Fidati di me ||aharrypotterstory|| [IN CORREZIONE]

Capitolo 31

A metà Gennaio il freddo aveva raggiunto il suo apice.

Tempeste di neve si abbattevano sul castello, rendendo praticamente impossibile uscire nel cortile.

Come molti avevano già anticipato, Hagrid era stato sostituito dalla professoressa Caporal.

Lei era davvero brava, ma la mia lealtà nei confronti di Hagrid mi spingeva a non apprezzarla come molti altri miei compagni.

Di li a pochi giorni si sarebbe tenuta la seconda uscita ad Hogsmeade dell'anno.

Il venerdì prima di quella aspettata uscita Harry mi riconsegnò la lettera.

"Grazie davvero Marti, se vuoi parlarne io sono qui" mi disse abbracciandomi.

"Lo so Harry, lo so" gli sussurrai contro la spalla.

La mattina dopo mi vestii molto pesantemente.

Nonostante fosse in corso una grandissima bufera di neve, non volevo perdermi per nessun motivo l'uscita ad Hogsmeade.

Dopo che constatai che fosse sufficiente quello che avevo indossato aspettai che Ginny fosse pronta.

"Ti ci vuole tanto?" le chiesi impaziente affacciandomi verso il suo letto.

"Marti c'è una cosa che non ti ho detto.."

Lo disse con un tono tanto agitato che mi preoccupai.

"Cosa c'è?" chiesi andandole incontro velocemente.

"Ho un appuntamento"

Rimasi un attimo zitta, assimilando  le sue parole.

"Con chi!?? Neville? Dean?" la assalii di domande.

Ero più eccitata io che lei.

"Micheal Corner" rivelò.

"Micheal Corner?" mi prese alla sprovvista.

"Esatto.. lui me lo ha chiesto così inaspettatamente.."

"Quando?"

"Ieri sera"

"Oh... dove andrete?"

"Alla Sala del te di Madama Piediburro" rivelò rabbrividendo.

"Quel posto dove ci sono tutte le coppie felici che si sbaciucchiano?" intuii.

"Esattamente.. lo trovo disgustoso"

Non sapevo cosa dire... la raggiunsi e le battei una mano sulla spalla.

Lei prese un forte respiro.

"Andiamo. Sono pronta."

Non credevo che fosse pronta sul serio, ma stetti zitta per paura di peggiorare le cose.

Dieci minuti dopo eravamo nell'atrio del castello.

Ginny prima di raggiungere Micheal Corner, che l'aspettava davanti alla porta mi mimò un 'aiuto' con le labbra.

Rimasi sorpresa da quante volte lo aveva fatto in quegli ultimi tempi.