Capitolo 41

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Mi svegliai in tarda serata. Probabilmente tutti erano già nelle proprie Sale Comuni a dormire.

Per prima cosa mi tastai l'occhio.

Il gonfiore era sparito, per fortuna.

Scesi dal lettino e mi avviai verso Madama Chips, che era nel suo studio.

"Mi scusi, posso andare?" le chiesi vedendo che non stava dormendo.

"Si, si certo. Deve applicare lo stesso unguento che usava per le bruciature degli Schiopodi Sparacoda, lo trova sul comodino di fianco al lettino dove era prima" mi spiegò continuando a scrivere sui suoi fogli.

"Grazie" dissi semplicemente.

Agguantato l'unguento uscii dall'infermeria.

Non avevo nessunissima voglia di rientrare in Sala Comune, ma mi avviai lo stesso su per le scale verso la torre di Grifondoro.

Quando arrivai in cima alle numerosissime scale che separavano l'infermeria e il ritratto della Signora Grassa notai che quest'ultima non c'era.

'Ma deve proprio andarsi a fare i suoi giro a quest'ora?" pensai.

Decisi che non sarei stata tutta la notte lì su quell'ultimo gradino, sperando che la Signora Grassa tornasse prima che Gazza mi avesse vista e portata dalla Professoressa McGranitt.

Sapevo che comunque lei mi avrebbe dato ragione, ma non valeva la pena rischiare.

Iniziai a scendere nuovamente le scale.

Dove potevo andare? Forse in biblioteca. Forse in un'aula vuota.

Ma i miei piedi non presero ne una ne l'altra direzione.

Ero sicuramente soprappensiero e mi accorsi solo alla fine dove mi trovassi.

Secondo piano, statua di Gregory il Viscido...

Era l'ingresso del passaggio segreto che portava fuori dal castello.

Ed era aperto.

Pericolosamente aperto.

'Ci ha portato anche lei, ne sono sicura' pensai iniziando ad agitarmi.

Non volevo affatto farmi trovare li, o comunque farmi male da sola andando a vedere.

Però il mio corpo si mosse.

Varcai la porta e la chiusi alle mie spalle.

Iniziai ad avanzare lungo il passaggio, con il cuore che batteva sempre più forte.

Mi ritrovai più volte a fermarmi e a fare dietrofront, per poi ripensarci e proseguire verso la fine del passaggio.

Arrivai dopo quelli che mi sembrarono secondi.

Mi fermai poco prima dell'uscita.

Mi affacciai e quello che vidi mi sorprese, e non poco.

George era lì in piedi verso il dirupo.

Sapevo che non si voleva buttare giù, gli piaceva troppo la vita per farlo.

I suoi capelli erano mossi dal vento.

Era lì, da solo, con le braccia incrociate.

Feci un passo avanti.

"Sei da solo" dissi a voce abbastanza alta perché mi sentisse.

Lui si girò, ma se era sorpreso di vedermi non lo diede a vedere.

"Ci vengo spesso qui"

Mi avvicinai.

Fidati di me ||aharrypotterstory|| [IN CORREZIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora