Capitolo 25

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Quella note feci dei sogni tormentati.

I corpi senza vita dei miei genitori continuavano ad apparire.

Inoltre sognavo anche i miei genitori biologici, erano fieri di me.

Poi di nuovo i miei genitori, i cui cadaveri si animavano e mi incolpavano della loro morte..

Ad un certo punto, qualcuno che mi scuoteva mi svegliò, salvandomi dai miei pensieri.

Era Harry, che mi stava dicendo che la gente a momenti sarebbe iniziata a scendere e che era meglio non farsi trovare lì.

Dopo la confusione sarà dal risveglio ricordai cosa fosse successo quella notte.

Nuove lacrime iniziarono a scendermi dagli occhi.

Harry se ne accorse subito.

"Ei ei calma adesso, hai sentito Silente.. devi essere forte" cercò di consolarmi.

"D-devo andare nel dormitorio, Harry... " riuscii a dire tra le lacrime.

"Se potessi ti accompagnerei.. noi maschi non possiamo salire.." sembrava davvero dispiaciuto del fatto.

"N-non ti preoccupare. C-ce la faccio, grazie" gli assicurai.

Non appena mi alzai mi diressi velocemente su per le scale.

Aprii la porta del dormitorio e non feci in tempo a raggiungere il mio letto che Ginny mi stava già soffocando in un abbraccio.

"Martina mi dispiace così tanto.." anche lei stava piangendo.

Non riuscivo a parlare, le ero solo riconoscente...

Un abbraccio valeva più di mille scuse.

Staccandosi da me mi accompagnò al mio letto.

Notai che ai suoi piedi c'erano una marea di regali... giusto era Natale.

Non mi importava ormai, come potevo anche solo immaginare di festeggiare il Natale quando non mi capacitavo neanche della morte dei miei genitori.

Mi tolsi l'abito da festa, che ancora indossavo dalla sera precedente e mi misi in pigiama.

Mi avvolsi con una coperta che aveva cucito mia madre e mi sedetti con la schiena contro la testiera del letto.

Ginny non aveva intenzione di andarsene.

Ormai avevo finito le lacrime, ora ero in uno stato semi-vegetativo, per me la vita non aveva un gran senso in questo momento.

"G-Ginny hai intenzione di rimanere lì tutto il giorno?"

"Ovvio, cosa pensavi?"

"No... tu devi andare al pranzo di Natale..."

"Come faccio ad andarci sapendo che tu stai così male?" mi disse risoluta.

"Fallo.. p-per favore... fallo anche per me"

Ginny non disse niente ma annuì.

Rimase lì fino alle dieci, quando si andò a preparare per il pranzo.

Poco prima di uscire venne da me e mi diede un bacio sulla guancia.

"Ti portò dei biscotti promesso" mi disse.

Anche Emma Lacey venne a farmi le condoglianze.

Invece le altre due non ebbero neanche la decenza di farlo.

Dopo che tutte se ne andarono rimasi lì da sola con i miei pensieri. I miei occhi continuavano a cadere sulla pila dei regali di Natale.

Fidati di me ||aharrypotterstory|| [IN CORREZIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora