3. Prigioniera

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《Allora?! Affare fatto?》sento la voce del padrone dire qualcosa.

《No, 100.000 berry bastano per quelle cazzo di informazioni》la voce del pirata Rose si sente fino a qui...è parecchio potente.

Che tipo di informazioni?

《Cambiando discorso...io prendo due ragazze, sai devo fare un paio di regali alla mia ciurma qualche volta.》sento ridere l'altro pirata.

《A me non serve tale intrattenimento.》il tono glaciale del pirata dai capelli corvini si distingue e a quanto pare é l'unico dei tre che non ha intenzione di comperare nessuna di noi.

《Okay, venite.》il padrone ha aperto la porta e sento i loro passi sempre più vicini.

Nel frattempo siamo state incatenate vicino al muro con i polsi sopra le braccia stanche e finalmente lo scricciolare della porta indica la sua apertura.

《Scegliete pure, prego》dice.

Poi si china verso ognuna di noi e legge il prezzo di ciascuna.

《...ah, poi c'è il mio angioletto》continua.

Io invece abbasso il capo per non mostrare la mia faccia piena d'odio.

《Allora, lei vale 90.000 berry》dice alzandomi il viso《possiede un frutto del mare, perciò è tanto preziosa per me, dai non essere timida》ride.

Io a quel punto gli sputo in faccia, colpendogli l'occhio sinistro.

《Sei solo un porco. Non credere di vendermi a uno di questi tre stron..》dico io al culmine della rabbia ma non riesco a finire la frase che mi arriva una sberla in faccia.

Bastardo.

Mi tocco la guancia ferita per alleviare un po' il dolore.

《Ahahah, io ho scelto.》ride il biondo, guardandomi.

Io stringo i denti e incurvo la schiena sperando di non essere comprata da nessuno di quei tre.

Se cosi fosse, non potrò più a scappare perché sarei incatenata a vita.

《Scelgo la piccola ribelle》vengo tirata su e la catena va a Jack Rose.

《Io invece voglio quella che ballava sul palo e la ragazza che portava i drink》dice il fumatore indicando loro due.

Io abbasso il capo e piango in silenzio, di nuovo.

Mi fanno alzare e mi portano fuori dall'edificio.

Dopo anni rinchiusa in questo night club rivedo la luce solare.

Risento, finalmente, il profumo dei fiori e della brezza marina e non più odore di sudore e alcolici.

《Io ti ho già vista da qualche parte..》dice avvicinandosi Trafalgar.

Non gli rispondo, abbassando il capo ed essendo sicura di non averlo mai visto

《Traf. stalle alla larga, se la volevi dovevi comprartela.》ride il mio nuovo padrone.

Vedo che Trafalgar e l'altro pirata se ne vanno, uno a bordo di un sottomarino giallo mentre l'altro si dirige verso una nave insieme alle mie compagne.

Io invece vengo liberata e "accompagnata" sulla nave del pirata.

《Su avanti mia cara, entra.》sorride lui.

《Ho un nome》rispondo acida.

《Davvero? Il problema tesorino è che non me ne frega un cazzo》dice voltandosi per prendere un foglio.
Entro anche se molto irritata.

《Allora voglio mettere in chiaro una cosa》dice accendendo una sigaretta.

《Farai lo stesso lavoro che facevi in quel postaccio ma invece di farlo in pubblico, lo farai esclusivamente per me》e mi fa un sorriso da maniaco.

《Se non lo farai, ti butterò in mare...oppure, riscuoteró la tua taglia》dice come se niente fosse e si avvicina.

《Sí, so chi eri.》mi si gela il sangue quando me lo sussurra.

Non capisco, ero qualcuno prima di fare questa vita orribile?

La sera, quando la luna è alta in mezzo al cielo stellato, Jack mi porta nella sua stanza..

Ho notato che è un tipo impaziente, violento anche se non necessario, ed incredibilmente impossibile da soddisfare.

Mi spinge con forza sopra il suo letto, facendomi sussultare.

Poi inizia a spogliarsi, rimanendo solamente con i boxer addosso.

Si avvicina al letto e mi accarezza la spalla subito dopo aver abbassato la bretella del mio reggiseno bianco.

Dato che indosso solo un top, non fa fatica a sfilarmelo, abbassando solo la zip verticale dietro la schiena, il tutto mentre guarda la tristezza e la rabbia dei miei occhi.

Quella sera, è stata la prima delle future notti che dovrò passare a soddisfarlo.

Si diverte così tanto a farmi male... lo vedo dalle risate che si lascia scappare quando sente i gemiti di dolore fuoriuscire dalla mia bocca.

《Ora esci. La camera del capitano, è solo del capitano》mi sorride, baciando per un'ultima volta i morsi che mi ha lasciato sul collo, sapendo perfettamente che bruciano ancora sulla pelle.

Riprendo i vestiti e coprendomi il più possibile esco dalla stanza.

Mi riparo nello stanzino che mi ha mostrato precedentemente.

Faccio un bagno caldo. E guardando i morsi e i lividi che mi ha lasciato sulle cosce, e non solo, inizio a piangere e singhiozzare, facendo sempre attenzione a non farmi sentire.

Metto una maglia larga che mi hanno lasciato sul piccolo letto e cerco di dormire.

Menomale che la mia cara amica non mi abbandona mai di notte...

Mi appartieni ||Trafalgar LawDove le storie prendono vita. Scoprilo ora