5. Presentazioni

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Bepo fa come ho detto e nel mezzo della notte, il nostro sottomarino emerge.

Io intanto mi preparo a salvare quella ragazza nella sala operatoria.

Sono un chirurgo che più che salvarla la gente, la uccide.

Per questo ho raggiunto una certa fama nei mari.

Mi hanno anche attribuito un soprannome.

Molti mi conoscono come il 'chirurgo della morte'.

Dopo 10 minuti Penguin riemerge con in braccio quella ragazza, la mette nel lettino e io esamino la situazione.

Ha delle gravi lesioni al collo, direi che è stata molto fortunata visto che non si è spezzato.

Poi noto le numerevoli costole rotte e lesioni lungo le gambe e i polsi.

Riguardo agli organi interni, sono tutti salvi, tranne lo stomaco che è messo piuttosto male.

Per non parlare della grave emorragia interna in corso.

Mi metto subito all'opera.

"Fatele una rapida anestesia." ordino con calma ai miei compagni di turno.

Dopo 5 ore in sala operatoria ho finalmente finito.

Sono le 4.52 ed è salva.

Non avevo calcolato risultati diversi.

Tolgo i guanti inzuppati di sangue e mi lavo le mani. La faccio portare nella mia stanza a riposare su una barella visto che è la più silenziosa e tranquilla.

La cosa che più mi sorprende è che sia sopravvissuta nell'abisso più totale per tutto quel tempo.

Da ciò che ho potuto stabilire, era in fondo al mare da almeno 2 ore.

•Azusa•

Apro gli occhi infastiditi dalla luce solare e mi sento molto stanca, stordita e dolorante.

Mi tocco il ventre coperto da fasce, così come il collo fino alle braccia.

Qualcuno mi ha medicata.

Poi però mi accorgo che oltre alle fasce mi hanno pure cambiata!

Indosso una strana felpa nera e gialla con dei pantaloncini neri!

Sono in una stanza, sdraiata su un lettino.

Sento dei chiaccherii venire dall'esterno, perciò mi alzo e anche se riesco a stento a stare in piedi, m'incammino verso le voci.

"Ferma, non ti sei ancora ripresa del tutto" sento una voce profonda e calma avvertirmi.

Mi volto.

Vedo un uomo seduto di spalle in una sedia.

Probabilmente sta leggendo.

Ha un cappello maculato in capo e indossa dei lunghi jeans celesti, anch'essi maculati.

Si gira un po' e vedo la sua felpa gialla con delle maniche nere decorata al centro con un jolly roger di una ciurma a me sconosciuta, uguale a quella che indosso io.

Sarà un po' più grande di me, ma non so dire esattamente quanto.

Cerco di muovermi e sfortunatamente ci riesco.

I suoi occhi scuri, contornati leggermente da delle occhiaie recenti, mi scrutano infastiditi, dato che con i miei movimenti poco sensati sono riuscita a cadere dal letto.

Mi porto una mano alla testa cercando di calmare i capogiri.

"C-chi sei?" chiesi io ancora un po' stordita.

Si alza dalla sedia, e senza degnarmi di una risposta, o comunque di aiutarmi ad alzarmi, esce dalla stanza.

Dopo una decina di minuti, quando il capogiro si ferma, decido di uscire per chiedere a quell'uomo dove mi trovassi.

Apro quel pesante portone di metallo e sento la luce invadermi gli occhi.

Appena li abituo a quella luce accecante riesco ad intravedere molte persone vestite di una tuta bianca e un jolly roger giallo nella schiena e nel petto e degli stivali marroni.

Gli unici che si distinguono sono l'uomo di prima con una spada molto grande in spalla, un tizio assai alto e un'altro sdraiato con una tuta arancione.

Cerco di non farmi notare e provo a sgattaiolare dall'altra parte dell'imbarcazione per cercare una scialuppa di salvataggio.

Però mi accorgo che, q-questo è un sottomarino!

Mi affaccio il più possibile dal parapetto e non vedo scialuppe o altro con cui scappare.

Corro e mi metto di fronte a quell'uomo stravaccato su un tizio che sembra, un orso?Bah!

"C-chi siete?"

La mia domanda uscì dalle mie labbra tremando. Sembravo una maledetta pecorella smarrita.

"Signorina, lei dovrebbe ancora riposare" disse con aria preoccupata uno degli uomini vestiti in bianco.

"Taci Penguin" ordinò freddo l'uomo di prima per poi sogghignare nel vedermi rabbrividire per il tono con cui riprese il ragazzo.

Dietro di lui si sveglia invece l'orso bianco

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Dietro di lui si sveglia invece l'orso bianco.

"Salve signorina." si rivolse a me con fare assonnato.

"S-salve." risposi titubante.

"Le do il benvenuto nel sottomarino dei pirati Heart. Questo è il nostro capitano: Trafalgar Law. Io, invece, mia cara signorina, sono Bepo."

Quindi l'uomo appoggiato su quest'orso tanto educato è il capitano di questa ciurma?
Significa che sono altri pirati? Sento le gambe tremare e la gola completamente secca.

"S-si sente bene?" chiede lo stesso ragazzo che ha parlato prima.

Credo che quel capitano lo abbia chiamato Penguin.

"Non mi toccare!" sbottai di colpo. "Per favore, non toccarmi, sto bene." io senza farmi toccare.

Dopo le mie parole, l'atmosfera si fece incredibilmente pesante. Quel silenzio tombale mi stava uccidendo.

"Tu"

Finalmente l'uomo con quello strano cappello interruppe quel fastidioso mortorio. Rabbrividii: la sua voce e il tono autoritario con cui si rivolse a me...
mi ricordò vagamente Rose.

"Hai un viso familiare, chi saresti?"

Anche se mi avevano salvato, non mi fidavo affatto di loro. Dovevo assolutamente scappare prima che decidano di incatenarmi e imprigionarmi da qualche parte.

"Non importa chi sono, solo... grazie per avermi medicata." dissi facendomi un po' di coraggio.

"Non è questo ciò che ti ho chiesto"

Il suo tono e il suo sguardo divennero improvvisamente duri.

"Non ho chiesto ne denaro ne altro da te se non il tuo nome. Non ti sembra il minimo?" concluse infine con aria apatica.

Non gli interessava veramente, lo si vedeva dal suo comportamento. Al contrario, gli altri uomini sembravano visibilmente preoccupati per il mio stato.

Riuscii a sentire i sensi di colpa invadermi.

"A-Azusa" mi rivolsi a tutti sebbene avessi gli occhi piantati a terra.

"Mi chiamo Azusa."

Mi appartieni ||Trafalgar LawDove le storie prendono vita. Scoprilo ora