17. Missione

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La guerriera mi portò con sé dentro le mura del regno. Non smetteva di dirmi quanto ammirasse e venerasse Boa Hancock.

Sembra non avere punti deboli: una governante forte e rispettabile, temuta ma ammirata. Un equilibrio poco comune devo dire.

"Parlando del fuoco eterno: devi sapere che senza di esso, si dice che la Dea Serpente non potrebbe più proteggere la nostra amata principessa. Per questo motivo, ogni anno, ringraziamo lei e l'esistenza della fiamma attraverso questa tradizione."

La Kuja aveva un'aria tremendamente seria.

"E dimmi, come lo festeggiate?" chiesi poi incuriosita dal fascino di quella tradizione.
"È proprio quello che stai per scoprire" rispose sorridente, annullando sul suo viso quell'aria severa.

"Prima di incontrarla in privato, mi è stato ordinato di prepararti" concluse la Kuja pensierosa.

Quella frase mi diede i brividi...

"Lo vedi quel pirata lì?"
Il custode indicò con poco interesse oltre le mie spalle. Mi girai e vidi un pirata alto, robusto, biondo e con sorriso altamente inquietante... poco raccomandabile insomma.
Ma d'altronde qui, 'chi' è raccomandabile?
"Beh sai già cosa fare... ma prima di portarlo verso le stanze per il suo 'giro privato' mi ha detto di prepararti in maniera speciale." sorrise contando per bene i soldi in più che gli erano stati dati.
I miei occhi erano spenti da un po', non feci caso a ciò che mi disse in più. Mi fece bere qualcosa. Subito mi sentii più calda e bisognosa. Tsk, so riconoscere un afrodisiaco ormai. "Potevi dirmelo, ho forse scelta?" mi diressi infastidita al mio custode. "Taci" mi afferrò dai capelli "usa la tua bella boccuccia per cose più utili delle tue stupide lamentele."
Lasciò la presa e sentii arrivare un forte mal di testa. Poco importava a lui.
"Sbrigati, metti questo" mi ammonì poi porgendomi un body che non lasciava assolutamente spazio all'immaginazione. In seguito mi mise addosso la giacca della divisa da Ufficiale della Marina. Non capivo.
"Ma che cosa...?"
Mi strinse forte il collo, è stato più gentile del solito almeno. "Niente domande" mi silenziò infine. "Fai quello che devi in silenzio" mi lasciò e mi diressi verso il pirata.
Quella sera l'afrodisiaco compensò la sensazione del dolore solo in parte. Non si limitò ad abusare di me. No, trovava più piacevole picchiarmi fino allo svenimento.

"Dovrò incontrare la principessa in privato?!" iniziai ad innervosirmi. Finché c'erano Trafalgar e la ciurma affianco a me sentivo una sorta di protezione. Non me lo riesco a spiegare.

"Sei molto bella comunque. Sicuramente la aggradi" disse come se fosse felice per me la giovane Kuja.

Le sorrisi ma le mie ansie non cessavano.
"Spogliati" disse di punto in bianco.

La cosa non mi scandalizzò più di tanto.
Mi riportò ad altri ricordi, sì.
Ma ero al sicuro adesso.
Ero al riparo da occhi indiscreti e crudeli, perversi e malvagi.

Mi sfilai la maglia e i pantaloncini dando alla luce le lievi curve che possedevo.
Mi porse un asciugamano bianco latte e lo avvolsi con cura sul corpo.

"Ora ti darò qualche consiglio e preavviso, ascoltami bene perciò."

Mi fece accasciare a terra, vicino ad una porta scorrevole chiusa. Le pareti di quell'edificio in particolare erano molto sottili.

Sentii finalmente la voce della temibile piratessa ordinare un sonoro "Entra."

Obbedii e avanzai lentamente verso quell'immensa stanza. Molto regale, degna di una principessa guerriera amante dei serpenti.

Osservai attentamente ogni dettaglio, come mi aveva chiesto il capitano.
Si, in qualche modo mi disse che sarei entrata nelle stanze della famigerata Boa Hancock.

Mi appartieni ||Trafalgar LawDove le storie prendono vita. Scoprilo ora