《Capitano che ha intenzione di fare con la signorina Azusa?》chiede Bepo mentre finisce un boccone.
《Non saprei... ributtarla in mare?》
Lui spalanca gli occhi come spaventato da ciò che ho detto, anche se io in realtà lo dicevo tanto per dire.
《Capitano!》esclamò contrariato.
《sta calmo, non dicevo sul serio》dico tranquillamente.
《Ha visto anche lei che cosa sa fare, e forse con un bravo istruttore, potrà migliorare questo suo potere e diventare una risorsa per la ciurma, chissà per le ferite superficiali fatte mentre combattiamo, o in qualche altro incidente》
Lo guardo male.
《Ricorda però che siamo pirati e non reclutiamo chiunque ci capiti, e sinceramente non vedo tutto questo potenziale in lei.》
《Forse non ora, ma con un po' di allenamento e sotto la mia attenta sorveglianza potrà di sicuro migliorare》
《Mh, vedrò se è abbastanza "utile alla ciurma" in una settimana di prova. Il suo frutto le permette di curare le ferite superficiali, quindi le farò migliorare questo suo potere e tu Bepo, come anche gli altri, le insegnerete a difendersi.》farfuglio.
《Se invece si dimostrasse un'inutile ragazzina emotiva, la scarichiamo nella prima isola che troviamo》concludo con noncuranza.
Proseguiamo la giornata in superficie perché siamo stati già un po' di tempo nel fondale marino.
Il tramonto non tarda molto ad arrivare e ordino a un compagno di fare da guardia per la notte.
Il sole è completamente sparito lasciando così, spazio alla luna.
Dopo cena ordino alla ciurma di prepararsi per la notte mentre io mi dirigo verso la mia cabina.
Però mi accorgo di essermi completamente dimenticato di lei.
Impreco sottovoce grattandomi la nuca per pensare a dove spostarla per la notte.
Quando dormo voglio essere completamente solo, in pace e tranquillità.
Ma in questo momento non so proprio dove metterla quindi non mi tocca altro che farla restare.
《Vediamo...》sposto il lettino verso l'oblò, e sotto la luna i suoi capelli grigi si fanno stranamente bianchi.
Indagheró domani su quest'aspetto del frutto e...visto che sta dormendo non ci trovo niente di male a spogliarmi, così tolgo la felpa e mi sdraio nel mio letto spazioso.
Prendo sonno solo dopo aver finito il libro di medicina che avevo iniziato verso ieri sera.
▪Mattino seguente▪
•Azusa's pov•
Mi sveglio con una fame pazzesca.
Ieri questi pirati non mi hanno dato ne pranzo ne cena...
Poi mi ricordo che devo fargliela pagare a Penguin.
Ma la mia priorità ora, è andarmene via di qui.
Devo cercare di sentirmi bene.
Strano a dirsi.
《Non ti innervosire Azusa》dico sottovoce fra me e me.
Mi volto per alzarmi ma con gli occhi scruto una figura palesemente stanca, con i capelli scuri e molti tatuaggi sul corpo.
Un momento...ma è il capitano del sottomarino!
Resto in silenzio e faccio finta di dormire per coprire l'imbarazzo che sto provando in questo momento.
《Lo so che non stai dormendo, mi hai preso per un idiota?》dice sbadigliando lui.
Io invece mi sento ancora più in imbarazzo.
《Emh...stavo solo cercando di riprendere sonno》dico cercando una scusa convincente《...e comunque, come sapevi che non dormivo?》chiedo continuando a stringere gli occhi chiusi per non guardarlo.
《Semplice. I tuoi capelli sono diventati neri, probabilmente non ti senti bene》ecco, per l'appunto.
《Tranquilla adesso esco.》
Lo sento sbuffare mentre prende una maglietta nera.
Io invece mi sorprendo a fissare quel suo fisico virile e ben marcato, decorato da dei tatuaggi neri sulla pelle bronzea.
Vengo interrotta dall'indumento scuro che copre d'improvviso il petto, e dal suo tossire per attirare la mia attenzione.
Mi guarda con occhi severi.
《Cambiati, svelta. Bepo ti mostrerà la cabina dove alloggerai per un po'》
Detto ciò si alza ed esce dalla stanza.
STAI LEGGENDO
Mi appartieni ||Trafalgar Law
FanfictionAzusa, ridotta in schiavitù sin da bambina e costretta ad intrattenere gli uomini che approdano nella famigerata Fun Island, desidera la sua libertà più di ogni altra cosa, più dei suoi stessi ricordi. Finora la sua unica salvezza è stato il frutto...