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È passato quasi un mese, per la precisione 3 settimane e 4 giorni, da quando Chris mi rivolge a stento la parola. La sera prima era con me, la mattina dopo a detta di mia nonna era dovuto scappare da non so chi. E adesso mi ignora.
Ormai siamo a dicembre....
"Sembra ieri il tuo primo giorno di scuola" comincia Lydia.
"Invece sono già passati 2 mesi" continua Melody.
"Già...che ne dite di venire a dormire da me questo weekend? Sarà una serata tra ragazze senza..." una presenza dall'altra parte del corridoio mi paralizza. Vi sembrerà assurdo ma in queste tre settimane ho visto solo di sfuggita Chris. Ogni scusa era buona per non trovarsi nello stesso posto, alla stessa ora. E adesso sta venendo di qua. Sono consapevole che non mi rivolgerà la parola ma almeno l'ho visto.

"Hey Eva. Vieni abbiamo matematica?" Ed ecco Jonas puntuale come un orologio svizzero che mi porta a lezione. Saluto le ragazze e lo seguo. Camminiamo fianco a fianco.
Passiamo vicino a Chris, rallentiamo in modo impercettibile tutti e due e ci sfioriamo le dita come a cercarci ma come immaginavo nessuna parola.
"Eva ti vuoi muovere?" Accelero il passo come sento Jonas lamentarsi.
~~~~~~~~~~~~~~~~
Finalmente un altro giorno di scuola è finito. Esco dalla prigione. Mi sto mettendo d'accordo con le ragazze per il weekend a casa mia. Quando un vento gelido mi travolge. Qui fa freddo ormai da molto ma della neve ancora nessuna traccia. Ogni tanto piove senza nessun preavviso oppure c'è il sole ma le strade sono tutte ghiacciate.
"Qui il tempo è strano" dichiaro.
"Ma cosa c'entra qui si sta parlando de miglior pigiama party della tua vita" mi dice Melody.
"Ciò non toglie che il tempo è strano comunque" ribatto mentre la prima goccia cade sui miei capelli.
"Ragazze ci aggiorniamo più tardi devo scappare se voglio arrivare asciutta a casa" ci dice Lydia prima di sparire tra la folla. Melody mi schiocca un bacio sulla guancia e sale sulla moto di Jack. Vorrei dirle che è pericoloso ma non mi ascolterebbe così tiro il cappuccio della felpa che indosso su e cammino verso casa. Mentre il diluvio universale si sta scatenando sulla mia testa.

"Eva" mi sento chiamare dalla strada. Riconosco la voce, Jonas. " sali"
Corro verso la sua macchina e salgo nel posto di fianco a lui.
"Hai la macchina?"
"Si. Ti porto a casa?"
Annuisco. Accende l'aria calda. Gli sorrido.
"Eva mi chiedevo se ti andasse di venire al cinema con me sabato?"
"Sabato? In verità non posso, le ragazze vengono a casa da me. Facciamo un'altra volta?"
Nessuno dei due parla più, arriviamo sotto casa mia.
"Grazie del passaggio ci vediamo domani" gli lascio un bacio sulla guancia. E scendo, lo sento ripartire.
Apro la porta tolgo la felpa zuppa e le scarpe.
"Nonna sono a casa!" Urlo mentre vado in camera mia. Non ricevo risposta.
"Nonna ci sei?" Continuo ad urlare.
Passo per il salotto nessuna traccia della nonna, in cucina niente. No aspetta c'è un biglietto.

Ciao tesoro, sono dovuta uscire torno sta sera. Comportai bene con Chris. C'è della pasta da scaldare in forno
Nonna ❤️

Chris? Comportati bene con Chris? Che diamine c'entra Chris e poi perché dovrebbe essere qui?
Prendo il piatto e mi siedo al tavolo della cucina.

Mi dispiace per Jonas credo ci tenesse alla nostra uscita. Uffa, non è colpa mia se avevamo organizzato proprio per quel sabato "il miglior pigiama party della mia vita"citando Melody.
Il mio telefono squilla. Rispondo.
"Si parla del diavolo e gli spuntano le corna. Ciao Melody"
"Eva!! Secondo te è meglio il pigiama rosa o quello rosso?"
"E io che ne so. Devo dirti una cosa..."
"Non dirmi che non puoi fare il pigiama party"
"No. No. Ecco Jonas mi ha chiesto di uscire per quel sabato e io ho rifiutato"
"Ma sei impazzita? Adesso lo richiami e gli dici che puoi spostiamo tutto alla prossima settimana e che puoi!! Aaahh! La mia piccola Eva sta per uscire con il suo primo ragazzo" urla nella mie orecchie. Mi dice addio e attacca. Queste ragazze sono pazze.

Finisco di mangiare, poi vado a cambiarmi. Indosso la tuta per casa, torno in cucina e Chris è seduto al mio posto che gioca con il telefono. E questo come e quando è entrato?
Mi schiarisco la gola. Alza lo sguardo.
"Mi ha fatto entrare tua nonna stavo dormendo sul divano" come diamine ho fatto a non vederlo?
"E perché non sei a casa tua?" Chiedo acida.
"Mia madre sostiene che è molto pericoloso lasciare te e me in casa diverse con questo tempaccio"
Capisco. La nostra conversazione finisce lì.

Jonas!! Devo chiamare Jonas!! Comincio a cercare il telefono. Dove diamine l'ho messo? Perché sono disordinata e perdo sempre tutto?? Telefono ti prego torna da me!!
"Chris!! Hai visto il mio telefono?"
"No. A che ti serve?"
"Non sono fatti tuoi mi aiuti a cercarlo"
"Dimmi a che ti serve e magari se mi va ti aiuto"
Io non ti sopporto.
"Devo chiamare un amico"
"Che amico?"
"Ma un po' di fatti tuoi?"
"Jonas" e questo come fa a saperlo?!
"Jonas non è l'unico amico che ho. Ci sono anche Nick , Luke e Jack"
"Se devi chiamare loro puoi usare il mio" mi passa il suo telefono.
"Ma io voglio il mio" pretesto rifiutando il telefono. Continuo a cercare. Sembro una disperata ho messo tutte la stanze sotto sopra ma del telefono nessuna traccia.
"È qui" mi urla Chris dalla cucina. Corro fino a lì e glielo strappo dalle mani.
Mi sei mancato piccolo telefono.
Cerco il contatto Jonas e provo a chiamare. Nessuna linea telefonica. Cazzo.
"Chris ti prego dimmi che hai linea telefonica" lo vedo controllare sul telefono.
"No"
Cazzo. Cazzo. E la nonna come starà?? E dove sarà? Tornerà sta sera vero.
Mi avvicino alla finestra, scosto la tenda. Sta piovendo partissimo con raffiche di vento fortissime.
Accendo la luce e mi siedo sul divano. Ti prego smetti di piovere e fa tornare la linea telefonica ti prego.
Chris è ancora in cucina tranquillissimo. Probabilmente c'è un allerta meteo, mia nonna e sua madre non sappiamo nemmeno dove sono e lui è tranquillo.

Respira Eva la nonna starà bene, pensa che c'è ancora la lu...
Un forte boato, poi la correte manca. Urlo.
La nonna sta bene, fidati. Andrà tutto bene la corrente tornerà da sola tra poco.
Mi stendo e porto le ginocchia al petto, cercando di auto convincermi che è tutto apposto.

Chris di affacci dalla cucina. Ci guardiamo degli occhi. Gli chiedo con gli occhi di non allontanarsi da lì, di raggiungermi.
"Fanculo tutto" gli sento sussurrare mentre si avvicina al divano. Mi fa tirare su, si siede di fianco a me. Mi fa poggiare la testa sulle sue ginocchia e comincia a giocare con i miei capelli.
"Andrà tutto bene. È solo un brutto temporale. Sicuramente in Norvegia ce ne sono stati di peggiori."
Pov Chris
Puoi giurarci che erano peggiori. E lei ne ha sempre avuto paura. E io devo proteggerla. È vero le sono stata lontana per un po', ma non posso farà soffrire ancora. Come faccio a dirle che il bambino che l'ha abbandonata sono io?
"Come fai a sapere che vengo dalla Norvegia?" Cazzo
"Ehm...tua nonna ha parato con mia mamma"
"Ah..."
Mi guarda negli occhi. Ti prego smettila, non mi guardare, non posso starti vicino. Distolgo lo sguardo dal suo ma lei continua a cercarlo.
"Ti prego mantieni il contatto visivo con me" sussurra.

"Non posso" sussurro a mia volta. Si alza, mi prende la mano e mi porta in camera sua. In quel letto, lo stesso letto in cui abbiamo dormito abbracciati vicino al comodino, in cui in uno dei cassetti tiene la nostra foto.

Ci stendiamo, i nostri visi uno difronte all'altro. Smettila di guardami vorrei gridarle. Non collegare il mio volto da ragazzo quasi adulto a quello del piccolo Chris ti prego. Non volevo farti stare così male. Non volevo lo giuro. Non avrei mai voluto procurarti un dolore così grande. Non voglio farti più male. Non voglio vederti nelle condizioni della tua prima settimana. Ti prego dimenticati del piccolo me e se dovesse farti stare meglio dimenticati di me. Ti prego perdonami non volevo farti stare così male.
La stringo al mio petto. La stringo forte, la stringo come se non avessi voluto mai lasciarla andare.
E piano piano si addormenta.
"Non volevo, ti prego perdonami" sussurro prima di addormentarmi anche io.

Pov Eva
Cosa devo perdonarti Chris? Cosa?

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