"Shh piccola mia non piangere ti prego" sussurra la rossa alla piccola creatura al suo fianco. "Vuoi sentire la fine della storia?"
La bimba è troppo piccola per comprendere la storia che le sta venendo raccontata ma smette di piangere e guarda la rossa che lentamente comincia a parlare.
"Sembrava andare tutto bene. Ma era solo la quiete prima della tempesta...." fa una lunga pausa guardando gli occhi verdi della bimba poi riprende a parlare "Ci sono sempre quei giorni in cui non hai voglia di vivere. E a me capitava sempre in quei due giorni. Ero completamente apatica in uno in particolare dei due giorni. Rimanevo stesa sul letto a scrivere una lettera. Ne contavo un bel po'. Le prime lettere erano lunghe e piene di tristezza e rabbia; quelle più recenti invece servivano solo per raccontargli la vita. Quell'anno avrei avuto molto da scrivere"
4 anni prima
POV Eva
Suona la sveglia. Mi strofino gli occhi e guardo la foto sul comodino. "Un'altro anno piccolo Chris. Vorrei poterti incontrare solo un ultima volta" mi infilo le ciabatte e vado in cucina dalla nonna.
"Giorno Eva" mi stringe in un abbraccio. Ed evita di dire il solito 'buongiorno'. Non provo più rabbia o tristezza. Non provo assolutamente niente.
Mi siedo al tavolo e verso il latte nella tazza. Non mi vanno i biscotti, in realtà non mi va assolutamente niente. Voglio solo tornare a letto e non incontrare nessuno.
"Eva stai a casa oggi? O hai intenzione di andare al parco per correre?"
"Non lo so credo che salterò scuola e rimarrò a casa durante la mattina il pomeriggio non lo so" bevo il latte. Saluto la nonna che va a lavoro e prendo il telefono in mano.
A Chris ❤️
Oggi non ci sono
Inoltro il messaggio anche a Melody e Lydia poi spengo il telefono. Non voglio sentire nessuno.
Mi butto sul letto e prendo il portatile in mano.
Apro YouTube e faccio partire una delle canzoni che mi vengono proposte, metto il volume al massimo e fisso la foto, che ritrae me e Chris ad Oslo, per i primi 2 minuti della canzone. Apro la cartella 'lettere' e apro il documento.
Parte una canzone triste e sulle note comincio a riversare tutto quello che è successo in questi 12 mesi. Parlo di tutto e tutti. Quest'anno è decisamente più lunga, cito i ragazzi, le nostre varie avventure insieme e le immagini mi passano sfocate davanti agli occhi. In quelle immagini c'è anche un bambino, un bambino dai capelli color caramello. Gli riferisco che ho un ragazzo che gli assomiglia e si chiama come lui, gli riferisco che con lui sono felice. E poi come ogni anno convinta di avercela fatta chiedo le mie spiegazioni. Però quest'anno fanno più male. Gli anni precedenti non avevo molto da raccontare non avevo niente da dire, poche frasi e poi tutto passava. Era un modo di affrontare il dolore. Ma quest'anno avrei volto veramente che fosse con me, le mie prime vere amicizie, il mio primo ragazzo, il primo luogo in cui mi sento a casa. Forse quest'anno fa più male. Finisco la lettera. La chiudo. La musica continua ad andare avanti senza che le mie orecchie la sentano sul serio. mi avvicino allo specchio, i capelli di un rosso spento, quasi quanto il verde dei miei occhi velati di lacrime. Ho i solchi sulle guance di lacrime che non mi ero nemmeno resa conto di versare. Questa visione di me mi fa male. Ma mi fa male un po' tutto in questi giorni. La mia vita mi ha reso forte ma mi ha fatto male, mi ha resa immune all'amore, è inutile illudersi di riuscire ad amare Chris. Non sarò mai capace di amare veramente qualcuno se a stento amo me stessa. Spesso credo che se riuscissi a chiarire con tutte le persone che mi hanno abbandonata forse riuscirei ad amarlo con tutta me stessa e io voglio veramente farlo.Indosso una tenuta sportiva e in dieci secondi sto già correndo per le vie di una città che sto cominciando adesso a chiamare casa. Tutto mi è familiare dal colore delle case alle persone che timidamente mi salutano con un cenno della mano.
Corro, mi odio per come mi sono ridotta. Corro, odio mia madre per avermi abbandonata.
Corro, odio mio padre per averla seguita.
Corro, odio entrambi per non essere mai venuti a trovarmi.
Corro, odio mia madre per essere tornata dopo 11 anni per fare il genitore.
Corro, odio... No! Nonostante tutto non riesco ad odiarlo. Mi accascio al suolo, con il respiro affannato e sento le lacrime di rabbia uscire dei miei occhi.
Non se n'è andato per sua scelta. Avrebbe potuto chiamare.
I due pensieri contrastanti si impadroniscono di me.Una mano mi scuote la spalla. Mi volto cercando di asciugarmi gli occhi con le mani. Perché quest'anno è così difficile essere completamente apatica?
"Eva" Chris mi guarda gli occhi di chi non ha dormito,e con il tono di chi si sente in colpa. Ma perché? Mi stringe in un abbraccio, un abbraccio che per la prima volta in quasi un anno non mi fa sentire meglio. "andiamo a casa" mi sussurra. Mi prende la mano e me la stringe forte.
"come mai non hai risposto ai miei messaggi e alle mie chiamate?" Guardami vorrei urlargli, ti sembro in condizioni normali?
"ho il telefono scarico" fingo un sorriso mentre prendo i vestiti, i suoi vestiti puliti, e vado a cambiarmi.
Siamo in salotto, stiamo guardando un film, ma sono consapevole che non lo sto seguendo. Personalmente mi sto torturando le mani mentre tutto il mio corpo è in ipertensione, ogni cellula del mio corpo mi urla di tornare a casa prima di fare qualche cavolata. Lui invece alterna lo sguardo da me allo schermo. E passiamo così quella che sarebbe potuta essere una tranquilla mattinata scolastica. Come si fa ora di pranzo decido che è proprio l'ora di togliere le tende. Mi alzo dal divano, raccolgo i miei vestiti dalla sedia e mi avvicino alla porta.
"credo sia meglio andare la nonna può tornare da un momento all'altro" cazzo Eva che combini sa perfettamente che non è vero. Perché c'è così tanto imbarazzo tra di noi oggi? " ti riporterò i vestiti appena li avrò lavati" aggiungo in fretta.
Si avvicina e mi da un bacio sulla fronte. "se vuoi puoi tenerli sei adorabile con i miei vestiti addosso" arrossisco visibilmente. "vuoi che ti porti a casa?"
"no grazie mi va di fare una camminata" dico cercando di essere più convincente possibile quando in realtà vorrei stare sola per un po'.
"okay" mi sorride e mi bacia dolcemente. Per un'instante mi sembra sia tutto tornato normale poi si stacca e mi lascia andare.POV Narratore
4 anni dopo"avrei voluto veramente amarlo sai piccolina?" lascia un bacio sul nasino della bimba ormai addormentata "e ci riuscii"
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Prometti che non vai più via?
Casuale"Prometti che resteremo sempre insieme?" Chiese la bambina dai capelli rossi. Il ragazzino più grande non rispose, cercava di evitare lo sguardo della più piccola. "Quindi è vero?? Mi lascerai anche tu come hanno fatto mamma e papà" scoppiò in lacr...