Canzone per il capitolo:
Faded – Alan Walker
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« Ciao, ragazze! »
Una volta arrivate alla festa, è Nate che ci saluta con incredibile entusiasmo, come sua naturale abitudine. Lascia il gruppo degli altri per venirci incontro con il sorriso, ma è chiaro come il suo sguardo si sposti alternativamente tra di noi alla ricerca del quarto componente mancante.
« Ciao Nate, come stai? » gli chiedo gentile.
Alza le spalle sotto la camicia celeste che indossa e che riesce a far risaltare ancora di più i suoi magnetici occhi color del cielo. « B... bene. Siamo qui già da parecchi bicchieri. Venite con noi? »
Sposto rapidamente lo sguardo per il soggiorno. Così come abbiamo scoperto seguendo la musica assordante, l'appartamento sede della festa di compleanno è quello di Stefano, un ragazzo di ventisei anni del primo piano che vedo solamente di sfuggita una volta ogni tanto. Silvia ci ha raccontato che si è trasferito a vivere lì da quando erano arrivate lei e Maia a Torino per studiare; peccato che, mentre loro hanno già concluso l'università da un pezzo, lui sia ancora impelagato all'ultimo anno della triennale in scienze politiche. « E ci credo », racconta sempre Timon, ovviamente aggiornata sulla vita di tutti gli inquilini del condominio, « tutti i santissimi giorni ha un via vai di donne in entrata e in uscita da quell'appartamento che fa impressione. Come fa a trovare il tempo per studiare?
Quasi, quasi mi verrebbe voglia di rubare uno di quegli aggeggi del supermercato per dare i numeri quando sei in coda per il prosciutto: non sia mai che due appuntamenti non si incastrino e scoppia il finimondo! »
Come posso tranquillamente immaginare, i tre quarti dei presenti nell'appartamento - che nonostante la misera grandezza riesce a ospitare all'incirca una settantina di persone – è costituito da invitati imbucati; come noi del resto. Ma, nonostante questo, insisto con Silvia e Maia per andare almeno dal festeggiato in questione e fare gli auguri di buon compleanno.
« Il fatto è che mi sembra parecchio impegnato », Maia mi ferma, sul volto un'espressione al limite del disgusto mentre guarda il divanetto occupato dal festeggiato in questione: sta divorando la faccia di una ragazza e la mano tatuata le palpa il seno con insistenza. « Se gliela strizza ancora un po', potrebbe riuscire a farle il tracciato del battito cardiaco. »
« Quando mi arriverà il primo richiamo per fare la mammografia », si intromette Silvia, « saprò a chi rivolgermi », e insieme, scoppiano a ridere.
Ma io non ci riesco e fingo soltanto. Spero solo che questa festa termini in fretta.
Lasciando perdere la missione auguri, sfioro appena la stoffa del vestito che indosso, nero e aderente e con una scollatura appena più pronunciata sul retro, e seguiamo Nate, in avvicinamento al gruppetto dei suoi amici. Ci sono tutti: Lucas che accoglie Silvia con un bacio a fior di labbra e le mette un braccio sulle spalle; Scott che agita la mano in saluto, ma con lo sguardo chiaramente vacuo e perso dato dal troppo alcol che deve aver ingurgitato - e forse pure da qualcos'altro che deve aver fumato -; c'è anche Christian, che saluta tutti e nessuno con un'occhiata veloce e torna a concentrarsi sul cellulare che tiene in mano.
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The Galway Girl
ChickLitCOMPLETA - SEQUEL SOSPESO Sara, di irlandese, conserva soltanto qualche gene ereditato da una madre che l'aveva abbandonata in tenera età. Nata e cresciuta in Italia, si è appena affacciata al mondo universitario insieme alle sue tre bizzarre coinq...