Canzone per il capitolo:
Aria - Giovanni Allevi
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Sara
Mi dispiace essere stata poca cosa per te. Tu per me non lo sei stato.
Per tutto il pomeriggio ripenso al messaggio che gli ho inviato, in parte sollevata di avergli detto che cosa penso, in parte arrabbiata con me stessa per aver ceduto. Se le mie amiche lo sapessero, mi fucilerebbero sulla pubblica piazza.
Continuo a rifletterci fino a sera, mentre aiuto le altre in cucina e anche quando i ragazzi scendono tutti per cenare con noi su invito di Silvia. Come immaginavo arrivano tutti, tranne Christian. Sapevo che non sarebbe sceso, non di certo dopo la nostra discussione.
Tutti stretti intorno al tavolo, li ascolto parlare e parlare per tutto il tempo, senza pronunciare mezza sillaba se non interpellata. Come sempre, stare in un agglomerato di persone troppo rumoroso non mi mette affatto a mio agio, e di certo il mio umore degli ultimi tempi non mi permette di partecipare attivamente alla conversazione ed entusiasmarmi molto. Quando guardo Leonard, seduto sulla sedia accanto a me, sono contenta di trovarlo a suo agio in compagnia di estranei, soprattutto con Lucas e Nate. Hanno iniziato a parlare di calcio insieme a Silvia e ancora non la smettono.
Fingo di interessarmi, e invece i miei pensieri tornano inevitabilmente a Christian, alle sue parole sprezzanti, al messaggio che gli ho inviato e che, improvvisamente, vorrei non aver mai scritto. Mi ha ferita e non avrei dovuto abbassarmi fino a questo punto. Doveva essere lui a chiedermi scusa... o almeno, così mi hanno spiegato le ragazze durante la nostra piccola riunione condominiale pomeridiana. Dopo il ritorno a casa di Timon e Maia e le dovute presentazioni del nuovo e temporaneo coinquilino, siamo filate tutte quante sul pianerottolo mentre Leonard si era chiuso in camera per chiamare i suoi genitori.
« Racconta tutto il più velocemente possibile », aveva sibilato Casper con agitazione, a incredibile velocità, « vai al nocciolo. »
Ho cercato di raccontare solo il necessario, presentando Leonard per il ragazzo delle lettere di cui non avevo mai parlato loro, e facendo cenno alla questione Christian e alla mia prima volta, il tutto sottovoce per evitare che altri inquilini del palazzo potessero origliare. Sono rimasta sorpresa del fatto che, quando ho confessato di ciò che io e Chris abbiamo fatto ieri notte, nessuna di loro si è impuntata di conoscere i particolari della faccenda; mi hanno soltanto chiesto se mi sentivo felice. E ovviamente, come conseguenza della mia risposta affermativa, ho aggiunto del nostro litigio e delle parole che Chris mi ha detto la mattina dopo aver visto Lenny con me. Mentre Silvia teneva con una mano il cappuccio della felpa di Maia per impedirle di risalire le scale in una sorta di missione punitiva nei confronti di Christian - stavolta forse diretta a rasarlo del tutto -, Timon ha cercato di consolarmi. Sostiene che probabilmente era solo arrabbiato e ingelosito per la presenza di Leonard, a maggior ragione sapendo chi è e da quanto tempo ci frequentiamo, anche se solo per via epistolare, e che poi gli passerà. Timon sembra affascinata dall'idea romantica di un rapporto di questo genere durato anni con una persona che non avevo mai visto in volto, e che per di più è così carino come è Leonard dal vero, non si è risparmiata di aggiungere.
In conclusione, l'assemblea con le mie amiche mi è servita per sapere che avrei dovuto aspettare le scuse di Christian e che non mi sarei dovuta fare avanti con lui per prima per nessun motivo. Avrei dovuto concentrarmi soltanto su Leonard, visto che ora è qui ed è venuto apposta per me.
E cinque minuti dopo le loro raccomandazioni, io che cosa facevo?
Inviavo il messaggio a Christian.
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The Galway Girl
Literatura FemininaCOMPLETA - SEQUEL SOSPESO Sara, di irlandese, conserva soltanto qualche gene ereditato da una madre che l'aveva abbandonata in tenera età. Nata e cresciuta in Italia, si è appena affacciata al mondo universitario insieme alle sue tre bizzarre coinq...