Canzone per il capitolo:
Somebody that I used to know - Gotye (feat. Kimbra)
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« Ciao, Sara... come stai? »
Sospiro alla solita identica domanda che ormai mi pongono tutti ogni giorno. Timon è seduta sul divano tra Maia e Silvia, ma tiene il viso voltato verso di me, in attesa della solita identica risposta che tarda ad arrivare. « Uguale a ieri. »
« Sei stata con Chris? »
Dopo aver passato fuori in giardino quasi un'ora, il freddo sembra essersi impossessato di ogni mia singola fibra muscolare; mi avvicino alla cucina per preparare una camomilla, ferma in testa l'idea di ritirarmi in camera e buttarmi alle spalle un po' di pensieri: mia madre, mio padre, le loro bugie, Christian, il bacio...
« Sara, Timon ti ha fatto una domanda », mi fa notare Silvia in tono polemico.
Sbuffo innervosita mentre tento di arrivare alle bustine di camomilla che teniamo su un ripiano sempre troppo alto per la mia misera altezza. « Immagino che mi abbia visto dalla finestra. Timon lo sa già che ero con lui; non c'è bisogno di chiedere. »
« La smetti di rispondere così?! »
« Silvia, lasciala stare », prova a fermarla Timon.
Ormai sono abituata a questo botta e risposta con Silvia. Solo all'inizio la mia amica ha cercato di portare pazienza per il mio comportamento scostante, ma da qualche giorno a questa parte sembra aver dato fondo a tutta la sua scarsa riserva di pazienza.
« Porca puttana, Casper », sbotta verso la sua amica sedutale accanto, tutta impegnata a ridacchiare per qualcosa di decisamente divertente che ha appena letto sul cellulare. « Potresti dirle qualcosa anche tu, invece che stare continuamente attaccata a quel fottutissimo telefono?! »
« E cosa dovrei dirle, scusa? » replica lei con aria innocente.
Riporto lo sguardo al bollitore elettrico ma, quando sento una serie di rapidi passi arrivarmi accanto, mi volto con un sospiro: trovo il cipiglio altamente infastidito di Silvia a fissarmi da una manciata di centimetri. « Smettila di comportarti così. »
Il mio sguardo torna a concentrarsi davanti a me per evitarla. Spero che l'acqua sia pronta in fretta...
« Dai, Silvia... lasciala stare », insiste Timon dal divano.
« No, mi sono rotta il cazzo. Sono giorni che non parla e ci ignora », mi tocca la spalla per richiamare la mia attenzione. « Allora?! »
« Mi vuoi lasciare in pace?! » sbotto infine a denti stretti. « Sono stanca e adesso voglio solo andare a dormire. »
La spia del bollitore per fortuna si accende, indice che l'acqua è pronta. Sto per prendere la caraffa per rovesciarne il contenuto nella tazza con la bustina di camomilla, ma Silvia è più veloce e mi impedisce di prenderla. « Tu non vai da nessuna parte. Ora resti qui e parliamo un po'. Non puoi scappare di continuo per poi nasconderti in camera. »
Mi sorprendo di me stessa quando mi giro di scatto per incenerirla con il mio sguardo peggiore. « Smettila immediatamente e lasciami in pace. »
« Silvia, ora datti una calmata. »
Maia, nel riconoscere i nostri toni accesi, si intromette tra di noi e tiene la sua amica con una mano sulla spalla. « Sara ha bisogno di tempo. »
« Sara ha già avuto tempo a disposizione e non può continuare a trattarci così! »
« Così come?! » sbotto, alla fine stanca di tutto e di tutti. Stanca e arrabbiata con il mondo intero.
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The Galway Girl
ChickLitCOMPLETA - SEQUEL SOSPESO Sara, di irlandese, conserva soltanto qualche gene ereditato da una madre che l'aveva abbandonata in tenera età. Nata e cresciuta in Italia, si è appena affacciata al mondo universitario insieme alle sue tre bizzarre coinq...