6

259 14 0
                                    

Ace era ripartito con la ciurma mentre sono rimasta con mio padre, eravamo in viaggio per non so dove, pare per il nuovo mondo.

Dati che non c'erano cabine libere papà mi fece star con lui dati che aveva due letti nella stanza.

Ora a prua a guardare il mare,
Ero sistratta e non mi accorsi di una mano sulla mia spalla.
Io stavo guardando il medaglione con la foto della mamma, era uno di quei ciondoli che si aprono.
Shanks:e la mamma? Me lo fai vedere?
Mi Giro ed era Papà, lo avevo riconosciuto dalla voce, riapro il medaglione e glie lo passo
Io:voleva rivederti, era convinta che saresti tornato, non ha mai smesso di amarti...
Dico nostalgica poi leggo per un secondo nella sua mente, quel che leggo non mi piace..
Io:non sapevi neanche che esistevo...tu non saresti tornato..
Shanks:non dire così...
Io:papà...con me non serve mentire...leggo nel pensiero..
Era sorpreso, non se lo aspettava.
Shanks:quando ho saputo che avevo una figlia non sapevo che fare..ma ti voglio bene. Davvero.

Mi mette la mano sulla testa e poi quello sguardo serio che mi bastò per capire che era sincero.
Mi da la collana che rimetto e lo abbraccio.
Shanks:scusa ma..tanto per essere preparato, quali sono i tuoi poteri?
E potresti non leggere nei miei pensieri?
Io:va bene.
Se leggo nel pensiero e per evitare che qualcuno voglia tentar di uccidermi, sai..
Nel villaggio dove sono crescita hanno tentato di bruciarmi viva...mi vedevano come il femonio, una strega e impura, non sapevano che un vampiro e immortale...
Dico triste.
Papà:e orribile...devi averne passate tante..
Annuisco triste poi mi avvicino e metto le mani sulla sua testa e gli mostro il mio passato, quando mi fermai mi veniva da piangere nel aver rivisto tutto il passato.
Ne avevo approfittato per vedere il suo passato, sembrava felice nella sua vecchia ciurma, poi vidi il fratello di Ace, era piccolo, era una peste.
Lo aveva salvato perdendo il braccio.

Per l'ansia mi spuntarono i canini che riuscii a nascondere.
Con la super velocità vado nella cabina.
Poi avevo un problema chiamato fame.
Non avevo scorte e non cera matt che mi aiutava, decisi di far una cosa che non avrei voluto se non fosse necessaria, andai in un posto.isolato dove cera una sola persona, la soggiogai per poter bere il suo sangue e fargli scordare di averli morso, non si notava neanche perché gli avevo dato un goccio del mio sangue e la ferita era guarita.
Sono poi ritornata in camera.
"Sono nella sua nave, non dovrei bere dai suoi subordinati, e mio padre! O Ace, ti sapresti cosa dirmi in questo momento..."

Bussarono alla porta, era ora di cena ma io non mangiavo il cibo umano quindi rifiutai e stetti li a pensare.

Scusate per il capitolo corto, spero vi stia piacendo la storia.

Akai kyūketsuki  (il vampiro rosso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora