Giorgio's Pov
Sono già in ritardo ed è solo il primo giorno di scuola, direi che l'anno scolastico inizia bene. Esco di casa e mi avvio verso il liceo. Come sempre, fuori dall'istituto, mi aspettano Matteo e Massimo.
<Ei Gio', un po' più tardi volevi arrivare>, mi dice Matteo appena li ho quasi raggiunti.
<Non mi sarebbe dispiaciuto iniziare a fare assenze dal primo giorno>, rispondo io.
Oltrepassiamo il cancello di ferro e come sempre, sentiamo tutti gli sguardi posati su di noi. Di solito non passiamo inosservati molto facilmente, probabilmente sarà per il modo di vestire o per le voci che girano su di noi.
La gente ci classifica come "quei tre ragazzi strani" o "i bipolari". Sì, è vero, un po' strani lo siamo, ma non così eccessivamente. Siamo come tutti gli altri in fondo, pensiamo solo in modo differente rispetto a loro.
Saliamo i tre scalini, ecco che inizia di nuovo la tortura.
<Già in ritardo il primo giorno? Avete una giustificazione?>, urla quell'odiosa insegnante di matematica.
<Sì prof, a contrario suo, noi abbiamo una vita sociale e ogni sera usciamo>, non mi farò mettere i piedi in testa da quella vecchia isterica.
<Ferrario, in presidenza>
<Meglio di stare qui>, rispondo io.
Esco dalla classe.Alison's Pov
Primo giorno di scuola, prima ora in presidenza. Mi sembra ovvio.
Apro la porta e mi siedo su una poltroncina blu. Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo di fronte a me. Ha gli occhi e i capelli castani. Ha delle labbra carnose. Indossa degli skinny neri e una maglia oversize dello stesso colore. Assomiglia molto a uno dei ragazzi del videoclip "Pupille", ma probabilmente mi sono solo fatta prendere dall'immaginazione e il mio mixtape preferito mi ha fatto fondere il cervello, talmente tanto da vedere Mostro davanti a me.
Abbasso di nuovo lo sguardo, mi sento a disagio. Questa volta è lui ad osservare ogni mio minimo particolare.
Passano alcuni secondi, molto imbarazzanti, prima di rivolgerci parola.
<Sei nuova qui?>, mi domanda lui.
<Sì>
<Il tuo nome?>
<Ehm... Alison, mi chiamo Alison>, balbetto io. Da quando ho timore di parlare con qualcuno?
<Io sono Giorgio, piacere>,mi porge la mano. La stringo. Sembrerebbe gentile.Giorgio's Pov
Non la conosco ancora quella ragazza, non so nulla di lei apparte il suo nome. Dice di essere nuova qui, ma non sembra così piccola da essere di primo.
<Giorgio, ci sei?>, mi chiede Massimo, sventolandomi una mano davanti al viso.
<Sì, Massi, ci sono. Stavo pensando>. Mi capita molto spesso di perdermi nei miei pensieri, isolandomi dal mondo.
<Oggi venite da me e proviamo, ok?>, dice Matteo.
Annuiamo.
STAI LEGGENDO
Ho fatto quello che ho potuto -ILL MOVEMENT
FanfictionDalla storia: Certe volte penso che abbiamo legato così in fretta e così tanto, perché ci siamo conosciuti proprio quando entrambi stavamo attraversando un brutto momento. Mi fido di lui più di quanto mi possa fidare di una persona che conosco da an...