Alison's Pov
<Dimmi Giorgio>, dico rispondendo al telefono.
<Fatti trovare fuori, sto arrivando>, esclama lui, dall'altra parte del telefono.
Stacco la chiamata ed esco dalla mia stanza in fretta. Percorro il corridoio rosa, che tanto piace a mia madre. Inutile dire quanto io odi il colore delle pareti. Scendo velocemente le scale di legno. Certe volte, facendone due o tre alla volta. Prendo velocemente il cappotto sul divano e il telefono sul mobile accanto al televisore.
<Mamma esco>. Forse lei non è nemmeno a casa, ma è una sorta di abitudine, la mia.
Richiudo il portone alle mie spalle, forse in modo fin troppo brusco. Mi avvio verso l’estremità del marciapiede e inizio a giocare come fanno i bambini. Un piede nella prima mattonella, poi due nella successiva e ripetendo così. Nel frattempo, inizio a contare ogni mattone, proprio come fa Giorgio. Possibile che abbia preso le sue abitudini anche se è da pochi mesi che ci conosciamo? Beh, a quanto pare.
Una Yaris grigia compare nel mio campo visivo. È Giorgio.
Appena la macchina accosta, apro lo sportello.
<Ehi>, esclamo appena salita in macchina, lasciando un bacio sulla guancia del mio migliore amico. <Emozionato?>, gli domando.
<Abbastanza>, mi risponde lui, rivolgendomi un sorriso sincero.
<Lo vedo. Le tue dita non stanno ferme>, gli dico io, indicando la sua mano, che ora stringe forte il volante, tanto da far diventare le nocche bianche.
<Scusa, sono agitato. Ansioso, forse.>
<Allora anche Mostro ha dei sentimenti>, lo pizzico io.
<Ehi, mi deludi. Anche tu credi che sia apatico?>, mi risponde Giorgio, ridendo. Lo osservo. Mi piace quando ride.
<Deciso per “Una Brutta Persona?”>, gli domando per sviare il discorso di prima.
<Sì. Anche yoshi e Massimo mi hanno consigliato di registrare quella. Vorrei inciderne un'altra, ma non è ancora del tutto pronta: devo sistemare le ultime cose.>
<Gli altri non vengono?>
<Viene solo Matteo>, mi risponde lui.
<Fa lui la produzione?>
<Penso di sì. Devo pensarci.>
Inizio a guardare fuori. Mi rilassa. Sono abbastanza agitata per Giorgio. Più di quanto dovrei. Lui sembra accorgersi del mio turbamento, <tutto bene Bizzi?>, mi chiede lui. È la prima volta che mi sento chiamare per cognome da lui.
<Tutto bene, Ferrario>, gli rispondo io, sottolineando l’ultima parola. Mi sorride. Di nuovo. Oggi che gli è preso?
<Bizzi, sto bene con te. Sai?>
<Chi non vorrebbe passare del tempo con me?>, dico io, ironica.
<Non scherzo>
<Oh. Beh, nemmeno io mi trovo male con te.> Arrossisco. Che problemi ho? Mi sento presa alla sprovvista, anche se ciò che mi ha detto era più che scontato. Siamo migliori amici, o almeno, lui lo è per me.
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Ho fatto quello che ho potuto -ILL MOVEMENT
FanfictionDalla storia: Certe volte penso che abbiamo legato così in fretta e così tanto, perché ci siamo conosciuti proprio quando entrambi stavamo attraversando un brutto momento. Mi fido di lui più di quanto mi possa fidare di una persona che conosco da an...