Alison's Pov
<Ti sei finalmente decisa a tornare>, mi urla mia madre appena sente il portone aprirsi.
<Ciao anche a te, mamma>
<È l'una di notte e sei uscita alle venti. Dove sei stata tutto questo tempo?>, continua lei raggiungendomi in salotto.
<Ho sedici anni, faccio quello che voglio>, rispondo io brusca. Odio quando le persone si fanno i fatti miei, spiegatemi una cosa, non avete nient'altro da fare nella vita? Beh, mia mamma non di certo, non fa altro che stare a casa a pulire e a lamentarsi.
<Non capisco proprio perché sei così. Perché non puoi essere come tuo fratello?>
<Perché io non sono lui, fortunatamente>
Mia madre continua ad urlarmi contro, ma io sono stufa e vado nella mia stanza. Sento dei "Non sei la figlia che desideravo", "cosa abbiamo sbagliato con te", "quando riuscirai a rendermi orgogliosa" ed altre cose a cui non faccio più nemmeno caso. Sono abituata a sentirmi dire queste cose, all'inizio non la prendevo molto bene, ma ormai ho imparato a fregarmene. In fondo, mia madre ha ragione, dovrei essere come Alex, come mio fratello. Ma io non ho le sue stesse capacità, non riesco a concentrarmi o fare bene qualcosa che non sia la scrittura, il rap e lo skate. Certe volte, invidio mio fratello, ma sono comunque fiera di me, di ciò che sono, o meglio, di ciò che sono diventata. Una cosa che abbiamo in comune io e mio fratello c'è, però: l'assenza di amici. Alex cerca in tutti i modi di far amicizia, ma è il solito secchione che viene deriso da tutta la scuola. Certe volte mi domando se anche lui soffre, se ci sta male, se risente di tutte quelle prese in giro. Mi verrebbe di chiederglielo. Ma alla fine, non lo faccio mai, ha 14 anni, se la può benissimo cavare da solo.
Giro la chiave nella serratura della mia stanza e metto le cuffie nelle orecchie, per ascoltare un po' di musica, come se quella di questa sera non fosse bastata. Devo ammettere, che quel Giulio se la cava molto bene in freestyle, ha una velocità mentale pazzesca. Da quello che dicevano gli altri mi aspettavo che fosse bravo, ma non fino a questo punto.
Mi sdraio sul letto, senza cambiarmi o togliermi quel correttore che ho messo per coprire le occhiaie, sono troppo stanca, anche per fare solamente un'altro passo. Stasera mi sono divertita davvero tanto, Giorgio, Massimo e Matteo sono stati simpaticissimi, tutto il contrario di quello che si potrebbe pensare quando ascolti una loro canzone. In questi pochi giorni, mi sono accorta che c'è una notevole differenza fra Ill Movement nei pezzi del mixtape e quello della vita reale. Probabilmente, usano il rap come sfogo, si fanno vedere forti anche se in realtà non lo sono. Pensandoci un po', il carattere di Giorgio, non é molto diverso dal mio, per quel poco che sono riuscita a capire di lui.
Sento il telefono sul comodino vibrare leggermente, sarà arrivata una notifica. Sblocco il cellulare: mi é arrivato un messaggio da un numero che non ho salvato in rubrica, dice "Ei, sono Mostro. Notte Alison". Quel messaggio, così sintetico,mi fa sorridere, nessuno si era mai preoccupato di darmi la buona notte. Non so come faccia ad avere il mio numero, ma non mi interessa molto. Mi addormento sulle parole di "Un attimo", ancora persa fra i miei mille pensieri.
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Ho fatto quello che ho potuto -ILL MOVEMENT
FanfictionDalla storia: Certe volte penso che abbiamo legato così in fretta e così tanto, perché ci siamo conosciuti proprio quando entrambi stavamo attraversando un brutto momento. Mi fido di lui più di quanto mi possa fidare di una persona che conosco da an...