Giorgio's Pov
<E quella chi è?>, mi urla Matteo all'orecchio, per via del troppo rumore.
<Chiedilo a lei>, rispondo io, alzando le spalle.
<Ciao ragazzi>, dice Alison, avvicinandosi, <lei è Giulia>
<Piacere, Giorgio>, rispondo stringendo la mano alla ragazza bionda.
<Matteo>, esclama Yoshimitsu.
Lei ci sorride.
<Massimo, che ci fai qui?>, dice la ragazza contenta, andando ad abbracciare Nick Sick.
<Sono con loro>, risponde lui non entusiasta quanto la ragazza. Non ricambia nemmeno il suo abbraccio, anzi si irrigidisce. Fà per andarsene, ma io lo trattengo, <che succede?>, gli domando, accostandomi al suo orecchio.
<Ti spiego dopo>, mi risponde lui. Si avvia verso l'uscita del pub, a passi svelti. Giulia lo guarda andare via, rattristandosi di colpo. Deve essere successo qualcosa fra i due.
<Volete qualcosa da bere?>, chiede Matteo, per cercare di rimediare alla situazione.
<Nulla>, esclamano in coro le ragazze.
<Io vengo con te. Con permesso, mademoiselles>, esclamo io, facendo un inchino.
<Il solito stupido>
<Ei, così ci rimango male>, dico, facendo il finto imbronciato. Alison sorride. Quando mi piace il suo sorriso.Alison's Pov
Sono le 02.25. Mi butto sul letto di camera mia, finalmente sola. Tutta la serata l'ho passata sopra una poltroncina bianca, isolata dagli altri. Riflettevo.
A distanza di pochi minuti, oggi pomeriggio, due persone sono rientrate nella mia vita. Giulia è simpaticissima, ma Marco mi mette ansia, non so cosa potrebbe fare. E proprio per questo, questa è una di quelle sere in cui avrei bisogno soltanto di un po' d'aiuto. Ma, infondo, sono Alison Bizzi, quella che l'aiuto non l'ha mai accettato. Quella che si richiudeva nella stanza ad ascoltare rap, l'unica cosa che l'aveva sempre salvata. Quella a cui non piaceva attirare l'attenzione, anche se a Luglio andava in giro in felpa. Era quella che aveva sempre aiutato gli altri. Era, ho detto. Quella che si metteva a scrivere il sabato sera, invece di uscire, come i suoi coetanei. Quella che andava bene a scuola e sognava di diventare una scrittrice. Quella che anche a 16 anni, continuava a credere di voler fare la scrittrice, con la sola differenza che adesso lo era davvero. Non pubblicava libri, ma aveva capito che, anche solo scrivere per se stessi, ti rendeva tale.
Eppure, anche se adesso ho la scrittura, so che non servirà a nulla, o almeno per stasera. Oggi, inondare d'inchiostro il foglio bianco, non servirà a nulla perché su questo argomento, ho scritto molto, forse anche troppo. E ora che lui è tornato, niente sarà uguale. Come qualche anno fa, potrebbe iniziare a riprendermi in giro e a raccontare tante di quelle cose, delle quali, più della metà, false. E proprio come anni fa, quella poca autostima che mi rimane, potrebbe sbriciolarsi, in pochi istanti. "Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo". Così recitava Shakespeare. Marco era il mio migliore amico, eppure mi ha voltato le spalle. Non riuscivo più a fidarmi di nessuno. Non riuscivo più a fare amicizia o a relazionarmi con gli altri. È da lì, che è partito tutto. È da lì che è partito il mio odio verso di lui.
STAI LEGGENDO
Ho fatto quello che ho potuto -ILL MOVEMENT
FanfictionDalla storia: Certe volte penso che abbiamo legato così in fretta e così tanto, perché ci siamo conosciuti proprio quando entrambi stavamo attraversando un brutto momento. Mi fido di lui più di quanto mi possa fidare di una persona che conosco da an...