Capitolo 17

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Alison's Pov

Dopo aver passato un pomeriggio intero a correre per le strade deserte e inquietanti della periferia di Roma, fra tag sui muri e rap nelle orecchie, Giorgio mi ha finalmente riaccompagnato a casa. Dico finalmente, perché le mie gambe non riuscivano più a reggere il mio peso e mi imploravano di sedermi il prima possibile.
La mia idea di mangiarci un gelato in pieno dicembre, non era stata certamente la miglior scelta che avessi mai fatto, ma mi ero comunque divertita a vedere le strane espressioni che faceva Giorgio, mangiando dalla sua coppetta gelato al cioccolato e nocciola. Questa cosa mi stupì abbastanza. Giorgio è uno che si distingue in tutto, eppure aveva ordinato una coppetta con i classici gusti che prendono un po' tutti. È un piccolo particolare, ma io adoro fare attenzione alle cose insignificanti, alle quali gli altri non darebbero la minima importanza.
Arrivata a casa, mi sono subito diretta in camera mia, per sdraiarmi sul letto. Qualche giorno fa, avevo iniziato a leggere un nuovo libro, di Calvino, che adesso è immerso in tutto il caos della mia scrivania. Mi alzo dal letto sospirando, in cerca di quel romanzo che non riesco a trovare facilmente. Dovrei proprio mettere tutto in ordine, qui dentro. Pantaloni, magliette enormi e deformi di tutti i miei rapper preferiti, che uso più che altro come vestiti, sono sparse un po' ovunque, non solo sulla scrivania. Ma anche sulla sedia e sul letto. Per non parlare poi, del jeans che spunta dalla cima dell'armadio. L'ordine non fa proprio per me. Preferisco restare nel mio disordine, un po' come mi piace restare nella mia confusione mentale.
Fra tutto il caos della mia stanza, la mia attenzione cade però, sulla macchina da scrivere che avevo portato nella mia stanza,  prima di uscire. La sollevo e la posiziono sul mio letto, accanto al cuscino. So perfettamente che Giorgio ha ragione. So che solo pochi della mia generazione riescono ormai a leggere. E so che quei pochi, comprano i soliti libri: Harry Potter, Twilight, Percy Jackson. Tutti romanzi che ho odiato fin dall'uscita nelle librerie, perché troppo banali. Quest'anno, è anche andata la moda di Colpa delle Stelle, uno dei classici libri strappa-lacrime che parla in modo, fin troppo superficiale, di argomenti particolari e delicati, come il cancro. Questo genere di libri non mi sono mai andati a genio. Per niente, aggiungerei. Di questo 'Okay? Okay' che ormai tutte le adolescenti usano, non ho veramente capito il senso. Potreste gentilmente spiegarmelo, care mie compagne di classe?

___SPAZIO AUTRICE___
Ehiii🥀. Come state?
Questo è il primo spazio autrice che pubblico. Vi piacerebbe avere una parte, a fine capitolo, dove conoscerci meglio, ringraziarvi o semplicemente dove rispondere alle vostre domande? Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate, o se già avete qualche domanda da farmi, non esitate a scriverla qui sotto. Sarò lieta di rispondervi.
Per quanto riguarda questo capitolo, vorrei chiarire alcune cose. Sicuramente, molti di voi, inizieranno con la tipica frase 'Come fa a non piacerti Harry Potter?' Non ne ho la più pallida idea, ma tutti i film e i libri mi sembrano identici fra di loro. Per quanto riguarda Twilight e Percy Jackson, mi piacciono abbastanza; questo perché non è detto che tutto ciò che scrivo sia ciò che penso o ciò che vivo. Molte volte, adoro ingrandire i fatti che mi succedono, nei miei testi.
Ciò che penso di Colpa delle stelle, invece, è un po' quello che ho scritto sopra.
Credo che questo spazio autrice stia durando più del capitolo, perciò mi affretto a concludere. Grazie mille per le 1,23K letture, ogni giorno continuiamo a crescere e a scalare le classifiche di Wattpad. Non smetto mai di stupirmi.
Ci vediamo al capitolo 18,
-Damiana

Ho fatto quello che ho potuto -ILL MOVEMENTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora