Capitolo 13

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Alison's Pov

James si è rivelato molto disponibile e, soprattutto, simpatico. Ci ha parlato un po' di lui, della scelta di questo lavoro e delle sue intenzioni per il pezzo di Giorgio.
<Appena finisci la canzone, ti voglio di nuovo qui in studio>, ha detto James al mio migliore amico, con un sorriso stampato sul volto. Inutile descrivere l'espressione di Giorgio a quella frase, che l'ha riempito, certamente, d'orgoglio. Ho visto i suoi occhi castani, farsi ancora più grandi e iniziare a splendere. In quel momento, ho avuto l'ennesima convinzione di quanto Ferrario, come ormai mi piaceva chiamarlo, ha più identità, che nasconde sotto un soprannome così dispregiativo. Nella vita reale, è bene distinguere il Giorgio dei pezzi, a quello che conosco come la persona migliore che abbia mai incontrato.
È da poco più di tre mesi che lo conosco, ma penso di non essere mai stata più legata a qualcuno come in questo modo. Mai nessuno è riuscito a capirmi come fa lui. Mai nessuno è riuscito a farmi ridere come fa lui. Mai nessuno è stato così presente, come lui. Mai nessuno mi ha fatto sentire così libera come quando sto con lui. Mi fido di Giorgio più di quanto mi possa fidare di una persona che conosco da anni.
Con un solo sguardo, riesce a capire tutti quei pensieri e dubbi che mi passano per la testa. Riesce a risolverli tutti quei pensieri, senza che io gli dica o chieda nulla.
Fino a pochi mesi fa, non avrei mai osato di dire una cosa del genere. Ma ora, mi sento quasi in dovere di farlo, bensì io abbia sempre odiato anche solo pensare queste cose. Lui è stato il mio soffio di aria pulita, quando tutto intorno a me, andava in fiamme.
E se anche tutto ciò potrebbe sembrare stupido e fin troppo sdolcinato, beh, vi dò assolutamente ragione. Anche io, leggendo tutto ciò nei libri, pensavo fossero solo sciocchezze. Eppure, ora è tutto il contrario. È tutto l'opposto.
È la pura realtà di ciò che sto vivendo. E non nego, di svegliarmi ogni mattina, con l'ansia che sia tutto un sogno. Perché se lo fosse, continuerei certamente a dormire.
Una mano sulla mia spalla, mi distrae dai miei pensieri da ragazzina che crede il proprio idolo come qualcosa di unico. Quel tipo di ragazza che io ho sempre cercato di evitare e che, più volte, ho preso in giro. Quel tipo di ragazza che sto diventando anche io. Penso di disprezzarmi da sola.
<Ali, ti va se usciamo stasera?>, mi chiede un Giorgio estremamente felice.
<Certo, i ragazzi vengono?>
<No, non ci sono>, mi risponde lui.
<Allora chiamo Giulia, vediamo se lei è libera>
<No, Alison.>
<Vuol dire che, siamo solo io e te? È per caso un'appuntamento?>, chiedo imbarazzata.
<Chiamalo così se vuoi>, mi risponde lui. <Ma, è solo un'uscita tra migliori amici. Tanto per fare qualcosa. Ci conosciamo da un po' e dovresti finire di capirmi>, si affretta a dire Giorgio. Il sorriso, che si era fatto spazio sul mio volto, si trasforma in una smorfia interrogatoria.
<E allora che problema c'è se vengono gli altri?>, domando subito io.
<Se non ti va di uscire, potresti anche dirlo apertamente. Alison, non mi faccio nessun problema.>
<Non è questo il punto. Volevo dire...>, Giorgio mi interrompe, non facendomi finire ciò che ho da dirgli.
<Rispondi semplicemente.>
<Ok, usciamo>, gli dico io, rassegnandomi.
<Passo alle 17.30. Ora scappo>
Mi lascia lì a riflettere, mentre lui corre via.

Ho fatto quello che ho potuto -ILL MOVEMENTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora