Giorgio's PovDopo minuti passati a vagare per strade di Roma delle quali non sapevo nemmeno l'esistenza, riesco finalmente a trovare la sede della Honiro. Scendo dalla macchina, accompagnato da Alison, e mi dirigo a passo svelto verso l'entrata. Mi trovo davanti una porta bianca, con inciso il logo dell'etichetta.
Da fuori, sembra un normalissimo capannone.
Sento l'ansia salire sempre di più. Istintivamente, cerco la mano di Alison, che trovo immediatamente. Stringo forte le sue dita, tanto che lei allenta un po' la presa sulle mie.
<Giorgio, tranquillo, andrà tutto bene>, mi sussurra la ragazza che ho accanto.
<Ali, se dopo questo pezzo, non volessero più incidere nulla con me?>, le rispondo io.
<Intanto pensa a questa canzone. Dopo si vedrà.> Ora anche lei mi stringe forte le dita.
Mi sorride, per incoraggiarmi.
Con la mano libera, apro la porta.
<Buongiorno>, esclama una ragazza bionda appena entriamo. Si alza dalla sedia in cui era seduta e ci viene incontro. <Dovresti essere Mostro, tu.>
<Sì, Giorgio Ferrario, piacere>, le rispondo io, stringendole la mano.
<Nicole. Sono la segretaria>, esclama lei, presentandosi a sua volta. Stringe la mano anche ad Alison, che sembra incenerirla con lo sguardo.
<Vado a chiedere a James se potete entrare. Intanto, sedetevi>, ci dice Nicole, indicandoci un divanetto grigio. Ci rivolge un sorriso e si dirige nella stanza accanto.
<Perché la guardavi così?>, domando ad Alison, quando Nicole se ne va.
<Mi sta antipatica>
<Nemmeno la conosci. Come fai a dirlo?>
<Mi dà l'impressione>
<Tu sei strana>, le dico ironicamente. Lei sembra prendersela, però.
<Non sei il primo che lo dice>, mi risponde fredda.
<Scusa>
<Per cosa?>, esclama Alison dolcemente. Questa ragazza é pazza. Cambia umore ogni secondo.
<Nulla>, rido io.
Nicole ritorna, dopo pochi minuti, nella stanza con un sorriso finto sul volto. <Potete entrare. Dritto a destra>, ci dice lei, indicandoci il percorso.
Seguiamo le sue istruzioni e ci troviamo in una sala bianca con un solo tavolo di vetro e quattro sedie. Anche queste bianche. Una delle sedie è occupata da un ragazzo moro.
<Sono James, per qualsiasi cosa puoi chiedere a me>, dice lui presentandosi. Ci fa cenno di sederci.
<Giorgio Ferrario>, esclamo io, a mia volta.
<È la tua ragazza?>, mi chiede lui, rivolgendosi ad Ali.
<No, lei è la mia migliore amica, Alison>, gli rispondo io. Lei diventa rossa e sorride a quello che penso sia il dirigente dell'etichetta.
<Allora, Giorgio, mi fai sentire il pezzo?>
<Certo!>, esclamo io, sorridendo come un demente.
<Bene, allora spostiamoci nella stanza di incisione. Hai già qualcuno che potrebbe farti la produzione?>
<Beh, sì. Ho un amico. Ha prodotto lui tutti i brani del mixtape.>
<Yoshimitsu, giusto?>, mi chiede James. Probabilmente si ricorderà per via del mixtape.
<Sì, lui.>
<Non è che potrebbe venire qualche volta? Vorrei vedere come se la cava>
<Sta arrivando. Voleva vedermi all'opera>, rispondo io, sorridendo.
<Perfetto, allora lo aspettiamo>
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Ho fatto quello che ho potuto -ILL MOVEMENT
Hayran KurguDalla storia: Certe volte penso che abbiamo legato così in fretta e così tanto, perché ci siamo conosciuti proprio quando entrambi stavamo attraversando un brutto momento. Mi fido di lui più di quanto mi possa fidare di una persona che conosco da an...