Alison's Pov
Sono già passate due settimane dall'inizio della scuola e devo ammettere che rispetto al mio solito, i voti stanno diventando sempre più alti. Giorgio mi sta aiutando a studiare in questo periodo e devo ringraziarlo per i buoni risultati che sto avendo. Non so come faccia Giorgio ad essere bravo a scuola, se non studia mai.
Lasciando il discorso dei voti, quest'anno sono quasi felice di andare in quell'istituto cupo, sporco e così noioso: se non mi fossi iscritta al Mamiani, sicuramente, non avrei conosciuto Matteo, Massimo, Giulio e in particolare Giorgio. Certe volte penso che abbiamo legato così in fretta e così tanto, perché siamo diversi dagli altri. Mi spiego meglio: noi cinque non veniamo compresi dalle altre persone molto facilmente, è difficile trovare qualcuno che la pensi come te e che capisca quello che dici. Ci piace distinguerci, avere un nostro modo di pensare. Secondo i nostri coetanei, siamo noi a essere sbagliati, ad essere strani. Il nano di Giulio ha un'altra concezione, invece: noi non siamo diversi, siamo solo più intelligenti di loro e ci sentiamo degli emarginati. Sì, lui è un po' (anche molto) egocentrico.
<Bella per Alison>, mi urla da lontano un Valerio fin troppo contento. Ci siamo conosciuti alla gara di freestyle di Giulio. Valerio, a.k.a. Search, a.k.a. Sercho, è la persona più sorridente che abbia mai visto. Alla gara ho conosciuto pure un'altro amico di Giulio, Luca. Anche lui fa rap, il suo nome d'arte è J.
<Vale come ti sei vestito?>, gli chiedo, ridendo, avvicinandomi a lui.
<Non ti piace la mia camicia?>, mi risponde lui appena sono più vicina.
<Assolutamente no, è qualcosa di orrendo>, continuo io, non smettendo di ridere.
<Cos'ha che non va?>
<Nono, niente tranquillo. La camicia con dei rami deformi e altri disegni incomprensibili si abbina benissimo con il cappelo a righe rosa e le scarpe con i fiori>, gli rispondo. Sembra uscito da un film hippie.
<Che fa troppa tamarragine?>
<Che è sta parola, Search?>, gli chiede Yoshi venendoci incontro, seguito da Massimo e Giorgio.
<Tutti voi, così colti, e poi non sapete il significato della parola "tamarragine">, gli risponde Valerio non smettendo più di ridere.
Io e Matteo ci guardiamo e io sussurro <è impazzito>.
<Mamma mia, la pancia>, urla lo stupido di Valerio, sedendosi su una panchina.
Giorgio prende il cellulare e inizia a registrare, <che fai? Te metti seduto? Te metti seduto, zi? Hai paura, hai paura della vita!>
Massimo inizia ad urlare qualcosa di incomprensibile.
Direi che la situazione sta degenerando molto velocemente, tutto ciò non ha senso.
Nel frattempo, Lowlow e J si avvicinano a noi.
<Che vi è preso, regà?>, domanda Giulio.
Noi non gli rispondiamo e anche loro iniziano a ridere.
Il più bel pomeriggio della mia vita: l'anti-social club è finalmente felice, almeno per pochi istanti.
STAI LEGGENDO
Ho fatto quello che ho potuto -ILL MOVEMENT
FanficDalla storia: Certe volte penso che abbiamo legato così in fretta e così tanto, perché ci siamo conosciuti proprio quando entrambi stavamo attraversando un brutto momento. Mi fido di lui più di quanto mi possa fidare di una persona che conosco da an...