Alison's Pov
Capisco di essere arrivata alla nostra destinazione, solo dopo aver sentito la portiera di Giorgio sbattere violentemente. Non mi ero accorta di esserci fermati, tanto ero immersa nei miei pensieri. Milioni di domande, mi affollano il cervello, impedendomi di ragionare lucidamente. Dove siamo? Che ci faccio qui? E soprattutto, perché ci sono così tante persone, a me conosciute, in questo parco, pieno di cibi e bibite? Penso, anzi ne sono certa, che tutti quanti mi stiano nascondendo qualcosa.
Lo sguardo di mio fratello, curioso, conferma i miei dubbi. Qui c'è qualcosa sotto. Lui non sarebbe mai venuto con me e i miei amici. Non siamo alla sua altezza. Preferisce passare il suo tempo solo, al computer, a progettare qualcosa di inutile. Secondo me, diventerà qualche nerd, un po' fuori di testa. Uno schermo digitale, come moglie.
Al suo lato, Giulia e Giulio si tengono per mano, sorridenti. La mia migliore amica, coglie il mio sguardo, rispondendo a una delle centinaia di domande che mi sorgono adesso. Annuisce, capendo la prima cosa che le chiederò appena rimarremo sole. Si saranno finalmente decisi a mettersi insieme, dopo mesi d'imbarazzo? Nonostante l'imminente partenza di Giulia? O il nanetto riuscirà a farle cambiare idea, convincendola a rimanere con noi, a Roma?
Valerio e Luca, si rivolgono a Giorgio, alla mia destra, con un cenno del capo. Lui scuote leggermente la testa, come se volesse rispondere di no al loro sguardo, indagatore.
Inizio a salutare il susseguirsi continuo delle persone a me più care, presenti in questa parte di parco. Mi sento quasi a disagio, a essere vestita così normalmente, mentre gli altri hanno tutti abiti un po' più appariscenti, rispetto ai miei.
<Stai tranquilla, ci ho pensato io a te. Ti ho portato qualcosa di più elegante da mettere>, mi sussurra all'orecchio Giulia, comprendendo il filo dei miei pensieri. Non appena ho finito di salutare tutti, mi trascina in una casetta di legno, poco dopo aver superato una porticina, interamente ricoperta di fiori sgargianti. Che razza di posto magnifico è mai questo? Nella stanza buia, si accende una serie di lucette, fissate alla parete più lunga. Sotto ogni filo di luci, una foto mia e di Giulia, decora il muro di legno. Una nostra fotografia al lago di Albano, una allo skate-park. Una con lei seduta sull'altalena, e io sulle sue spalle. Il pomeriggio della foto, era stato uno dei più belli d'Ottobre. Eravamo arrivati in un giardino comunale a noi sconosciuto ed eravamo rimasti lì fino a tarda sera, dimenticandoci persino di cenare, talmente presi dal divertimento. Dopo lo scatto di quella foto, ero scivolata dalle spalle di Giulia, sbattendo malamente il ginocchio, contro i sassolini che fungevano da pavimento. Ma mi ero divertita ed era questo l'importante. Il livido sul ginocchio, si sarebbe aggiunto ai tanti altri, causati dalle mie cadute dallo skate.
Nella quarta foto, eravamo a uno dei tanti centri commerciali di Roma, uno dei più grandi. Dopo sei ore passate a provare e riprovare, eravamo finite per non comprare nulla. Solo io e Giulia potevamo fare una cosa del genere.
Una fotografia, più grande delle altre, ritraeva l'anti social al completo. Valerio era l'unico venuto serio, stranamente. Lui ride e scherza sempre, cosa l'aveva turbato, al punto di non farlo sorridere, nemmeno lievemente?
Miriadi di altre foto tapezzano la parete, illuminata.
<Stai piangendo, Ali? C'è qualcosa che non va?>
<No, mi è solo entrato qualcosa nell'occhio.>
<Cosa?>
<Dei ricordi.>
Mi avvicino a lei, abbracciandola, <grazie, Giulia.>
<Figurati. Ora vestiti, che ci staranno aspettando>, mi dice, asciugando col dito una lacrima che mi scorre sulla guancia. Mi porge un vestito nero, tempestato di brillantini sulla gonna.
<Ti ho portato anche le tue sneakers nere. Combineresti un casino con dei tacchi>, esclama, ridacchiando.
<Tutto questo per cosa?>, le chiedo, sorridendo leggermente.
<Oh, Ali. Lo scoprirai presto.>
Detto ciò, esce dalla stanza, lasciando il vestito su una sedia bassa. Lo prendo e lo guardo attentamente. Ripensandoci, è il vestito che settimane fa, avevo trovato su uno dei tanti siti internet low cost. Sorrido, solo i miei amici riescono a conoscermi in questo modo.
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Ho fatto quello che ho potuto -ILL MOVEMENT
FanfictionDalla storia: Certe volte penso che abbiamo legato così in fretta e così tanto, perché ci siamo conosciuti proprio quando entrambi stavamo attraversando un brutto momento. Mi fido di lui più di quanto mi possa fidare di una persona che conosco da an...