Ginevra si svegliò lentamente, attratta dal suono della porta che si apriva. All'inizio i suoi pensieri andarono alla sua vecchia nutrice, la donna che l'aveva preparata la sera prima per la sua prima notte di nozze. Ginevra era stata felice di aver, finalmente, un momento tutto suo con il re e la sua voglia di stupirlo era pari alla sua curiosità di conoscere appieno il lato più dolce di quel ragazzo così particolare, giovane come uno stelo in primavera e forte come la quercia millenaria. Artù era un bel giovane, pieno di ardore e buono di animo. E la ragazza se ne era accorta sin dall'inizio. Eppure, dopo quella notte d'amore, si sentiva profondamente turbata. Da quando lo aveva incontrato per la prima volta dopo la vittoria in battaglia, Artù non era stato di molte parole. Anzi, se non fosse stato per quel Merlino che tutti temevano, forse il giovane non si sarebbe mai spinto fino a quel punto. Ginevra rivisse quel momento, sforzandosi a non pensare a nulla che potesse guastare quella magnifica notte che aveva passato insieme a suo marito. Di questo, non poteva che essere più che felice.
Ginevra adorava il profumo del mattino. Il bagliore rosso dell'alba che filtrava fra le tende della finestra, il cinguettio dei pettirossi sugli alberi, la brezza fresca che ti accarezzava il viso con delicatezza, l'odore inebriante del pane appena sfornato dai fornai della città. Tutto era semplicemente magnifico e ora ancor più per il fatto di essere divenuta la nuova regina di quel reame. Artù aveva in mente un sogno le aveva rivelato la sua nutrice. Un progetto che avrebbe ridato lustro a quella terra dopo anni di guerre intestine fra membri dello stesso sangue. L'anziana donna non le aveva rivelato i particolari - Artù era famoso per la sua riservatezza - sebbene la ragazza l'avesse pregata di rivelarle quanto più sapeva in merito a tale segreto. Pur facendo la misteriosa, persino la donna stessa le aveva mentito, rivelandole il falso. Nessuno, tranne il solo Merlino, conosceva gli intenti del re. D'altronde, era stato lo stesso mago a educare Artù sin da bambino. Questo spiegava il perché quell'uomo riuscisse ad avere un certo appiglio sulla sua mente.
-Tutto cambierà- si disse Ginevra, alzandosi dal letto per indossare i suoi nuovi abiti. Come aveva sperato, la vecchia donna che l'aveva accudita la sera prima delle nozze era arrivata a bussare alla sua porta, pronta per prendersi cura della regina una volta sveglia.
-Maestà- disse battendo il pugno contro la porta- sono la vostra umile serva. Siete sveglia?
Ginevra sorrise e le sue gote presero il colore rosso dell'alba.
-Entra pure, Ninive. Sono sveglia.
La porta si aprì lentamente, lasciando entrare un'anziana signora, avvolta in un mantello di lino e con una buffa cuffia di seta che le copriva la testa. La donna non doveva avere più di settant'anni, eppure il suo modo di fare e la sua velocità nel muoversi ingannassero chiunque la incontrasse. Perfino la stessa Ginevra si meravigliava di questa sua energia ogni volta che le prestava i suoi umili servigi. Una caratteristica che la distingueva da tutte le altre dame e serve che il re aveva fatto venire apposta da Londinium. Molte di queste ragazze erano giovani, piene di gioia e affascinante dalla vita di corte e dai benefici che provenivano da essa. Sicuramente, l'essere state scelte dal nuovo re per servire lady Ginevra era, senza dubbio, la migliore occasione che fosse loro capitata. Ninive era stata un'eccezione. A differenza delle altre ragazze, lei era stata scelta personalmente da Merlino. Nessuno dei cortigiani o dei paggi di corte si erano opposti alla scelta del mago, temendo una sua futura vendetta. Ninive era buona e gentile con lei, quasi come se la conoscesse da tempo. Il suo cordiale modo di comportarsi e il suo sorriso sincero, avevano convinto Ginevra tanto da preferirla fra tutte le altre ancelle. La sua età avanzata e il suo aspetto ormai decadente - contrariamente alla freschezza delle altre giovani donne di Camelot - non avevano per nulla impedito alla regina di affezionarsi alla vecchia nutrice. Ginevra, in cuor suo, preferiva pensare a Ninive come ad una nonna piuttosto che ad una serva.
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Artù e Ginevra. L'amore dietro la Leggenda
FantasyBritannia, 510 d.C. Nella terra dei Britanni, a distanza di qualche anno dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, sale al trono un giovane guerriero, unico erede del defunto Uther Pendragon. Il suo nome è Artù, destinato a diventare una leggenda...