Avevo avuto una nottata abbastanza turbolenta, sogni raccapriccianti e immagini ancor peggiori riempivano la mia testa, Matt non era rincasato, almeno non nel nostro letto, mi alzai lentamente e con svogliatezza, faceva freddino, così mi misi addosso la vestaglia e andai in cucina, avevo un disperato bisogno di caffeina e proteine, poi avrei potuto aprire le mail e vedere se il dottor Moon aveva risposto.
Una volta varcata la soglia trovai Ilda intenta nella preparazione di una ricca colazione, santa donna, la adoravo.
In un secondo momento mi accorsi che seduto davanti al bancone c'era Matt, il mio dolce e premuroso compagno tormentato dal suo passato, aveva il viso avvolto in un groviglio di emozioni e preoccupazioni, dovevo risolvere i suoi problemi o non mi sarei mai data pace.
<<Buongiorno!>>
Dissi io allegra ed energica, cosa che non rispecchiava assolutamente il mio stato d'animo, ma non volevo far pesare a Matt la situazione più di quanto non facesse già da solo.
<<Buongiorno!>>
Risposero entrambi.
<<Matt, non ti chiederò dove sei stato stanotte, ma dobbiamo parlare, ti dico già che evitarmi non sarà la soluzione, prima o poi dovremmo farlo!>>
<<Hai ragione!>>
Si limitò a dire solo quelle due parole, poi incominciò a mangiare i suoi pancake con la frutta fresca e sciroppo d'acero, facendo cadere la conversazione.
Decisi di mangiare e poi torchiarlo, fino a quando il suo evidente stato emotivo disturbato non fosse venuto alla luce con le sue motivazioni.
Finita la colazione mi alzai, lasciandolo libero di scegliere se seguirmi o meno, così mi diressi in camera da letto, andai nel bagno e preparai l'acqua calda nella vasca, mi spogliai e mi immersi in quel tepore riposante, con il vapore che riempiva la stanza, aggiunsi i sali alla lavanda e mi concessi di chiudere gli occhi.
Qualche istante più tardi senti l'acqua incresparsi mossa da qualcuno che era appena entrato nella vasca, ovviamente quando aprì gli occhi trovai quelli di Matt.
<<Ora possiamo parlare!>>
Disse con tono decisamente aspro.
<<Bene! È arrivato il momento delle confessioni, inizio io, ho trovato il tuo diario, so assolutamente di aver sbagliato a leggerlo, ma dovevo sapere cosa ti facesse stare così male da scappare da me!>>
<<Capisco! Hai invaso la mia privacy, ma non ti giudico per questo lo avrei fatto anche io, avrai scoperto il perché!>>
<<Si e ne sono rimasta schifata, perché avrei preferito che tu vivessi la tua infanzia in modo normale, che non pensassi a me, avrei addirittura preferito che tua madre quel giorno mi abbandonasse all'orfanotrofio pur di evitarti una tale tortura!>>
Abbassò impercettibilmente lo sguardo, ma me ne accorsi comunque.
<<È iniziato tutto molto prima che arrivassi tu nella mia vita, ma il tuo arrivo, anche se per pochi giorni, mi fece capire quanto fosse tutto così sbagliato, Amanda si accorse del mio cambiamento e della mia maggior riluttanza nei suoi confronti, cosa che prima cercavo di non farle notare, quando capì la motivazione, incominciò a ricattarmi ed io non sapevo come sfuggire da quella situazione, l'unica persona con cui avrei potuto parlarne stava morendo e volevo che lasciasse questo mondo in pace, così continuai solo per tenerti al sicuro! Dovevo tenerti lontana da me, ma poi incontrai joselin, sia ben chiaro che l'amavo, ma non era certamente il sentimento che provavo e provo tutt'ora per te, purtroppo ti assomigliava molto e questo infastidi mia zia, secondo lei non dovevo essere di nessuno perché le appartenevo, così eliminò il problema, Fin quando nonostante sapessi di metterti in pericolo, entrai nella tua vita, scatenando il mio inferno personale!>>
<<Ho saputo di joselin solo grazie ad hawuard, perché dubito fortemente che prima di oggi tu me ne avresti mai parlato, ma il problema qui è un altro Matt, lei ormai non è più nelle nostre vite e dio solo sa quanto la cosa mi renda felice, però tu devi affrontare il tuo passato e superarlo, perché non voglio in alcun modo vivere con i fantasmi del suo ricordo, soprattutto dopo che saranno nate le bambine, motivo per il quale ho contattato un esperto, uno psicanalista, dovrai andarci e non perché io voglia obbligarti, ma perché ne hai bisogno!>>
<<Va bene amore, lo farò per me, ma anche per l'amore che provo per te e le bambine,voglio essere un buon padre e un buon marito!>>.
Sorrisi gongolante di quella dichiarazione e mi rilassai.
Uscimmo dall'acqua con la pelle raggrinzita dal lungo tempo passatoci dentro, dopo esserci asciugati e vestiti andai a controllare le mail, il dottore aveva risposto e ci dava appuntamento per quel pomeriggio per un incontro conoscitivo ed elaborativo, per poter capire come affrontare la problematica del mio compagno.
Dissi a Matt che l'appuntamento era per le due e mezza di quel pomeriggio e lui asserì che sarebbe andato da solo, cosa che ovviamente non gli avrei permesso, questa battaglia andava vinta insieme.
Nonostante la sua ferma convinzione di non portarmi ci ritrovammo in macchina insieme diretti verso lo studio dello psicanalista.
La chiacchierata con Albert, così voleva essere chiamato, volse al termine, eravamo arrivati alla conclusione di iniziare con delle sedute di ipnosi per snocciolare il problema e così suddividerlo in dichiarazione (percezione), comprensione (osservazione), valutazione (conscia ed inconscia) e accettazione (superare il problema), quattro dei pilastri che avrebbero utilizzato Matt ed Albert per superare e abbattere quel indigeribile ricordo.
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una strana relazione
RomanceLory Stuart, dolce ragazza,26 anni e un passato travagliato, vive a new York e finalmente trova lavoro in un importante rivista di moda, il suo sogno, ma conoscerà anche un uomo, che sarà per lei qualcosa di importante che la cambierà per sempre.