23: dichiarazione!

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Entravo nel settimo mese ed ero sempre più grossa, mi pesava persino fare due passi, tutti cercavano di aiutarmi, mentre Matt seguiva le sue sedute da Albert, io facevo amicizia con Greta, era decisamente diversa da come me l'aspettavo, ma soprattutto diversa da sua madre, scoprì in fretta che non era cresciuta in America, ma bensì a Londra, sia lei che suo fratello erano stati mandati in una scuola privata, la più lontana possibile e a loro stava bene così.
Da quanto avevo appreso dai suoi racconti la madre li aveva partoriti, ma mai voluti, il padre invece stravedeva per loro ed era sempre presente, purtroppo il suo lavoro di ingegnere missilistico lo teneva lontano da casa.
Avevano avuto un'infanzia felice nonostante l'assenza della madre,  quando tornavano a casa c'era la sempre pronta e presente signorina Laura malloy, la governante tutto fare, che per altro era sempre stata l'amante del padre, ma visto l'assenza di Amanda nessuno aveva mai obiettato sul loro amore segreto.
Da quando era stata portata al centro di salute mentale di Portland i figli non erano mai andati a trovarla e tanto meno il marito, nessuno voleva vederla, nessuno provava amore nei suoi confronti, era triste, nonostante tutto quello che ci aveva fatto io ancora riuscivo a provare compassione.

Matt andava regolarmente da Albert, ed erano alla prima fase di terapia con l'ipnosi, nella quale lui doveva tirare fuori il passato e le sofferenze subite, quando tornava a casa era sempre molto affaticato dalla pesantezza di quei ricordi e accennava semplicemente che era andato tutto bene, cosa che lui ovviamente non sapeva era che alla fine di ogni seduta il dottore mi chiamava per tenermi informata, sapevo bene che per lui era un patimento ma doveva continuare per superarlo.

La mattina seguente Matt uscì per andare al lavoro mentre io dovevo ancora decidere cosa fare quel giorno, ma ad un certo punto del mio sproloquio mentale dove tentavo di organizzarmi, arrivó Greta con una proposta allettante, mattinata di shopping per noi e per le bimbe, non ci volle poi molto a convincermi, così andai a prepararmi, prima di uscire dissi ad hawuard e Ilda di prendersi la giornata libera ed uscì di casa con la mia nuova fedele amica.
Durante il viaggio in macchina mi suonò il telefono, era Matt che mi controllava, sempre troppo apprensivo, gli dissi dei miei programmi per la giornata con Greta e ne fu felice, odiava sapere che stavo chiusa in casa, aggiunse di fare già la lista per il baby showar delle bambine, ovviamente non potevo farla in un negozio qualsiasi, quindi optammo per burms, non avevo avuto facoltà di scelta, manco fossero state le eredi al trono di Inghilterra, sicuramente sarebbero diventate due gemelline viziatissime.
Arrivammo in centro città, essendo venerdì mattina la zona era impraticabile con la macchina e trovare parcheggio era impossibile, almeno per me,ma Greta a quanto pareva sapeva muoversi meglio e finimmo per parcheggiare in un parcheggio sotterraneo a pagamento.
Uscimmo di lì con il biglietto del parcheggio e ci dirigemmo al centro commerciale, dirette da burms, una volta all'interno io e Greta prendemmo un salvaprezzi alla cassa e incominciammo a selezionare tutto quello che ci piaceva, alla fine del giro contammo la roba inserita nella nostra lista, 300 cose utili, avevamo esagerato un po', ma del resto dovevamo pur lasciare una vasta scelta alle persone che venivano a comprare il regalo o almeno questa fu la scusa che utilizzammo noi per sentirci meno colpevoli.
Uscimmo di lì dopo aver lasciato la lista alla cassa e aver comprato delle giacchette in ecopelle rossa con le borchie per le gemelle, forse un po' estrose per due neonate che dovevano ancora venire al mondo, ma avevamo decretato insieme alla commessa che erano troppo chic per rimanere in vetrina.
Girammo tutta la mattinata per negozi comprando roba per noi e per le bambine, fino a quando non passammo davanti a Trussardi uomo, era il mio negozio preferito, aveva dei completi di un eleganza assurda, vidi un completo in vetrina e decisi di prenderlo per Matt, entrai e un ragazzo dall'aspetto molto più femminile del mio ci venne incontro, dall'atteggiamento doveva essere omosessuale, invidiavo la sua femminilità naturale ed autentica, io in confronto sembravo Gino il camionista, ma poco importava, gli indicai il completo che avevo visto e lui sorrise soddisfatto del mio gusto, prese la taglia che mi serviva e strisciai la carta, ma prima di andarcene vidi dei gemelli da abbinare al vestito, erano a forma di bambino,chiesi allo zelante commesso se ci fossero anche con le bambine e lui rispose di si e mi impacchetto anche quelli.
Uscimmo dal centro commerciale soddisfatte, per dirigerci in un ristorantino all'angolo della strada, che faceva cucina thailandese, buonissima, prendemmo posto per due e ordinammo, Due pad thai(nudols con carne,pesce, verdure e spezie) e due som tam ( insalata
Mista di pesce con arachidi e papaya, più il peperoncino), gustammo il nostro pranzo, io addirittura presi anche il dolce, essere incinta come prorogativa aveva avere più fame.
Greta non volle farmi pagare il pranzo, quindi una volta che ebbe pagato ci dirigemmo alla macchina, posammo le buste nel portabagagli e tornammo a casa.
Greta andò via subito dopo avermi aiutata a portare le grosse buste in casa, ed io essendo sola decisi di andare a dormire, mi addormentai quasi subito, infatti non mi accorsi che durante il mio pisolino era rincasato Matt, quando mi svegliai lo trovai al mio fianco intento a guardarmi, lo baciai con trasporto e finimmo per fare l'amore.

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