26:accettazione!

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-matt-
Era passato un mese e mezzo da quando avevo parlato con Albert di dare perdono ad Amanda e anche se il viaggio era stato programmato molto tempo prima il lavoro mi aveva impedito di andarci.
Quella mattina partii per Portland senza dire nulla a Lory era una cosa che avrei fatto da solo, accompagnato da mio padre, ma comunque da solo, le lasciai un biglietto in cucina con scritto che sarei andato a Portland per dire addio al mio passato.
Il viaggio non fu molto lungo, ma fu lo stesso straziante in quanto mio padre non aveva spiccicato parola, una volta arrivati al centro di salute mentale scendemmo dalla macchina e mentre ci avvicinavamo all'entrata una delle dottoresse della struttura ci venne incontro con la faccia sconvolta.
<<Signori Simons, non so come sia potuto succedere, ce ne siamo accorti solo ora!>>
<<Scusi ma di cosa sta parlando?>>
<<Ma non siete stati avvisati? Abbiamo chiamato un ora fa a casa vostra per avvertirvi, ha risposto sua moglie signor Matt Simons, sua zia si è suicidata!>>
<<Ma come diavolo è possibile? Non li tenete d'occhio i pazienti?>>
Sbottó mio padre affranto e arrabbiato.
<<Signor Simons senior, purtroppo siamo accorto di personale e i pazienti sono sempre più numerosi>>
<<Bene allora cerchiamo di essere diplomatici, prepari i documenti per la salma.
Mio padre come sempre aveva tirato su la sua maschera, priva di dolore, ma solo piena di risolutezza e praticità, anche dopo la morte di mia madre non aveva versato una lacrima pensava ti poter affrontare il dolore facendo finta di non provarlo.

- Lory-
Avevo ricevuto la chiamata di una dottoressa del centro di salute mentale di Portland che mi informava che Amanda si era tolta la vita, avevo cercato di avvisare Matt, ma il telefono era irraggiungibile, non avrebbe potuto chiudere con il passato, perché il passato aveva chiuso con lui.
Ero talmente preoccupata che incominciai a sentire dei forti dolori, quelle non erano di certo contrazioni di assestamento, le gemelle volevano nascere, chiamai hawuard, che corse in cucina con Ilda mi caricarono in macchina e ci dirigemmo all' ospedale, nel frattempo chiamai Jennifer, che ci avrebbe raggiunto, Matt era ancora irraggiungibile e io avrei subito un cesareo, lui doveva esserci, lo chiamai insistentemente, finché non rispose e gli urlai al telefono che stavo per partorire nella nostra macchina di servizio e che si doveva muovere perché non avrei partorito Morgana e Danila in un abitacolo senza di lui.
Mi disse che avrebbe chiamato l'elicottero e che sarebbe arrivato tempestivamente.
Arrivammo in ospedale e Jennifer mi affiancò subito, ci dirigemmo di corsa in sala operatoria e di Matt non si vedeva manco l'ombra.
Jenny mi comunicò che non sarebbe comunque potuto entrare in sala, quindi mi praticarono l'epidurale e una volta subito l'effetto dell'anestetico iniziarono a praticare il cesareo, tirarono fuori la prima delle due bambine, iniziò subito a piangere, due infermiere si occuparono subito di lei, poi tirarono fuori anche la seconda e anche lei pianse, un pianto più forte di quello della sorellina, così decisi che essendo la più forte delle due lei sarebbe certamente stata Danila, l'altra sarebbe stata Morgana.
Una volta ricucita e portata nella mia camera, nonostante fossi dolorante e sotto antidolorifici mi portarono le mie due creature, l'infermiera mi precisò che la prima era nata di 3,000 kg, mentre la seconda di 3,200 kg, avevano apposto sui loro braccialetti il nome, il peso e la data di nascita, che per puro caso coincideva con la morte di Amanda, era il 6/8/2018, ma ero così presa dalla mia felicità che riuscì persino a scordarmi di lei.
Mentre le tenevo in braccio addormentate Matt entrò nella stanza, tra le braccia un orsetto e dei palloncini rosa con su scritto i love you my Little baby, un sorriso raggiante, venne verso di noi posando i regali sulla poltroncina posta affianco al letto e ci prese tutte e tre accogliendoci nel suo abbraccio.
L'abbraccio di Matt aveva preso alla sprovvista il sonno delle bambine che iniziarono a piangere in contemporanea, appena il papà pronunció il loro nome cessarono il loro pianto, la sua voce aveva il potere di una dolce ninna nanna, infatti anche quando erano dentro la pancia succedeva lo stesso adorabile miracolo.
Ero presa dal guardare i miei due angioletti dormire che non mi accorsi che Matt si era inginocchiato ai piedi del letto, non appena me ne accorsi il mio sorriso attraverso il mio volto da parte a parte, me lo stava per chiedere, proprio lì, proprio in quel momento, non poteva esserci giorno più bello, ma quando udii "vorresti farmi l'onore di essere la mia compagna per la vita, mia moglie?"
Piansi lacrime di gioia muovendo la testa su e giù per mimare un si tra un singhiozzo e l'altro, era il coronamento di un sogno, ciò che desideravo da una vita una splendida famiglia piena di amore.

Spazio autrice: cari lettori/lettrici sono così felice di dirvi che siamo agli sgoccioli, cosa accadrà adesso ai due piccioncini? Finirà bene? Coroneranno il loro sogno? Stiamo a vedere insieme...
Sarei felice se mi lasciaste qualche commento e magari anche qualche vostra idea su come andrà a finire, sono sempre indecisa se fare il sequel o finirlo con questo...fatemi sapere cosa ne pensate... Un bacino a tutti!!
P.s: commentate e lasciate qualche stellina!!! ❤️

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