Chapter 6: Bottega Veneta

5.7K 430 51
                                    

"Santa polenta, Angel, ti svegli?! Dobbiamo essere al campus tra venti minuti!".
"Arrivo, Ashton, la pianti? Ma hai il ciclo, per caso? O hai solo bisogno di scopare?" Ribatto a voce alta dalla mia stanza, cercando velocemente e con la grazia di un fenicottero ferito il mio maglione preferito, quello con sopra le ciliegie.
Non sono una superstiziosa, non è da me, ma oggi ho un esame e voglio a tutti i costi mettere quel maglione.
Finalmente lo trovo, sotto qualche maglietta da mettere a lavare, e se conosco bene i turni di lavanderia di mia madre oggi prenderà tutto ciò che trova in giro per fare il bucato, cosí nascondo con un calcio la borsa con le cose di Naughty Girl sotto il letto, scompigliando i capelli per dare quel tocco da 'beachy waves' che puntualmente diventano solo 'nido per uccelli'.
A volte mi rendo conto di quanto sto effettivamente fallendo alla vita.
"Angel!" Urla Ashton, battendo contro la mia porta, sclerato che non è altro, e alzando gli occhi al cielo, staccando al volo il cellulare dalla presa e prendendo lo zaino e una sciarpa rossa dal termosifone faccio capolino in ingresso, facendo sbuffare Ashton.
"Ti odio, mi fai sempre arrivare in ritardo".
"Non è vero, sono le lezioni che iniziano troppo presto".
"O forse sei tu che dovresti smetterla di andare da Kelly tutte le sere. Sul serio, cosa avete sempre da dirvi? Non vi annoiate mai l'una dell'altra?" Domanda, scendendo velocemente le scale, ed io lo seguo, sopprimendo a stento una risata.
"Fidati, Ash, non ci annoiamo mai" sorrido arrivando in ingresso, urlando poi un 'ciao' generale al resto della famiglia che può, fortunatamente, godersi una buona colazione, mentre io devo solo sperare che Kelly mi abbia tenuto da parte una fetta di torta al triplo cioccolato.
Maledetto Ashton, lui ha lezione alle otto, io invece non ho nulla da fare fino alle dieci, potrei fare una colazione da regina.
Eppure mi ritrovo, un quarto d'ora dopo, davanti a Kelly che mi guarda, alzando poi gli occhi al cielo.
"Sei ridotta uno straccio. Sul serio, fai schifo".
"Wow, Kels, tu sì che sai farmi sentire amata, davvero. E lo diresti anche tu se avessi lavorato fino alle due del mattino. Alex ne ha approfittato, mi ha fatto fare quattro giri... A un certo punto non mi sentivo neanche più i piedi" sbuffo, quasi cadendo di faccia dentro al mio caffè, ma mi tiene in piedi Kelly che inarca un sopracciglio, facendo dell'altro caffè.
"Ero con te, idiota. Ho staccato quando hai staccato tu. Almeno non ti sei dovuta sorbire i pensieri di quei maniaci mentre ti guardavano. Ti giuro, li ho sentiti dire cose sulla tua vagina che non mi fanno rimpiangere per niente di aver sputato nei loro bicchieri" commenta, facendomi sorridere nonostante la stanchezza.
"Una vera amica".
"Faccio del mio meglio. Ora finisci il caffè, hai lezione tra venti minuti e...".
Kelly si ferma a metà frase, guardando verso la porta con un sorrisetto furbo prima di abbassare lo sguardo, cercando un bicchiere di carta.
Mi giro, confusa, e il suo stesso sorriso compare sulle mie labbra quando vedo Capelli Rossi -altrimenti conosciuto come Testa Di Ciclo- dirigersi verso il bancone, vestito trasandato come se fosse appena sceso dal letto con tanto di occhiali da sole sul naso.
Peccato che oggi sia nuvoloso, e del sole neanche l'ombra.
"Un caffè nero bollente, per favore" ordina, e la sua voce roca arriva direttamente ai miei ormoni, facendo contatto e quasi fulminandomi, facendomi sentire immediatamente più sveglia.
Kelly annuisce, allontanandosi, e solo allora lui si accorge di me che gli sorrido.
"Di nuovo tu, ma cosa fai, mi perseguiti?" Borbotta, abbassandosi leggermente gli occhiali, e credo proprio di sapere il perché di quelle occhiaie viola.
D'altronde, non se n'è andato dal Wild Kitty finchè non me ne sono andata io.
Sono tentata di dirgli che semmai è il contrario, ma mi trattengo, tirando fuori il mio lato meno sfacciato.
Devo pur mantenere la mia facciata da angelo, no?
"Sono arrivata qui prima io, quella che lavora dietro al bancone è la mia migliore amica e questa caffetteria è un luogo pubblico, quindi... No?" Ribatto, inarcando un sopracciglio, e Capelli Rossi annuisce distrattamente, prendendo il caffè non appena Kelly torna e passandole cinque dollari.
"Un quarto d'ora" mi ricorda lei, ed io annuisco, finendo il caffè e facendo per andarmene, accorgendomi poi dello sguardo confuso della caramella alla ciliegia con le occhiaie.
"Un quarto d'ora a cosa?".
"Alla mia lezione, storia moderna" rispondo, guardandolo con un sorrisetto mentre lui spalanca gli occhi.
"Oh cazzo! Anche io ho quella lezione e... Merda, ci metto almeno mezz'ora per orientarmi!" Esclama, facendo per correre fuori, ma io lo fermo, posando una mano sul suo petto.
Chissà com'è sotto la maglietta...
"Frena, Testa Di Ciclo. Non hai da aver paura, so dov'è l'aula, puoi venire con me" propongo, sotto lo sguardo più che malizioso di Kelly, quasi perverso, e lui mi guarda, sapendo perfettamente di non avere alternative.
"Va bene...".
"Angel. Mi chiamo Angel".
"Il nome perfetto per te, proprio" ribatte lui con sarcasmo, aprendo la porta della caffetteria e tenendola per me che, sorridente, esco, seguita da lui che...
"Comunque, io sono Michael" aggiunge, sistemandosi di nuovo gli occhiali da sole e la giacca da pelle, e nuovamente i miei ormoni vanno in cortocircuito.
"Scusami, pensi che io non sia un angelo?" Domando, inarcando un sopracciglio mentre comincio a camminare verso l'edificio C, presto affiancata da Michael che mi guarda con scetticismo.
"Direi che sei più il diavolo con i capelli lunghi. Hai una reputazione, sai? Ho visto i ragazzi additarti, ti piace aprire le gambe, apri anche gli occhi".
A quelle parole mi fermo sui miei passi, guardandolo qualche secondo.
Mi ha appena dato della troia?
Rimango in silenzio, riprendendo a camminare al suo fianco, ma non appena arriviamo alla porta dell'edificio lo blocco prima che possa aprirla, guardandolo dritto negli occhi: "sono uscita dal liceo con i voti più alti della scuola. Sono la migliore in tutti i corsi che seguo, apro i libri esattamente come apro le mie gambe, almeno a quanto dici. E sinceramente, mi piace come sono. Aprire i libri non mi impedisce di aprire le gambe, mi piace studiare e mi piace fare sesso. E che mi additino pure, tanto alla fin fine, se voglio, finiscono sopra di me anche loro".
E dopo quello, Michael mi segue in silenzio, senza più dire nulla.

Naughty Girl || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora