"Secondo te, se sbatto la testa contro il bancone abbastanza forte riesco ad ammazzarmi?".
Kelly si gira verso di me, guardandomi con lo stesso ribrezzo con cui si guarda uno scarafaggio, ma non commenta, limitandosi a passarmi il mio solito caffè nel bicchiere maxi.
Credo che presto nelle mie vene comincerà ad esserci più caffeina che globuli rossi, sempre che non muoia prima per un infarto improvviso.
"Chi ti sei fatta, ieri sera?" Domanda, dando per scontato che la mia stanchezza sia data per le mie attività ginniche notturne, ma per una volta sono felice abbia torto.
O meglio, per metà.
Pomiciare con Michael per un'oretta buona ha di sicuro allenato le mie labbra.
Sorrido tra me e me, alzando la testa dal bancone per rivelare le mie guance arrossate, e nel vedermi Kelly si ferma sui suoi passi, i suoi occhi sbarrati.
"Oh mio Dio, Angel Irwin che arrossisce? Credevo fosse più facile che Alex Turner smettesse di fare il maniaco sessuale!" Esclama, rivolgendomi un'occhiata molto più che sorpresa, ed io sorrido, tirando fuori la lingua.
"Diciamo che più tardi ho molte cose da raccontarti".
"E diciamo pure che Michael c'entra qualcosa. Hai la faccia di chi ha appena vinto una medaglia d'oro".
"Più che una medaglia, una pomiciata".
"Ovviamente, da te che mi aspettavo?" Sospira, rassegnata, mentre io, sorridendo vittoriosa, prendo un sorso del caffè gentilmente offerto dal buon cuore della mia migliore amica, quando lei guarda dietro di me, sorridendo maliziosa alla porta.
"Quando parli del diavolo" sussurra, scoccandomi un'occhiata allusiva, e infatti, un attimo dopo, sento vicino a me un forte profumo familiare, e non ho bisogno di girarmi per vedere riconoscere Michael che, accanto a me, non sembra essere molto più sveglio della sottoscritta.
"Wow, che bello avere voi due raggi di sole come clienti la mattina" commenta Kelly, sarcastica, girandosi poi per preparare il caffè di Michael, ed io stessa mi giro, ma verso di lui, trovandolo già impegnato a guardarmi con un leggero sorriso.
Quando gli ho detto che eravamo 'qualcosa' pensavo avrebbe frainteso, che avrebbe pensato che saremmo stati una coppia a tutti gli effetti, e stamattina, lavandomi i denti, non ho fatto altro che ripassare mentalmente cosa dirgli nel caso nefasto, eppure adesso, che è qui accanto a me, capisco che ha compreso perfettamente cosa intendevo dire con 'qualcosa'.
Per questo non mi bacia, non mi abbraccia, non usa nomignoli zuccherosi che mi farebbero inarcare un sopracciglio all'istante, semplicemente sfiora il mio piede con il suo, quasi accarezzando la mia Vans nera con il suo stivaletto dello stesso colore, facendomi sorridere leggermente.
"Nottataccia?" Domando, un po' per stuzzicarlo e un po' per sentire cosa dirà, ma lui è preparato, ricambia il mio sorriso complice e scuote la testa.
"Lunga, semmai. Una psicopatica mi ha tenuto sveglio fino alle due di notte".
"Sembra proprio una cattiva ragazza".
"Più che cattiva, è tutta strana. Ma pazienza, vorrà dire che mi abituerò alle sue stranezze".
"Mi sa che ti conviene, certe ragazze devi tenertele come le trovi" ammicco, guardando Kelly girarsi verso di noi con il caffè di Michael e rivolgermi quell'occhiata che promette una lunga chiacchierata cuore-a-cuore al Wild Kitty.
"Grazie mille" risponde lui, abbozzando un sorriso e porgendole una banconota, ma lei la rifiuta, alzando gli occhi al cielo giocosamente.
"Lascia stare, offro io. Mi fate pietà con quelle facce... Voglio vedervi durante gli esami, tra due settimane dovró direttamente farvi una flebo di caffeina".
"Molto probabile" rispondo, e limitandomi a lanciarle un bacio volante vado verso la porta, girandomi poi verso Michael, invitandolo con lo sguardo a seguirmi, e non appena siamo fuori dalla caffetteria lo sento scoppiare a ridere.
"È sempre cosí o solo di mattina?" Domanda tra le risate, riferendosi a Kelly, ed io mi ritrovo a sorridere, scrollando le spalle.
"No, tranquillo, ha il ciclo perenne, ma lavorare di mattina dopo un turno fino alle tre di notte non la rende di certo piú simpatica" o docile, Kelly sa essere una vera serpe quando vuole, specie quando è frustrata sessualmente, il che capita fin troppo spesso.
"Un turno fino alle tre di notte? Anche lei..." comincia Michael, spalancando gli occhi, e capisco immediatamente dove vuole arrivare, scuotendo velocemente la testa.
"No, no, Kelly no. Ma lavora lì anche lei, fa la barista. Lei e Jon sono quelli che trovi sempre dietro al bancone. Ieri era il suo giorno libero... Tecnicamente, anche il mio" spiego velocemente, abbassando la voce, e Michael mi guarda, annuendo piano, prima di rivolgermi un'occhiata maliziosa che rischia quasi di farmi perdere il controllo.
"Chissà come mai hai rinunciato al tuo giorno libero" commenta, allusivo, ma io mi limito a sorridergli, innocente.
"Sono un angelo, so essere molto misericordiosa".
"Un angelo travestito da diavolo".
E scambiandoci un'occhiata complice, lascio scivolare la mia mano nella sua non appena ci sediamo nell'aula di storia moderna, cercando di abituarmi alla nuova sensazione.
Non sono una da tenersi per mano o cose del genere, ma se le relazioni sono compromessi, posso decisamente cercare di scendere a patti con me stessa.
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Naughty Girl || Michael Clifford
Fanfiction"Non sei come le altre". "E fammi indovinare, a quante altre l'hai giá detto?". O dove Naughty Girl è il sogno erotico di tutta New York e Michael sembra capitare nel posto giusto al momento giusto. Primo libro della serie '5SoS Girls & Boys'. Secon...