Chapter 12: Giorgio Armani

4.7K 380 38
                                    

Sopravvivere a mio fratello é già di per sè una bella impresa, ma sopravvivere a mio fratello e ai suoi amichetti, questa è una vera impresa titanica.
Specie se, tra gli amichetti, c'è quella testa calda di...
"Allora, mini Irwin, cosa ci fai qui stasera con i maschietti, al Wild Kitty, per di più? Vuoi sedurre qualcuno?" Domanda la voce divertita e venata di malizia di Alex Gaskarth che, dai sedili posteriori, si affaccia giusto per guardarmi con un sopracciglio inarcato, facendo alzare gli occhi al cielo sia a me che ad Ashton.
"Certo, voglio sedurre un primate come te, mi sembra ovvio. O magari Jack, che almeno è silenzioso e non mi infastidisce" ribatto, facendo scoppiare a ridere gli altri ragazzi sui sedili dietro, specie il diretto interessato.
"Te l'avevo detto che Angel preferisce me" si pavoneggia Jack, immettendosi nel discorso, e sto per ribattere quando Ashton parla: "la smettete di parlare in questo modo di mia sorella? È disgustoso".
"Disgustoso sarai tu, babbuino. Io sono appetitosa quanto una ciambella con lo zucchero a velo" lo ammonisco, guardandolo parcheggiare.
Forse sarebbe anche ora che prendessi la patente, ma perché scomodarmi quando posso seviziare Ashton o Kelly?
Scendo dalla macchina non appena Ashton gira le chiavi nel cruscotto, cercando di inventarmi qualcosa, quando vedo Chanel vicina alla porta sul retro da cui entriamo di solito che mi guarda, confusa.
Ed è allora che un'idea mi balena nella mente.
"Ragazzi, ho trovato una mia amica... Ci vediamo dentro" esclamo, rivolgendomi ad Ashton e ai suoi amici mentre mi carico in spalla lo zaino, e decido di glissare sull'espressione confusa di Ashton per allontanarmi, facendo invece cenno a Chanel di avvicinarsi a me.
"Gloria! Che bello vederti fuori dall'aula di linguistica! Cosa ci fai qui?" Domando ad alta voce, cercando di mantenere una certa disinvoltura, e Chanel sembra capire al volo cosa succede guardando alle mie spalle perchè sorride.
"Angel, non mi aspettavo di trovarti qui!" Risponde, mantenendo la facciata di 'Gloria', guardando poi di nuovo alle mie spalle.
"Se ne sono andati?" Domando, a voce bassa, fingendo di parlottare con lei, e non appena annuisce la prendo per mano, entrando dal retro e sorprendendo Jordan che si sta già preparando.
"Mi spieghi che succede? Tu stasera non dovresti lavorare... E chi erano quei tipi?" Domanda finalmente Chanel, gettando a terra la sua borsa e cominciando a spogliarsi mentre io la imito, cercando poi la maschera ed infilandola immediatamente.
"È una lunga storia" sospiro, ma Jordan e Chanel non si bevono una scusa del genere, e sotto i loro sguardi curiosi ed insistenti decido di dire la verità.
"Io e Kelly saremmo in ferie oggi, ma mio fratello -il ragazzo biondo con i ricci che hai visto, Chanel- mi ha detto che lui e i suoi amici sarebbero venuti stasera, cosí io ho pensato di venire lo stesso" spiego, infilandomi le calze nere velate, quando Jordan sorride, maliziosa, cospargendosi di glitter.
"Credo di sapere proprio per chi sei venuta" esordisce, allusiva, e Chanel sembra darle manforte, aggiustandosi le culotte rosso ciliegia.
"Per il tuo cliente speciale".
"Non ho nessun cliente speciale".
"Eppure tutte le sere ti strusci sempre su quel ragazzo al solito tavolo... Non ci inganni, Naughty Girl" ridacchia Jordan, e sono tentata di lanciarle una delle mie scarpe con il tacco quando Alex Turner compare, guardandomi come se avesse appena visto un fantasma.
"Naughty Girl? Ma tu non eri in ferie? Non che mi dispiaccia vedere il tuo bel culetto, bambolina" sorride, malizioso, ma io mi limito ad alzare gli occhi al cielo, mettendomi il rossetto.
"Ho deciso di rimandare la serata di ferie, a differenza di Kelly" spiego velocemente, e lui annuisce prima di allontanarsi per dire qualcosa al tecnico.
"Allora potete esibirvi tutte e tre insieme, ragazze" annuncia, con un sorrisetto allusivo, prima di andarsene, ed io ne approfitto per afferrare per un braccio Chanel, richiamando la sua attenzione.
"Ho bisogno che tu distragga mio fratello, potrebbe riconoscermi e questo sì che sarebbe un bel problema" sussurro, e lei annuisce, cauta.
"Quindi, vuoi che...".
"Che ti avvicini a lui, che ti metti sul suo grembo, non so, fai quello che ti senti, ma cattura la sua attenzione. Non sa che lavoro qui e che sono Naughty Girl, sarebbe l'ennesima delusione per i miei genitori e...".
Chanel mi interrompe, appoggiandomi una mano sulla spalla e sorridendomi leggermente: "hey, Angel, stai calma. Ho capito. So cosa fare, non preoccuparti".
"Grazie mille, davvero" sospiro, e lei si limita ad annuire, quando Jordan si avvicina a noi.
"Signore, è il nostro momento".
Le luci del palco non mi sono mai sembrate così calde, quasi bruciassero la mia pelle, ma compiono la loro magia, la stessa di ogni sera.
Angel scompare, e al suo posto arriva Naughty Girl, che con i suoi movimenti fluidi e naturali prende il controllo della situazione, lasciandosi andare al ritmo della musica.
I cori, i fischi, le battute mi arrivano come ovattate, assorbite dalla musica, ma i miei occhi solo allerta, lo cercano e...
Lo trovano.
Michael è seduto sempre allo stesso tavolo, una bottiglia di birra davanti a lui, e sorrido tra me e me prima di spostare lo sguardo poco lontano dal palco dove sono adesso, trovando Ashton e i suoi amici, i suoi occhi incollati sulla figura di Chanel che gli sorride, ammiccando.
Tra noi tre, è l'unica a non indossare una maschera, forse perché è l'unica a non avere più niente da perdere.
La musica cambia, dettando il movimento dei miei fianchi, e non ho bisogno di guardare Jordan e Chanel per sapere che, come me, stanno scendendo dal palco, tutte dirette verso le loro prede, verso le anime dannate che per un secondo assaggeranno il paradiso, ed io vado a passo sicuro verso Michael, accarezzando forse un po' troppo languidamente il suo viso con la punta delle dita, sedendomi sopra di lui e guardandolo, protetta dalla maschera.
In fondo, New York è piena di ragazze bionde con gli occhi azzurri, no?
Prendo le sue mani, guidandole sui miei fianchi, sentendole fredde contro la mia pelle calda, e gli sorrido leggermente, quando mi accorgo che i suoi occhi non sono su di me, sono più in basso, ma non abbastanza per essere sul mio seno.
E solo allora, ricordo.
La collana.
Di scatto mi alzo da lui, lanciando qualche sorriso con del malcelato nervosismo al pubblico, e torno sul palco, dove Jordan e Chanel mi aspettano per concludere il numero, e non appena finiamo scappo sul retro, sentendo il cuore scoppiarmi dal petto.
Non era così che doveva andare.
Non era proprio così che doveva andare.
Non adesso, non cosí, non stasera, non qui.
Ma la mia sbadataggine mi ha giocato un brutto scherzo, e adesso mi ritrovo a essere la Angel che ero alle medie e ai primi anni delle superiori, quella che avevo giurato non sarei mai più stata.
Insicura e spaventata.
E la paura detta il messaggio che scrivo velocemente ad Ashton un attimo prima di uscire dal retro, incappucciata e diretta verso la fermata del pullman più vicina.
Ma faccio appena in tempo ad avviarmi nella strada in penombra che una macchina mi accosta, e non appena il conducente si affaccia, lo riconosco.
"Ti riaccompagno a casa".
Michael.

Naughty Girl || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora