"Forse... Dovremmo... Uscire -oh Dio, sì!- prima... Di tutto... Questo".
Sorrido leggermente a quelle parole, alzando gli occhi dalle clavicole della mora alle sue labbra, baciandola poi con passione, zittendola senza nessun senso di colpa mentre le mie dita lavorano dentro di lei, e lavorano bene, a giudicare dalle sue unghie nella schiena.
"Mi dispiace, non sono la tipa da appuntamenti" sussurro contro le sue labbra, lasciandole un ultimo piccolo bacio mentre viene, gemendo sommessamente il mio nome tra lo scollo del mio maglione e la mia spalla, facendomi sorridere.
La tengo stretta a me, annusando il profumo del suo shampoo, sempre lo stesso, dolce ma non troppo, e lei sospira piano, rialzando la testa per lasciarmi un ultimo, languido bacio.
"Sei decisamente strana, Angel" sorride piano, aggiustandosi gonna e slip, ed io sorrido, scostandomi per lavarmi le mani sotto il suo sguardo.
"Sono strana come tutti, il che mi rende normale".
"Sono stata con diverse persone, credimi, ma no, nessuno è come te. Esiste qualcuno che ti conosce davvero?" Domanda improvvisamente, avvicinandosi a me per specchiarsi, sistemando i capelli e la collana, ed io mi limito a guardarla, passando in rassegna le persone che conosco.
A ognuno di loro presento solo un lato di me, ma Kelly è l'eccezione.
"Non credo, non mi conosco davvero nemmeno io" rispondo alla fine, asciugandomi le mani e cercando il mio zaino, trovandolo nell'angolo dove l'avevo gettato con foga qualche minuto prima, e faccio per andarmene quando Dua Lipa di semiotica mi ferma, guardandomi confusa: "aspetta, e il tuo turno?".
"Almeno ho un buon motivo per rivederti, visto che sei in debito" sorrido, e con un occhiolino esco dal bagno, andando quasi a sbattere contro un ragazzo che...
Capelli rossi?
Sono quelli che ho visto stamattina, anche se solo di sfuggita, e adesso il ragazzo e davanti a me che si scusa a profusione con una cortesia inusuale per i ragazzi di New York.
Sono capaci di farti finire sulle le rotaie della metro e non chiederti neanche scusa, i buzzurri.
E adesso eccolo qui, un principe azzurro che tanto azzurro non è, che mi chiede scusa come se fossi una principessa.
"Hey, tranquillo, mica è la fine del mondo. Non mi sono neanche fatta male" sorrido, fermando la sua parlantina, e solo adesso che lo guardo meglio mi rendo conto che un ragazzo del genere deve essere un regalo divino mandatomi per sollecitarmi alla monogamia.
Beh, per la monogamia c'è tempo, ma un giretto non sarebbe male.
"Scusa, davvero... È che sto ancora cercando di orientarmi e... Questa università è così grande" si giustifica, sorridendo tra sè e sè, e vorrei dirgli qualcosa di furbo, ma tutto quello a cui riesco a pensare adesso è se qualche altra cosa è grande, e non sto assolutamente parlando dell'università.
Grazie a Dio il mio cervello connette nuovamente, ed io sorrido, sistemando meglio lo zaino sulla spalla: "immaginavo fossi nuovo... Non è comune incontrare bei ragazzi nei corridoi".
Capelli Rossi mi guarda in imbarazzo, seguendomi comunque, prima di parlare nuovamente: "già... Sono fidanzato".
"Tranquillo, sono brava a tenere i segreti. Ora, che facoltá?" Domando con un sorriso, ma lui non sorride, anzi, si allontana leggermente da me.
"No, nulla. Scusami ancora, ma adesso devo andare".
"Non ti mangio mica, anche se vorrei".
"Sono fidanzato!".
"Mi stai guardando le tette".
"Sei insopportabile, te l'hanno mai detto?".
"Sono solo molto determinata... E mi hanno detto tante cose, perchè non scopri se sono vere?" Propongo, e okay, forse sembro disperata, ma è alquanto divertente vedere Capelli Rossi annaspare e cercare di ribattere.
Ha un anello al dito, uno di quegli anelli da promessa molto romantici e sdolcinati, quindi è vero che è fidanzato, ma se lei non è nei paraggi...
"Senti, devo andare. A mai più".
"Ci rivedremo, tranquillo!" Gli urlo dietro, facendo solo aumentare il suo passo, e rido piano tra me e me, guardando Capelli Rossi allontanarsi.
Sì, ho come la sensazione che ci rivedremo.***
"Sei un tormento".
"Ma sono la tua migliore amica!".
"E proprio per questo devo essere sincera e dirtelo: sei un tormento. Sul serio, una piattola è più piacevole".
Sbuffo piano, indossando il reggicalze e chiudendo i gancetti sulle calze nere, guardando Kelly che, senza pietà alcuna, mi squadra come se le avessi appena detto di essere andata a letto con Alex Turner.
Quello sì che sarebbe da ramanzina, ma non ha nulla da temere.
Non succederà mai.
"Senti, lui era così bello, davvero, dovevi vederlo! E io ero lì e... Alla carne non si comanda" ribatto, guardandomi allo specchio per controllare che il completo sia a posto, cercando poi il rossetto rosso che, puntualmente, è tra le mani di Kelly che continua a guardarmi male.
"Al cuore non si comanda, idiota. Sei davvero romantica quanto una scatola da scarpe" sospira, porgendomi il rossetto, ed io sorrido, rimanendo in silenzio mentre lo applico solo per sentire il suo discorso sulla pudicizia.
"Lo sai che sono il tuo opposto, Kelly, quindi è tutto inutile. Adesso devo studiarmi un modo per tornentare ancora di più Capelli Rossi, così, magari, riesco a farlo cedere" commento, quando Chanel entra, tutta trafelata, urlando un 'ciao' alquanto affannato prima di correre in bagno.
Una scena normale per noi.
"È fidanzato, Angel" mi ricorda Kelly, anima pia, ma io scrollo le spalle, sorridendo leggermente.
"Non voglio mica che mi sposi, voglio solo aprire i miei orizzonti".
"E le tue gambe" conclude la mora, facendomi scoppiare a ridere.
"E Dua Lipa di semiotica?" Domanda ancora, aggiustando la sua coda, ed io mi giro un secondo prima di uscire, scoccandole un occhiolino: "mi deve un ditalino".
"Romantico" commenta, seguendomi, quando Alex Turner ci si para davanti, il suo bicchiere di whiskey sempre in mano: "se vuoi un po' di compagnia dopo lo show, mia piccola Naughty Girl, non hai che da chiedere".
Dovevo immaginarlo.
"Ho da studiare per l'università, essere la prima del mio corso è un lavoro duro... E il tuo lavoro duro non rientra tra i miei doveri" sorrido, superandolo per salire sul palco, sentendo in lontananza la risata di Kelly per la mia risposta.
E adesso, niente più Angel.
Ora, sono solo Naughty Girl.
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Naughty Girl || Michael Clifford
Fiksi Penggemar"Non sei come le altre". "E fammi indovinare, a quante altre l'hai giá detto?". O dove Naughty Girl è il sogno erotico di tutta New York e Michael sembra capitare nel posto giusto al momento giusto. Primo libro della serie '5SoS Girls & Boys'. Secon...