Il primo giorno di scuola, chi è soltanto al primo anno pensa che non si faccia niente, ma per noi sventurati che sono già inoltrati nel "carcere", la storia è un po' diversa.
Prima ora: Lettere.
Un' ora passata completamente a dormire, per così dire. Una cosa che ho sempre odiato, è il fatto che i prof spieghino ore e ore, senza preoccuparsi minimamente di cosa possiamo provare noi. Ti scoppia la vescica? Non pensare neanche di chiedere di andare in bagno, se provi a disturbare la lezione per cose così futili, la pena è il leggendario sguardo da prof, che sembra che voglia solo dire " Ehi tu, piccolo esserino, non pensare neanche di fermare il mio monologo", come se stessero recitando in un musical a Broadway. Ma fatemi il piacere, i miei professori non potrebbero recitare neanche alla mensa scolastica. Io sono nata per il palco, ma non dilaghiamo, torniamo all' argomento principale.
Per la nostra fortuna il primo giorno si fanno solo due ore, e ora ci tocca la mia materia: Diritto.
Non sappiamo ancora chi debba venire, ma spero sia una persona qualificata, di questa materia io ne farò un lavoro.
<< Ohoho, Dy ci sei? >>
<< Come scusa, ero persa nel mio diario mentale, sai che quando spazio con la fantasia, quasi mai ti sento >> le spiego con calma
<< Tu sei matta. E poi come pensi che la gente possa leggere un diario se lo scrivi nella tua mente? >> mi dice sogghignando
<< Taci, oggi non mi hai svegliata, per questo ti odio >> facendo la finta offesa
<< Ma scus... >> bloccandosi a metà
Sono già pronta prenderla a schiaffi, quando mi accorgo di un dio Greco che entra nella nostra classe, spero che sia un nuovo alunno, e siccome sono una faccia di merda, decido che voglio scoprirlo ora.
<< Guarda che se cerchi una quinta, hai sbagliato classe >>
Lui mi scruta per un po',' e poi accenna un sorriso, magari sono pazza ma per me è anche arrossito. (si sarò pazza.)
<< No signorina... >>
<< Torres >>
<< Signorina Torres... io sono il vostro nuovo professore di Diritto, e starò qui per un anno >> sorridendo a tutta la classe << Io sono Adam Campbell, e sono un avvocato penale, ma per campare ho deciso di accettare la cattedra >> sempre sorridendo.
Avrà una paralisi.
<< Magari volete presentarvi, comincia.. >> con il dito sospeso verso di noi.
<< Comincio io, mi chiamo Karina Evans... E se proprio vuole saperlo sono anche single >> E ovviamente la classe scoppia a ridere, compreso il nuovo prof.
<< Grazie dell' informazione >> risponde lui, con simpatia, << Signorina Torres, è il suo turno >>
<< Dylan Torres, ho ottimi voti nella sua materia. Ho il massimo dei voti, perché sogno di diventare un avvocato penalista >>
<< Notevole >> commenta lui, con una strana luce negli occhi.
Il resto dell'ora lo passiamo a sentire le presentazioni degli altri, ma io non riesco proprio a smettere di guardarlo, solo perché è specializzato nel lavoro, che vorrei fare io.
All'improvviso suona la campanella.
<< Posso chiederle quanti anni ha? >> gli chiedo, appena la classe si svuota.
<< Come scusa? >> domanda sorpreso
<< Non mi fraintenda, ma sembra piuttosto giovane per insegnare >>
<< 28 anni... E non ci crederai, ma non è la prima volta che me lo dicono >> risponde lui, sorridendo.
Da quando mi da del tu?... meglio così
<< Non ne dubito >>
<< Ora tocca a me farti una domanda, che dici? >>
<< Credo sia lecito >> rispondo, sorridendo anche io.. Non arrossire Dylan, fai la persona seria.
<< Torres... quindi sei messicana? >>
<< Da parte di padre, mia madre è italo-americana. Sua madre viveva a Milano, mentre suo padre viene da Pittsburgh, si sono conosciuti in crociera. E poi sono venuti qui >>
<< Come si sono conosciuti? >> mi chiede, sedendosi sulla cattedra, facendomi segno di seguirlo.
<< Erano compagni di scuola... e tre anni dopo sono nata io. E lei invece? Da dove vengono i suoi genitori? >>
<< Mia madre viene da Parigi, figlia di due magnati dell'economia, mio padre è canadese. I suoi parenti sono imprenditori nel campo immobiliare. Ho vissuto tra Toronto e Parigi, fino a quando mi sono laureato >>
<< Bella? Toronto, intendo >>
<< Meravigliosa >>
<< Anche i miei occhi lo sono >> gli dico scherzando. << Direi che Toronto, non potrà mai essere così bella, come lo sono i tuoi occhi>> Arrossisco all'istante, e con una stupidissima scusa corro via.
***
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Insegnami
RomanceCosa succederebbe se una ragazza che aspetta un cambiamento nella sua vita, che vive ogni giorno uguale all'altro, si innamorasse di una persona completamente sbagliata? L'amore, a suo parere, è diverso da persona a persona. Ma è sempre bello, e tra...