Cap 14

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<< Ragazzi, io devo andare.. ci vediamo dopo>> saluto i miei amici, e corro verso la fine della via, dove mi aspetta Adam in sella alla sua moto.

Ovviamente non si toglie il casco, per non essere riconosciuto.

<< Salta su, Principessa. Ti porto in salvo>> esordisce, appena sono vicina.

<< Oh, mio principe, temevo non arrivassi>> rispondo, mettendomi il casco, e salendo sulla moto, << dove mi porti?>>

<< Sorpresa>>

Poi partiamo, e subito mi stringo a lui.

Dopo pochi minuti, arriviamo in prossimità di un bosco, percorso da una strada sterrata, e mentre scendo dalla moto, noto il cartello "PROPRIETA' PRIVATA".

<< Se vuoi uccidermi, una casa disabitata è un grande posto. Ma speravo che mi avresti almeno offerto il pranzo>> gli dico, prendendolo per mano, e cominciando a camminare per la strada.

<< Non voglio ucciderti. Solo mostrarti la casa che i miei hanno comprato, vicino al lago. Non c'è nessuno, e possiamo stare tranquilli>> mi spiega, sorridendo, << e ora che ci penso, non ti ho ancora salutato come si deve>> continua, avvicinandosi per baciarmi. All' ultimo momento, corro avanti, lasciandolo come uno stoccafisso.

<< Professore! Che fa? Io sono una ragazzina innocente>> gli dico, avvicinandomi di nuovo a lui, << ma... forse... se lei mi offrisse qualcosa d'interessante, io potrei ricompensarla>>

E ci ritroviamo uno di fronte all'altra.

<< E mi dica, signorina Torres... cosa vorrebbe?>> mi chiede lui, baciandomi la base del collo, risalendo sempre di più.

<< Non saprei... dimmi qualcosa che non hai mai detto a nessuno>>

<< Mh... tipo?>> risponde lui, tra un bacio e l'altro, arrivando fino al mio orecchio.

<< Non lo so...mi stai facendo dimenticare tutto quello che volevo sapere>> sussurro, mentre mi stringo a lui,<< ora baciami>>

E finalmente posa le sue labbra sulle mie, prima lentamente, poi aumentando sempre di più il ritmo, con passione crescente.

<< Dylan... andiamo in casa... non devi prendere freddo>> mi dice lui, posandomi un ultimo bacio.

<< Okay>> rispondo, a corto di fiato.

***

La casa è enorme, all'altezza di una famiglia come quella di Adam. Ci saranno almeno 5 camere da letto, una cucina che potrebbe fare invidia a un ristorante di lusso.

La vista, quella è la parte migliore.

<< Avete anche i cavalli?>> gli chiedo, mentre ci dirigiamo in cucina.

<< No, i cavalli ci mancano... vedremo di rimediare>> mi risponde, mentre riempie una pentola di acqua.

<<  Dimmi che scherzi... Sicuro di non volere che ti dia una mano?>>

<< No, tu devi stare seduta... E se la volessi, ti prenderei anche la Luna>> mi dice, baciandomi di sfuggita.

<< Sei un ruffiano>>

<< Oh... lo so>> risponde, scoppiando a ridere.

Mentre pranziamo, Adam mi racconta della sua infanzia qui, quando i suoi genitori lo portavano al Lago, per lasciarlo in compagnia delle cameriere, mentre loro svolgevano i loro compiti, non lasciando il lavoro per nessun motivo.

Una delle migliori giornate di sempre.

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