Cap 5

228 15 0
                                    

<< Okay, io vado patati... Jamie, lava i piatti e non mettere incinta il mio migliore amico. Austin ti amo, e ti chiamo domani mattina>>
<< Ehi... perché io solo doveri?>> mi chiede fintamente offeso
<< Suvvia, amore. Non essere geloso... ti amo anche io cucciola>> salutandomi.
Quando esco di casa lo vedo, bellissimo, appoggiato alla sua moto, con il suo casco appeso al manubrio, e il mio tra le braccia.
<< Sei bellissima... come mai il borsone?>> mi dice abbracciandomi
<< Grazie... comunque è una storia lunga>> ricambiando l'abbraccio.
Profuma di vaniglia.
<< Okay... Ti va una pizza nella mia umile casetta?>>
<< Sarebbe perfetto>> mentre mi metto il casco, e salgo sulla moto
<< Allora tieniti forte, piccola Koala>> dice sorridendo.
***
Dopo 10 minuti in moto, arriviamo davanti a un palazzo verde, alto almeno 20 piani.
Una volta scesa, portiamo la moto nel box e ci dirigiamo all' ascensore
<< Posso premere il bottone?>> saltellandogli affianco, e facendogli gli occhi dolci
<< Certo>> mi dice ridendo
<< Grazie>>facendogli l'occhiolino <>
<< 20>>
<< Vivi all'ultimo piano? E chi sei? Il presidente dell' America>> gli chiedo con sgomento. Schiacciando il bottone.
<< Mio papà possiede il palazzo, così non mi fa pagare l'affitto>>
<< È ricco?>>
<< No, ha solo lavorato tanto>> mi dice con semplicità.
Una volta arrivati, apre la porte e mi fa entrare.
<< Wow...>> dico io
<< Ti faccio fare un giro>> togliendomi la giacca e il borsone, passando il braccio attorno al mio fianco.Aperta la porta, c'è un' anticamera che porta a un corridoio, in fondo a sinistra c'è una porta, vengo a sapere che è il bagno. Davanti al corridoio c'è un enorme soggiorno, dove affacciano due porte, la camera a destra e la cucina al centro.
La camera di Adam è verde chiaro, al centro c'è un letto di legno, matrimoniale, con un piumone verde militare, a destra del letto c'è un comodino con dei libri sopra. A sinistra c'è un altro comodino, completamente vuoto. Dietro la testata del letto c'è una finestra.
Sul muro di destra c'è una scrivania di legno, tipica di un professore ( almeno credo). Sopra alla scrivania c'è il poster di Star Wars.
Hai capito? E' un nerd! Come me.
Dall' altro lato della stanza c'è un armadio e un quadro. È una foto di un bambino in braccio a un uomo che assomiglia molto ad Adam.<< Avevo 4 anni. Quella foto mi è stata scattata dopo aver fatto il bagno, per questo ho tutti gli occhi rossi>> mi dice con una nota di malinconia nella voce.
<< Chi l' ha scattata?>>
<< Mia nonna>>
<< Ti manca? Tuo padre intendo>> forse sono troppo impicciona, ma voglio sapere tutto di quest'uomo.
<< No, lui ha una vita a Toronto. Lavora e vive lì>>girandosi verso di me, continua << Io vivo qui. Perché dovrei pensare a lui?>>
Lo trovo dolcissimo, con tutta la calma del mondo mi avvicino a lui, porto le mani sul suo collo, mentre lui porta le sue sui miei fianchi. Vedo che si sta avvicinando, così mi metto in punta di piedi. Le nostre labbra si sfiorano, basterebbe un piccolo movimento del capo, e finalmente potremmo baciarci.
Ding Dong.
Il campanello, il  mio nuovo nemico.
<< Ehm... vado ad aprire. Saranno le pizze>> mi dice staccandosi da me.
Dio che imbarazzo, sento le guance andare completamente a fuoco.
Mi dirigo in salotto, vicino al tavolino dove Adam ha lasciato le pizze. Dopo aver apparecchiato mi fa sedere a terra, sopra un cuscino.
<< Scusa... sai ti invito a casa mia e ti faccio mangiare per terra>>
<< Non ti preoccupare, per ora è perfetto come appuntamento>> gli dico sorridendo.
<< Per ora eh?>> mi dice divertito
<< Magari dopo rovinerai tutto>> scoppiando a ridere.
La serata passa così, tra risate, pizza e storie sulla nostra infanzia, dopo due ore siamo ancora lì a parlare.
<< E tua mamma?>>mi chiede con innocenza, mentre mi pulisce l' angolo della bocca
Eccola, lo sapevo che prima poi me lo avrebbe chiesto.
<< Ehm... lei non è qui...>> rattristandomi subito
<< È morta?>> chiede con apprensione
<< No, se fosse morta, almeno non avrei la continua paura di rivederla. È solo una stronza,  che spero di non rivederla mai più>>, sperando di chiudere il discorso.
<< Un giorno, magari, vorrai parlarmene>> mi consola accarezzandomi i capelli. Mi ritrovo dopo due secondi seduta sulle sue ginocchia con le braccia che circondano il suo collo.
<< Grazie... di aver capito>> dandogli un bacio sulla guancia
<< Non dirlo neanche>> baciandomi il naso,<< però non mi hai ancora detto perché hai un borsone>>
<< Sai che Jamie è a casa mia con Austin, no? Ecco io devo trovare un posto in cui dormire>>
<< Come sarebbe a dire "trovare"? Dylan non sai dove passare la notte?!>>
<< Dai non arrabbiarti>> baciandogli la guancia e sorridendo,<< è solo che Kari è con Aidan, Noah è al bar... e così avevo pensato che dopo essere uscita con te, avresti potuto accompagnarmi a casa di mia "zia">> facendo le virgolette con le dita,<< O meglio, la zia di mio papà. Per vedere  se è a casa>>
<< Non sei neanche sicura che sia a casa?! Dylan dovevi chiamarmi subito, avrei preparato un letto, o avrei potuto comprare un divano nuovo, o...>>
<< Stop! Se mi ospiti, giuro di non lamentarmi del tuo divano... adesso vado in bagno >> facendogli l'occhiolino
<< Certo che ti ospito>> mi urla, prima che possa chiudere la porta del bagno.
Dopo aver usato il gabinetto, (evito di raccontarvi l' esperienza, anche perché è inutile), esco e lo cerco subito.
Lo trovo in cucina a lavare i piatti, così mi siedo tra il lavandino e il piano cottura
<< Che fai?>> mi dice lui divertito
<< Ti metto soggezione, mentre fai Cenerentola>>
<< Peccato, perché ho finito>> mi dice avvicinandosi e posizionandosi tra le mie gambe
<< Beh... questo si che è un peccato>> mettendo le mie mani sui suoi fianchi, e avvicinandolo a me.
<< Facciamo in modo, stavolta, che niente ci interrompa>> sfiorandomi le labbra.
E poi, finalmente, succede!
Appoggia le sue labbra alla mie, che si incastrano perfettamente, poi le  schiudo passando la lingua sul suo labbro superiore, lui porta la sua alla mia, e timidamente mi stringo a lui. Cominciamo a baciarci con passione, mentre faccio salire le mie mani sui suoi capelli e lui porta le sue sui miei fianchi. Dopo due minuti ci separiamo per riprendere fiato, e lui appoggia la sua fronte alla mia.
<< Lo aspettavo da un po' di tempo>> gli dico con il fiatone, per rompere il silenzioso.
<< Nnon sai quanto ti capisco>> mi rispondere sorridendo, poi mi solleva prendendomi dalle cosce, io mi aggancio subito, stile koala, portando le braccia al suo collo.
<< Dove mi porti?>> gli chiedo, scossa dalle risate
<< Nella tanta del lupo...>> cominciando a saltellare, tendendomi più stretta
<< Se saltelli così, più che un lupo>> dandogli un bacio a stampo << sembri un cavallo>> scoppiando a ridere.
<< Ops... sarà che ho un animo nobile e puro. Non posso essere un cattivo>>
Quando arriviamo alla porta della sua stanza, si blocca e mi guarda preoccupato, così io gli accarezzo le guance, per tranquillizzarlo.
<< Ehi, cosa c'è?>>
<< Non voglio sembrarti un maniaco. Insomma non penso solo al sesso e...>>
<< Sta tranquillo>> scendendo dalle sue braccia,<< non penso che tu lo sia...>>prendendogli le mani e portandolo vicino al letto, << e poi, io sono una brava ragazza>> scoccandogli un bacio sulle labbra.
<< Quindi non mi stendi con un spray anti-stupro, se ti chiedo di dormire con me?>> mi sussurra lui, all' orecchio
<< Niente affatto... Vado a prendere il pigiama>>
Quando torno lui è in boxer, e io devo ricorrere a tutto il mio autocontrollo, certo che anche io non sono da meno, ho addosso solo una maglietta di mio padre.
<< Sei proprio bello così, sai>> vincendo il mio imbarazzo
<< Tu non sei da meno, cucciola>> mi dice lui, dopo avermi circondato i fianchi con le braccia,<< adesso a nanna! Sei piccola tu>>
<< Ci passo sopra, solo perché sono stanca>> gli dico sorridendo.
Ci mettiamo subito sotto le coperte, poi gli dopo avergli dato un bacio sulle labbra, appoggio la schiena al suo petto, mentre lui mi circonda il fianco con il braccio.
Una notta, a dir poco, perfetta

Insegnami   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora