Capitolo 12 - Thank you for the venom!

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Capitolo 12 — Thank you for the venom!

La mattina dopo, Baekhyun si svegliò in un letto decisamente non suo.
Con accanto un’entità che, già dalle dimensioni, non poteva essere il suo peluche preferito.
Strabuzzò gli occhi un paio di volte e, senza far rumore, si guardò attorno. 
Immagini della sera appena passata gli tornarono alla mente. Un dolore lancinante alla testa gli confermò che sì, era stato ad una festa di Chen e che quello era il letto di suo fratello. E che l’entità non era altri che Park Chanyeol.

Prima di farsi prendere dal panico, ricordò che non avevano fatto sesso e si tranquillizzò. 
Si era addormentato mentre si coccolava con il nemico.

“Quando dorme sembra quasi innocente. Quasi.

Con questo pensiero in testa, Byun Baekhyun si alzò da quel letto, comodo ma estraneo, e senza fare alcun rumore si incamminò per ispezionare la casa del loro amico Jongdae. 
Aprì la porta direttamente alla sua destra e ci sbirciò dentro. Era una camera molto simile a quella dove lui e Chanyeol avevano dormito quella notte, ma era più vivace: le pareti erano di un bel giallo tenue e i mobili di legno scuro. La scrivania sembrava poter cadere da un minuto all’altro sotto al peso dei libri e di altre cianfrusaglie varie. L’armadio era più grande e moderno. Ma ciò che lo fece chiudere la porta così come l’aveva aperta era la vista di Chen abbracciato ad una ragazza. Non gli ci volle molto per capire che non era altro che la ragazza presentatagli la sera prima; Minah? Così si chiamava, gli parve di ricordare. I lunghi capelli rosa, quel rosa che tanto lo aveva fatto ingelosire solo qualche ora prima erano sparsi sul cuscino. Un lieve russare si levava dalla coppia; probabilmente Jongdae. Ricordò che spesso era preso in giro per il suo russare. 
In ogni caso il duo, che dormiva beato, non sembrava affatto essersi accorto della luce che filtrava dalla finestra e men che meno della presenza di Baekhyun.
Decise di lasciarli nei loro sogni e richiuse la porta.

“Non ci posso credere. Questo è il mio incontro più vicino al sesso in assoluto.” pensò scherzando Baekhyun.

Seguendo una scia di cartacce di preservativi, bicchieri rossi dal contenuto dubbio e, se gli occhi non lo ingannavano, un paio di mutandine verdi, Baekhyun arrivò alla camera da letto padronale. Cercò di aprirla ma, come sospettava, era chiusa a chiave.

E se Baekhyun avesse saputo, forse quella porta l’avrebbe sfondata.
Era chiusa a chiave, ma dall’interno. E dentro, tra cuscini dallo stampo esotico e coperte colorate, c’erano il suo migliore amico Kyungsoo, coperto solo da una delle belle lenzuola di mamma Kim, avvinghiato a Kai.

Se solo Baekhyun avesse saputo, di certo Kim Jongin a quell’ora non sarebbe rimasto beato a ronfare abbracciato al suo Kyungsoo; avrebbe dormito, ma tre metri sotto terra.

La coppia, ancor più ignara di Baekhyun stesso, se ne stava allegramente e beatamente a dormire da almeno due ore. Il restante tempo lo avevano passato a… beh.

Kyungsoo si svegliò e quasi come in un sogno vide i raggi del sole filtrare dalle tapparelle semi-abbassate della finestra. I raggi finivano direttamente sul suo viso e, più in là, su quello di Jongin.

Kyungsoo, seppur ubriaco, ricordava perfettamente tutto ciò che era successo la sera prima. E, potrebbe sembrare strano, non se ne pentiva affatto. Forse lo avrebbe fatto una volta che Jongin si fosse svegliato; ma lì, in quel momento, in quel preciso istante, non c’era nulla di meglio al mondo che stare lì dove stava.

Eccetto per un dolorino nelle regioni inferiori; Kyungsoo sorrise. Sapeva perfettamente il perché.
Ripercorse con il pensiero tutta la serata. La sua dichiarazione traboccante di matematica, i baci infuocati con Jongin sulla veranda. E poi… quello.

three cheers for sweet revenge ; chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora