Capitolo 13 - My heart isn't here anymore

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Capitolo 13 — My heart isn’t here anymore


“Se ne è andato.”

Baekhyun non riuscì a processare quella semplice frase che Kyungsoo cadde in ginocchio a terra. Corse da lui, inginocchiandosi a sua volta. 
Asciugò le lacrime agli angoli degli occhi di Kyungsoo, come una mamma che lecca le ferite del proprio piccolo che, giocando, si è procurato.

E mai paragone potrebbe essere più adatto: Baekhyun pensò che aveva giocato con il fuoco e si era scottato. Gli dispiaceva, ma lo biasimava. Non glielo avrebbe mai detto però: non avrebbe mai dato una simile botta al suo migliore amico.

“Kyungsoo…”

“Non dire nulla.”

Kyungsoo si strinse a Baekhyun, piangendo. Era stato sedotto e abbandonato, di nuovo.

Risalendo le scale aveva incontrato Taemin, l’amico di Jongin. L’aveva fermato e sprezzante gli aveva detto che Jongin se ne era andato. “Chissà quale puttanella si sarà portato a letto stavolta. Scommetto te. Sì, ha una specie di ossessione per le persone, ma una volta scopate gli passa.”

Il cuore di Kyungsoo si ruppe di nuovo solo al pensiero di quelle parole. Era stato uno stupido, aveva dato retta ai sentimenti per nulla. Per soffrire. Per starci male. Pianse contro la spalla del suo migliore amico che, silenzioso, non si azzardava a proferire parola.

E questo a Kyungsoo faceva ancora più male. Perché si sarebbe meritato un bel te l’avevo detto, perché lui era uno stupido. Invece Baek lo stringeva di più a sé, soffocando i suoi singhiozzi contro il suo petto. Perché non lo sgridava? Perché non lo ammoniva, non gli diceva una delle sue frasi sarcastiche e cattive?

“Kyungsoo, mi dispiace tanto.” disse per rompere il silenzio l’altro.

Kyungsoo prese a singhiozzare più forte e si strinse a Baekhyun, conscio che da lui non avrebbe ricevuto nessuna strigliata. Poteva biasimarsi solamente da solo e lo avrebbe fatto.
Quando era salito su in camera non voleva crederci. Era vuota.

Vuota come il suo cuore, martoriato, avvelenato, picchiato e maltrattato da Kim Jongin.

“Lo odio Baekhyun, lo odio. Ora capisco cosa senti tu per Chanyeol…”

Baekhyun sospirò e accarezzò i capelli a Kyungsoo, cercando di calmarlo e in qualche modo di lenire il dolore. Ma era come mettere cerotti su una ferita profonda dieci centimetri: praticamente inutile.

“Non voglio vederlo mai più. Promettimi che ci vendicheremo.”

“Te lo prometto Kyungsoo.” gli promise Baekhyun. A quel punto avrebbe accettato anche di andare in capo al mondo o di fare un’enorme cazzata se ciò avrebbe confortato il suo migliore amico.

“Ora andiamo a casa. Vado a svegliare Chanyeol, così ci accompagna.”

Kyungsoo storse il naso. “Non possiamo andare a piedi? O con Luhan?” chiese. L’idea di stare in compagnia di un amico di Jongin lo faceva quasi vomitare.

Baekhyun prese il telefono dalla tasca dei pantaloni e controllò se nei pressi vi erano fermate dell’autobus. Mostrò a Kyungsoo i risultati della sua ricerca. Ce n’era una ad un kilometro o quasi da lì e l’auto passava fra un’oretta scarsa.

Senza pensarci più di tanto, uscirono in silenzio dall’abitazione, cercando di non inciampare in nessuna ragazza svenuta o macchia sospetta qui e lì.

Baekhyun camminava a fianco a Kyungsoo, silenziosamente. Pensò all’insieme di cose che erano appena successe; non seppe dargli una forma ben definita, nemmeno sforzandosi. Gli sembrava tutto poco realistico. Da una parte si aspettava una cosa del genere da Jongin; da un’altra si diede dello stupido per aver assecondato Chanyeol e aver fatto soffrire il suo migliore amico; da un’altra ancora, e si badi bene, era molto piccola, non capiva affatto le mosse di Jongin.

three cheers for sweet revenge ; chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora