Il Ghiaccio e la Luna

Parte 15 Orso protettore

Sono passate due settimane dal loro viaggio e il gruppo ha da tempo abbandonato le terre del Freljord. Hanno superato la catena montuosa che divide il freddo Nord con Demacia e ormai sono nei territori del Regno straniero. 

Seguono una strada di terra sterrata e da poco hanno superato una piccola cittadina demaciana, Diana regge con solo una mano le redini del cavallo, visto che ancora il braccio non le è guarito e deve tenere per un altro po' di tempo la gessatura; stessa cosa vale per le fasce al petto e al viso.

"Va tutto bene?" Domanda Ashe,  preoccupata che l'amica possa avere difficoltà a guidare il cavallo in quello stato. "Sì, nessun problema. Me la cavo." Risponde la targoniana, per tranquillizzarla. 

"Secondo te quanto manca per la nostra destinazione?" Domanda ancora, tanto per iniziare una conversazione. Diana però, rimane un po' perplessa a quella questione. "Come fai a non saperlo? Non dirmi che non hai controllato la mappa..." L'arciera si gratta la testa e sorride imbarazzata. "Sinceramente no." L'Aspetto, sentendo questa risposta fa un lungo sospiro. "Avendo controllato, ti posso dire che ci vorrà ancora dieci giorni circa." Informa all'amica e dopodiché torna nel suo silenzio e si da un'occhiata in giro per evitare che ci sia qualche attacco di qualcuno o qualcosa.

"Perché ti stai isolando di nuovo?"

Domanda all'improvviso Ashe, che la guarda coi propri occhi azzurri, pieni di preoccupazione. Diana ormai rimane sempre più sorpresa da come la Regina riesca a comprendere lo stato d'animo della gente. Ma comunque, lei vuole tranquillizzarla e sorride. "Non lo sto facendo, sto soltanto controllando la zona per vedere che non sia sicura: è per il tuo bene." Alle ultime parole, la Regina storce il naso e distacca lo sguardo da Diana. "Certo...è tutto per il mio bene..." Socchiude gli occhi e stringe più forte le redini; dettagli che la Lunari ben nota.

"L'unica cosa importante è che tu rimanga sana e salva." Spiega Diana. "Tutti dobbiamo essere salvi. Nessuno escluso." Corregge Ashe. "Ti da fastidio essere importante?" Domanda la Lunari, confusa. L'arciera scuote la testa e risponde. "Non è questo il punto, è che..." Smette di parlare e guarda con serietà dietro Diana, cerca di scorgere al di là della Foresta per poi spalancare gli occhi e girarsi verso il resto dei soldati. "State attenti! Ci stanno per attaccare!" Nemmeno passa un secondo dal suo avvertimento che le arriva vicino al volto una freccia, sfiorandola per un pelo e da dietro agli alberi escono una trentina di uomini armati che circondano il gruppo, senza però far scontrare ancora le loro lame. Fermi ad aspettare un ordine.

Uno di loro con un ghigno sul volto, l'unico ad avere un'armatura e portandosi con se un grosso martello da guerra che tiene appoggiato sulla spalla, sembra rivelarsi il capo di quello che sono un gruppo di banditi. "Arrendetevi e deponete le armi se non volete farvi massacrare." Ordina ai freljordiani, in attesa di una decisione di Ashe che rimane in silenzio a pensare ad una decisione giusta. Diana invece ha le idee già chiare. "Scordatelo, non abbiamo alcun motivo per farlo." Dice al uomo e sia lui che i suoi banditi scoppiano dal ridere. "E tu cosa vorresti fare? Stupida ragazzina disabile." Il capo la provoca e la Lunari ringhia e sfodera la propria arma, per puntarla verso il capo. Pronta ad assalirlo e con l'intenzione di massacrare tutti i suoi uomini.

"Ci arrendiamo."

E' Ashe ad esclamare quelle parole. Parole che lasciano perplessa Diana che si gira verso di lei e chiede spiegazioni. "Cosa stai dicendo? Possiamo affrontarli!" Ashe non le degna nemmeno di uno sguardo. "Siamo in netta inferiorità numerica." Le dice in maniera secca. "E tu non sei ancora nelle condizioni di combattere." Aggiunge, dopodiché scenda dal cavallo e posa l'arco a terra. Diana, non si sente di disobbedirla e a malincuore getta l'arma a terra e scende dal cavallo.

"Perfetto." Esclama il bandito. "Legateli, prendete le loro armi, armature e ogni cosa che possa avere valore."

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