Mezzogiorno. Un taglio netto della lama argentata, decapita la testa di un guerriero nel perseverare della battaglia. La giovane Lunari scatta velocemente nel caos del sangue e sudore. Metallo contro metallo, carne trafitta, tagliata, lacerata. Piovono frecce e palle di fuoco.
Lei, continua a danzare nella battaglia. Lei la Valchiria, l'Incubo, dei Selvaggi del Nord-Ovest, denominati così per le loro scorrerie che una volta imperversavano le terre degli Avarosani. Ora non più. Grazie a lei, una donna proveniente da terre sconosciute. Grazie alla sua sola presenza, ha cambiato il destino di una terra che implora da secoli la pace.
Avanza come una cometa bianca. Non si ferma per un solo istante, nemmeno a riprendere quel fiato che inizia a mancarle nel corpo.
Uccide chiunque le si incontri davanti, che sia uomo o donna, giovane o adulto; non risparmia nessuno. La battaglia è vicina alla fine e stanno nettamente vincendo. Solo in pochi, dell'Artiglio d'Inverno, sono sopravvissuti e nessuno osa scontrarsi contro la giovane donna.
Poi arriva con incredibile coraggio, ma anche dalla grande goffaggine, un ragazzo. Basso, di giovanissima età vista la statura, forse sui 14-16 anni, che la carica con un'ascia alzata sopra la testa. Fa un grido di battaglia, poi sbatte contro la donna. No, contro uno scudo trasparente, dal colore tra l'argento e il bianco. Dunque perde l'equilibrio e cade all'indietro. Perde persino la pesante arma dalle mani.
La Valchiria lo guarda, dall'alto verso il basso, con un sopracciglio alzato e si domanda che ci fa un ragazzino in mezzo a quel caos.
Poche chiacchiere, si risponde nella mente e si guarda intorno: la battaglia pare essersi conclusa, con ormai i guerrieri dell'Artiglio a deporre le armi e arrendersi. Lei dunque punta la propria arma contro il ragazzino, come per convincerlo a fare altrettanto. Lui in tutta risposta, riprende l'ascia e si alza in piedi.
E' pronto a combattere fino alla morte.
La donna fa un lungo sospiro e si prepara ad essere attaccata, ma stavolta non userà i suoi poteri per difendersi, non ce ne sarà bisogno. Il giovane carica di nuovo contro di lei. Alza ancora l'ascia tra le mani e fa per scenderla contro la testa della Valchiria. Ma lei, velocemente, si piega con le ginocchia e tira una forte gomitata al ventre da farlo piegare e perdere la presa dall'elsa dell'arma. Le afferra l'ascia, togliendole dalle mani e poi con un colpo di mano sul collo lo fa cadere a terra.
"Arrenditi." Esclama la donna. "Giammai!" Risponde il ragazzino dalla voce acuta, più leggera rispetto a quella di un ragazzo. Cerca di alzarsi ma la donna glielo impedisce con il piede che si poggia pesantemente sulla sua testa coperta dall'elmo. Così facendogli baciare la terra con la neve. "E' inutile continuare. I tuoi compagni rimasti hanno perso la volontà di combattere." Toglie il piede dalla testa, si inginocchia per poi obbligarlo ad alzargli il volto e guardarla. "Sei solo." Esclama semplicemente e come risposta riceve uno sputo dal giovane, che arriva a macchiarle la guancia sinistra.
Mentre si pulisce da quel affronto, lo guarda dritto negli occhi che sono verde smeraldo. Ma pieni d'odio. Per lei è facile riconoscere quello sguardo negativo. Ci ha passato la vita con esso, per non parlare che è lo stesso che fa muovere i cuori di molta gente del Freljord. Ormai per lei è pane quotidiano essere vista in quel modo dai suoi nemici o trovarlo nei suoi alleati. Quindi non si domanda nemmeno il perché ce l'abbia con lei.
Fa un sospiro e la obbliga ad alzarsi per infine tirargli un forte pugno sullo stomaco da farlo svenire. L'elmo cade e rivela i capelli di lui: bruni come la pelliccia dell'orso, corti e rasati ai lati con qualche simbolo runico. La osserva meglio, i lineamenti, le labbra, le ciglia e sopracciglia. Sbuffa dal naso divertita e sorride. "Non riconosco più una ragazza. Deve essere la stanchezza." La afferra e se la porta in spalla. Osserva i propri soldati e li ordina. "Prendete armi e armature e legateli. Seppellite i cadaveri nemici e quelli alleati riuniteli in un carro, ma dentro a dei sacchi." Fa una piccola pausa mentre si sistema la ragazza sulla spalla e prende elmo e ascia con la mano libera. "Torniamo a Rakelstake."
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Il Ghiaccio e la Luna
FanfictionUn viaggio nelle terre più fredde e selvagge di Runeterra, dove una giovane straniera è alla ricerca di chiarezza di se stessa ed il suo ruolo, vivendo personalmente gli eventi di quel luogo, martoriato da una guerra tra tribù che non sembra mai fin...