Parte 28 Il Troll Onorevole

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È sera, il gruppo composto dai Troll e dai due umani è ormai lontano dal vulcano dove abita il semidio, Ornn. Si è deciso di fermarsi in una foresta, dove si può prendere del legno per accendere dei fuochi e fare luce durante la notte.

Diana si è offerta volontariamente di fare il turno durante la tarda notte ed è seduta su un pezzo di tronco disposto in orizzontale. Con l'arma piantata a terra, guarda la natura selvaggia con dovuta attenzione e qualche volta le arrivano attimi di distrazione per via dei ricordi dei suoi precedenti che le annebbia la vista.

Si massaggia gli occhi, con la speranza che quei confusionali ricordi spariscano, ma per sua sfortuna, non funziona e deve sopportarli per bel un paio di minuti prima che se ne vadano via completamente.

Appena finiscono, vede davanti a se una mazza chiodata con tutti i suoi decori; riconosce che è Mazzare e anche il suo proprietario, Vromark. Ha il volto tra il confuso e il preoccupato, con la testa inclinata verso la sua sinistra.

"Stai bene?" Chiede, anche il suo tono da segno di preoccupazione. Diana annuisce con la testa. "Sì, nessun problema. Ero solo sovrappensiero." Risponde la donna, con il suo tono che è pacato.

Il Troll alza le spalle e poi si siede accanto alla Valchiria con disinvoltura. Gli da una forte pacca sulla spalla e fa un grosso sospiro. Diana si piega dolorante e si tocca la spalla. "Dovresti regolarti con queste manate..." Gli dice, ancora dolorante e il Troll fa una risata trattenuta. "Chiedo scusa se voi umani siete così gracilini." Commenta con sarcasmo nel tono.

I due per un breve lasso di tempo, rimangono in silenzio, quasi imbarazzante. A Diana non importa però relazionarsi col Troll, anche se è diventato un importante alleato: è più concentrata nel controllare che non ci siano nemici intorno al loro accampamento.

"Allora." Esordisce Vromark. "Cosa pensi di fare adesso?" Domanda, curioso. Lei non gli rivolge lo sguardo, ma comunque sia gli da una risposta. "Stavo pensando di venire nel vostro villaggio. Se ce avete uno, ovviamente." il Troll si gratta la testa, confuso da questa decisione. "Beh sì, ce ne abbiamo uno. Ma perché?" Domanda, ancora. "Vorrei vedere con i miei occhi le vostre condizioni, semplicemente. So che siete in minoranza rispetto a Trundle." Gli risponde, sempre senza volgergli lo sguardo. "Capisco..."

Il Troll si stiracchia con le braccia e fa un lungo sbadiglio, senza che si metta la mano davanti alla bocca. Ritorna ancora quel breve silenzio, che stavolta viene interrotto dalla Valchiria. "Cosa intendi fare dopo essere diventato...il Re dei Troll?" Domanda, stavolta per soddisfare la sua di curiosità. Vromark alza le spalle. "Non ho piani ben precisi. Credo che organizzerò per bene tutte le tribù, come prima cosa. Poi si vedrà il da farsi." Spiega e poi poggia una mano sulla spalla di Diana, stavolta, con più delicatezza e le sorride. "Comunque sia, devo ringraziarti. Senza la tua offerta d'alleanza, sarebbe stato quasi impossibile per me tenere unita questa resistenza contro quel maledetto. Hai rialzato il morale ai miei compagni." Commenta, con tanta gentilezza nel suo tono. La donna da due pacche sulla grossa mano del Troll e si lascia scappare un piccolo sorriso. "Di nulla. Questa alleanza è necessaria a entrambi, se si vuole vincere questa guerra."

"Ma nonostante tutto, sei ancora insoddisfatta. Vero?" La donna stavolta va per girarsi verso il Troll e alza un sopracciglio. "Cosa ti fa pensare ciò?" Domanda e vede allargargli il sorriso. "Me ne sono semplicemente accorto, quando ce ne siamo usciti dal vulcano." A quella affermazione, la donna non fa altro che sospirare e distacca lo sguardo, che mostra la propria delusione. "Speravo di riuscire a convincerlo. Invece non ho ottenuto niente." Fa un altro sospiro e alza la testa al cielo notturno e stellato. "Almeno ho voi." Si rammarica, la donna, e torna con la testa verso il basso.

Vromark si gratta sotto il mento e ci riflette sopra sul da farsi. "Beh." Inizia. "Potrei aiutarti, in qualche modo. Per rilassarti..." Diana si gira verso di lui e aggrotta la fronte. "Ma non ho bisogno di rilassarmi..." Dice, confusa dalle sue parole. Il Troll alza le spalle. "A me sembra di sì. Vedo che sei stressata, con mille preoccupazioni nella testa. Anche se cerchi di nasconderlo, io lo capisco." Diana rimane sorpresa di come il Troll riesca a comprendere facilmente il suo stato d'animo.

Il Ghiaccio e la LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora