L'esercito della Valchiria avanza sulla neve. Un numero esiguo, di soli cinquanta uomini e donne. Armati di archi, alabarde, spade e scudi.
Gaek, con lo scudo a torre in mano e la propria spada lunga, velocizza il passo per stare a fianco di Diana che è a capo del gruppo. "Mi spieghi come mai siamo venuti con così pochi soldati?" Domanda l'uomo. "Perché questa domanda proprio adesso?" Domanda invece la donna. "Perché stiamo entrando nel territorio nemico." Risponde e la Lunari annuisce. "Ottima osservazione." Gaek allora fa un lungo sospiro. "Non hai risposto alla mia domanda." Dice e la giovane donna va per rispondergli. "Perché bastano per ciò che ho in mente." Il Capitano alza un sopracciglio. "E bastano così pochi per combattere?" Domanda, confuso. Diana scuote la testa. "No, non per combattere. Ma per studiarli." Risponde la donna e Gaek impallidisce a questa affermazione.
"Vorresti dirmi, che loro sono carne da macello?" Le sussurra, con un tono preoccupato. "Se è così che lo interpreti. In parte ti darei ragione." A questa risposta, in Gaek si crea della rabbia che cerca di reprimere. "Starai scherzando spero." Dice e Diana lo guarda per un istante. Nota che si sta trattenendo. "Affatto." Gli dice in maniera secca.
"Ma stai tranquillo. Non è mio intento portarli al massacro." Gli dice per farlo calmare almeno un po'. "Voglio solo vedere come di comporta il nemico. Comunque, cosa puoi dirmi su di loro?" Gli domanda in seguito e Gaek non può far altro che sospirare. "Mi sono scontrato alcune volte. Sono grossi, stupidi ma furbi. E puzzolenti...fin troppo..."
"Stupidi ma furbi?" Domanda Diana, confusa. "Già." Afferma il Capitano. "È strano, ma per quanto siano pieni di difetti in quel cervello. Sono dei geni nei tranelli, soprattutto quando si tratta di imboscate." Diana aggrotta la fronte. "Ah..." Esclama soltanto e alza le spalle. "Fa niente, li affronteremo lo stesso. Dobbiamo vendicare il villaggio appena distrutto da loro." L'uomo fa una piccola smorfia e scuote la testa. "Con soli cinquanta soldati." Diana gira gli occhi verso l'alto. "Smettila di lamentarti. Basteranno. Meglio pochi ma buoni, dice un detto."
Il piccolo esercito continua ad avanzare e rallenta quando si alza un'improvvisa nebbia. Si fermano tutti quanti dopo pochi istanti, quando la nebbia si fa più fitta e a malapena si vede qualcosa.
"Perfetto." Esclama Diana, che sospetta qualcosa riguardo il fenomeno naturale, che così tanto normale non pare, con la sua colorazione dal bianco al azzurro.
Qualche minuto dopo, si sente una risata, che poi si moltiplica in tante e che provengono da tutte le direzioni.
"Questo...non mi piace." Commenta Gaek, dal tono preoccupato. "Generale, credo che siamo circondati..." Presume e si da un'occhiata in giro. Vede delle grosse ombre avvicinarsi da tutte le parti. "Restate compatti!" Ordina Diana ai suoi guerrieri, mentre prende la sua arma e controlla le figure che si stanno avvicinando.
Le risate si fanno più forti e inizia a sentirsi anche un pessimo tanfo.
Poi si sussegue il silenzio, la nebbia con calma svanisce e si mostrano davanti ai loro occhi quelle orride e puzzolenti bestie, chiamate Troll.
Guardano con malizia i soldati della donna, forse a pensare al come poterli massacrare tutti quanti. Il loro numero, ad occhio, sembra di poco superiore al loro: una sessantina circa. La stazza dei Troll varia di molto rispetto a quella umana: c'è chi è solo poco più grande di un uomo medio e c'è chi invece supera i due metri di altezza.
Ma il più grande di tutti, alto almeno tre metri, dalla pelle azzurra con macchie bluastre, dei capelli e la barba di uno strano rosso e tra le tre grosse dita impugna una mazza fatta di Vero Ghiaccio. Si presenta proprio davanti a Diana e guarda con un ghigno la giovane donna e i suoi compagni. Sembra essere il capo dei Troll, da come si atteggia e come gli altri si distanziano da lui chinando persino il capo.
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Il Ghiaccio e la Luna
Fiksi PenggemarUn viaggio nelle terre più fredde e selvagge di Runeterra, dove una giovane straniera è alla ricerca di chiarezza di se stessa ed il suo ruolo, vivendo personalmente gli eventi di quel luogo, martoriato da una guerra tra tribù che non sembra mai fin...