Gaek cammina in solitaria nell'entrata della città, per poi fermarsi e si gira verso uno dei pilastri di pietra, con un sorriso che gli compare sul volto. "Ho capito che sei qui, esci allo scoperto." Si sente un lungo respiro e in seguito sbuca dal pilastro un uomo, alto quanto al Capitano, dotato di un'armatura leggera, fatta in pelle, con un cappuccio di colore marroncino a coprirgli il capo.
"Ormai non posso farti più alcun scherzo." Esordisce l'uomo, togliendosi il cappuccio e mostrando la sua testa, dall'aspetto di un giovane sulla ventina, con i capelli corti, di colore nocciola e avendo anche un piccolo codino dietro al capo. "Sono anni che ti conosco, Lief." Dice Gaek, avendolo riconosciuto da tempo che lo seguiva, salutandolo amichevolmente come due che si conoscono da parecchio tempo. Alla fine però, ritorna serio. "Dimmi sui noxiani." Lief sbuffa ed alza gli occhi al cielo. "Andiamo, sono fuori da un paio di mesi e la prima cosa che fai, è chiedermi sulla missione? Sei troppo rigido." "Lief..." Ripete il suo nome, in modo severo. "Parla. Che cosa hai scoperto?"
Lief ci rinuncia con un lamento e dopodiché, da dietro la schiena prende un lungo sacco che si portava e lo consegna al amico, che fuoriesce il primo oggetto che c'è dentro. "Lo chiamano archibugio o fucile, cose del genere." Gaek la controlla in maniera maniacale, osservandone ogni tipo di dettaglio. "E' identico a quello che ha preso la regina...funziona?" Domanda curioso. "Certo che sì, in maniera perfetta e fa pure un bel casino." Si tocca un orecchio. "Per poco non diventavo sordo. Comunque, dentro al sacco puoi trovare i proiettili ed anche una pistola a pietra focaia, un'arma più piccola." Poi si gratta la testa. "Peccato che non abbia portato la peggiore di tutte..." Gaek gira lo sguardo verso Lief e alza un sopracciglio, confuso. "Li chiamano cannoni...e credimi...sono mille volte più devastanti di queste qui." C'è un attimo di silenzio prima che il Capitano dica qualcosa, con fare preoccupato. "Quante ne hanno...?" "Non molte, che io sappia, ma ne stanno producendo una bella quantità da poter attuare un'altra invasione a Ionia..." "...o qui..." Aggiunge Gaek alla fine e rimane pensieroso per la faccenda, preoccupato per cosa potrebbe succedere; infine si mette in cammino, in direzione del palazzo. "Meglio avvertirla."
Lief lo blocca da un braccio, con intenzioni diverse. "Calma, adesso è pure occupata con qualcun altro e comunque, mi devi parlare della tua ragazza." Il Capitano alza ancora una volta un sopracciglio, visto che non comprende a chi si riferisca. "Di chi stai parlando?" Lief sorride maliziosamente e gli da una leggere gomitata al fianco. "Avanti, non dirmi che tu e quella nuova non abbiate niente?" Gaek sospira e scosta il braccio per liberarsi dalla presa del amico, in seguito si allontana. "Io e la Valchiria non abbiamo niente, l'unica cosa che provo per lei è rispetto, nient'altro." Lief fa in fretta per raggiungerlo e tenergli il passo. "Sul serio? Non dirmi che non ci proveresti." Ride divertito. "No, anche se ammetto che ha..." "Un bel davanzale? Dai, dimmi del suo aspetto." "...In realtà stavo per dire che ha un bel carattere..." Lief sbuffa infastidito. "Suvvia, dimmi com'è." Gaek accelera il passo e sorride. "Diciamo che, è un piacere seguirla." Lief rimane zitto per qualche secondo, confuso e per poi dire. "Aspetta...era un doppio senso? Ehi, Gaek, smettila di ridere e fammi capire!"
________________________________________________________________________________La Lunari cammina presso uno dei corridoi con indosso le sue nuove vesti regalate dalla Regina e tiene anche la lunga treccia nei capelli. Non ha una meta precisa, semplicemente si gode la giornata e arriva vicino a dove sta l'ufficio di Ashe, che si apre casualmente al suo arrivo. Dalla stanza esce una donna di bassa statura, con una veste blu e un'armatura di cuoio sul petto; alle spalle c'è riposato un falcone dal manto blu. L'altra persona ad uscire è l'arciera e tiene con una mano una lettera, mentre con l'altra da una pacca sulla spalla alla donna e le sorride, come se fosse confidente con lei.
Diana decide di avvicinarsi e saluta con la mano sana all'amica, per poi svolgere il suo sguardo, curiosa, verso la sconosciuto. "Salve anche a voi." Esordisce con un saluto, che viene gentilmente ricambiato. Si intromette Ashe, volenterosa a presentare le due. "Diana, lei è Quinn, un ranger di Demacia e mia amica. E' venuta per affari del suo paese."Poi si gira verso la demaciana. "Quinn, lei è Diana, denominata Valchiria del Nord, è un mio generale, nonché amica." La ragazza demaciana spalanca gli occhi a quel annuncio e indietreggia di un passo. "E' lei?!" Chiede con tono sorpreso. "Mi aspettavo più un demone..." Commenta in maniera fredda. La targoniana alza un sopracciglio. "Come scusa?" Domanda in seguito, un po' confusa ma anche infastidita. "Le voci dicevano che...la Valchira era un demone che godeva in un bagno di sangue e emetteva terrore a chiunque." Spiega la ranger e in seguito viene tranquillizzata dalla Regina. "E invece non è così, te lo assicuro io." Quinn, sentito ciò, china il capo verso Diana. "Allora mi scuso del pregiudizio e mi fido della parola di Ashe."
"Allora, per cosa è venuta?" Domanda l'Aspetto, curiosa di saperne i fatti e perdonando Quinn per prima. "Solo a portarmi questa lettera." Gliela mostra, Ashe. "E' un ringraziamento per aver soccorso i nostri soldati." Precisa la ranger. "Beh, in realtà è tutto grazie a Diana, se sono ancora vivi." Informa a Quinn e quest'ultima china di nuovo il capo. "Allora vi ringrazio, Valchiria, a nome di tutta Demacia." Diana diventa rossa nelle guance e pone una mano dietro la testa. "Non è esattamente andata in questo modo, ma grazie lo stesso." Dice imbarazzata: non si sente il merito di quel salvataggio.
"Ehi Diana, io sto accompagnando Quinn verso l'uscita della città, visto che ormai il suo compito è finito. Vuoi venire con noi?" La Lunari scuote la testa, sorridente. "No, andate pure, penso che andrò a cambiarmi le bende." Nega così l'invito e si allontana e saluta a entrambe, per dirigersi verso la sua stanza.
"Beh, Quinn." Appoggia un braccio attorno alle sue spalle e la guarda maliziosa. "Perché non mi parli del belloccio con l'ascia."
"Oh...beh...va bene."
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"Scordatelo." Dice fermamente Tryndamere, davanti ad Ashe, alla Sala delle Riunioni, con la donna a tenere la lettera aperta in mano. "Andiamo, non fare il cocciuto, è solo un invito." Tryndamere scuote la testa e agita una mano per rifiuto. "Non voglio sedermi accanto a feccia come loro." La Regina sospira rammaricata a quelle parole.Poco dopo, arriva Diana e vede i due discutere, si chiede su che cosa, quindi avanza verso i due e domanda per soddisfare la sua curiosità. "Che sta succedendo?" I due regnanti si girano verso la Lunari e l'arciera inizia a spiegare la situazione. "E' per via dell'invito..." Le allunga la mano e le consegna la lettera, lasciandogliela leggere nel dettaglio.
"Onorevole Regina Ashe,
Sono rimasto colpito per la vostra forza, per il coraggio e sopratutto, per la benevolenza di aver prestato soccorso e assistito ai figli della nostra nazione, salvandoli da una morte certa contro i nostri temibili nemici di Noxus.
E' per questo, che vorrei ringraziarla, ma non per via di una semplice lettera, più in maniera personale. Quindi, la invito cortesemente alla Corte del Palazzo di Demacia, per poterne inoltre approfittare di discutere sul rapporto dei nostri due regni e forse attuare un primo passo per una proficua collaborazione.
Cordiali saluti. Dal Principe di Demacia, Jarvan IV Lightshield"Finito di leggere, la donna rimane per un attimo sopra i propri pensieri, per poi volgere lo sguardo verso i due e dire in maniera molto franca. "Non vedo il problema?" Tryndamere sbuffa scocciato per la faccenda e si allontana per un attimo. "Sono demaciani, ecco il problema." Esclama in lontananza. "Lui si ostina a non venire..." Informa Ashe, ormai rassegnata per la cosa. "Beh, forse è meglio così. Ashe, pensaci un attimo: andare entrambi potrebbe essere un occasione per Sejuani di prendersi più terre prima del tuo ritorno." La Regina rimane a riflettere su questo avviso, con la mano messa sotto il proprio mento e poi annuisce. "Già, hai ragione e poi non c'è bisogno della presenza di entrambi..."
Alza in seguito il suo sguardo verso Diana e sorride. "Ehi, perché non vieni anche tu? Sarà divertente." La donna rimane spiazzata per la proposta. "Cosa? Ma devo ancora recuperarmi dalle ferite..." Da la sua opinione ma Ashe non sembra in procinto di cambiare idea. "Oltre al braccio e l'occhio, sei più che sana. Non avrai problemi a venire e inoltre..." Si avvicina, prendendole la mano e le fa un occhiolino. "La gente deve conoscere la gloriosa Valchiria: sei sulla bocca di tutti da più di una settimana!" La donna non può far altro che respirare profondamente, in maniera rinunciataria; sa che le è impossibile convincerla.
"Va bene allora, partirò assieme a te."
In fondo...sarebbe bello viaggiare da sole...
"Già, e che ne dici se mi crei tu un gruppo di soldati che verrà con noi? Tanto per sicurezza."
"...lo farò volentieri."
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Il Ghiaccio e la Luna
FanfictionUn viaggio nelle terre più fredde e selvagge di Runeterra, dove una giovane straniera è alla ricerca di chiarezza di se stessa ed il suo ruolo, vivendo personalmente gli eventi di quel luogo, martoriato da una guerra tra tribù che non sembra mai fin...