Parte 25 Una vita per una vita

14 1 0
                                    

Ashe chiude lentamente il portone della Sala di Saggi e fa un lungo sospiro. Accanto c'è Diana, che le da una pacca sulla spalla e la guarda preoccupata. "Va tutto bene? Sono stati pesanti." Ashe, alza lo sguardo verso di lei e si sforza a sorridere. "Sto bene, tranquilla. Non è questo ciò che mi da problemi, sicuramente."

"E'...la morte di Anivia?" Domanda Diana, un po' spaventata nel chiederglielo per come potrebbe reagire. L'arciera semplicemente annuisce con la testa. "E' stato...come un duro colpo al cuore." Dice, con un tono triste, per poi inizia a camminare nel corridoio. Diana fa altrettanto e la segue. "La sua perdita sarà pesante da digerire. Per molti era una speranza e in altre parole, un risorsa importante. Adesso, l'Artiglio d'Inverno, ha più possibilità di vittoria." Continua a parlare, sempre con il tono che si fa più triste e ne abbassa la testa. "Eravate molto legate?" Domanda la Lunari e la Regina annuisce con la testa. "Era come una seconda madre, per me."

"Mi dispiace." Dice Diana, anche lei rattristata e con le mani che si chiudono in pugni. "E' tutta colpa mia. Dovevo essere più forte..." Stringe con più forza i pugni e ne abbassa la testa. Ashe le sorride e le appoggia una mano sulla spalla. "Come ho già detto davanti ai vari capi tribù, tu non hai alcuna responsabilità. Vi hanno attaccato a sorpresa, è già tanto che ne sei uscita viva." Anche Diana sorride, influenzata da lei e le tocca la mano poggiata. "Non dovresti difendermi sempre o sospetteranno che mi favorisci, fin troppo." Commenta, per poi toglierle la mano e continua a camminare.

"Beh, ho solo detto quello che pensavo, a dir la verità. Non è stato giusto accanirti contro di te per quello che è successo." Dice Ashe, mentre alza le spalle per un secondo. "Però, così facendo, non farai altro che inimicarteli." Controbatte Diana, ma Ashe non sembra affatto preoccupata di ciò. "E' da quando avevo quindici anni che cercano di ostacolarmi in ogni cosa, stai tranquilla che me li so gestire. E poi odio le ingiustizie, è già tanto averli accontentati della tua punizione precedente." Ribatte la Regina, per poi sospirare e continua il loro cammino fino a che non arrivano davanti alle porte della sua stanza.

"Beh, io penso, che andrò un po' a riposarmi, buona giornata, Diana." Dice l'arciera, ne apre la porta e sta per entrarci, finché la mano dell'amica non la ferma. Ma per un attimo non dice nulla e lascia confusa la Regina. "Vuoi dirmi altro?" Domanda con tono gentile. "Stavo pensando. Al matrimonio proposto tra me e Gaek. Magari è meglio renderli contenti anche stavolta." Dice e si prende una pausa. "Forse è meglio anche per me." Conclude con un piccolo sorriso sforzato.

Ashe ha gli occhi spalancati, sorpresa da questa sua decisione e reagisce in un solo modo: tira uno schiaffo al volto dell'amica. Respira affannosamente e ne abbassa la testa. "Se c'è una cosa che non sopporto, sono queste sciocchezze..." Rialza la testa, con le lacrime agli occhi e lo sguardo furioso. "Devi trovare chi veramente ami e non fare lo sbaglio più grande della tua vita." Digrigna i denti e stringe forte i pugni. "Cerca la tua felicità..."

Diana rimane perplessa da come ha reagito e non l'ha mai vista così tanto arrabbiata. Si massaggia la propria guancia colpita, per poi ribattere. "Ma tu hai fatto altrettanto."
"Io sono innamorata del Freljord! Ogni cosa che faccio è per lui! Nessun'altro!" Esclama Ashe, con tutta la furia che ha in corpo e con una mano sul cuore. "E' diverso."Dice, poi va per asciugarsi le lacrime e le da le spalle. "Ricordati queste parole, Diana. Non dimenticarle. Ora, scusami ma sono stanca e ho bisogno di riposarmi. Ti auguro di nuovo una buona giornata." Esclama infine, poi entra nella stanza e sbatte la porta.

Diana sbatte la mano sulla faccia. "Idiota." Si insulta da sola e in seguito ricomincia la camminata. Decide dunque di uscire dal palazzo e controllare cosa succede in giro per la città.

Ci impiega solo qualche minuto al scendere le scale per il piano terra e poi arrivare all'uscita del Palazzo, dove saluta le guardie del posto. In seguito si fa una passeggiata in piazza, precisamente, dove sta la gigante statua di Vero Ghiaccio di Avarosa. Si inginocchia, come fa altra gente in pellegrinaggio, congiunge le mani e inizia a pregare all'antica Regina del Freljord; non è la prima volta che lo fa, ormai si sente una figlia del Nord e vuole rispettare le tradizioni della regione. Inoltre, sente una certa relazione con Avarosa, un collegamento con le stelle.

Il Ghiaccio e la LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora