Diana forza il cavallo al limite delle sue forze nel obbligarlo ad andare il più veloce possibile, non sa quanto possa resistere ed è meglio non perdere alcun secondo. E' inseguita dal freljordiano Gaek, ordinato dal Re per dare assistenza alla Lunari con tutti gli strumenti adatti in caso si trovino dei sopravvissuti. Doveva pure fare da guida, ma sembra proprio che la donna sappia già come girovagare nelle fredde terre, avendo osservato solo una volta la mappa della zona.
La donna indossa la propria armatura e indossa un nero mantello di pelliccia, con la falce legata alla schiena utilizzando della semplice corda. Il soldato invece, della stessa altezza sua e con capelli corti neri e occhi castani, indossa la classica armatura del nord: composta da placche di metallo, una sottomaglia di cuoio dove strati di pelliccia fuoriescono dagli arti. Al suo fianco ha una spada bastarda.
I due continuano a galoppare per ore senza fermarsi, arrivando solo a tardo pomeriggio vicino alla zona di Frostheld o almeno, ciò che ne rimaneva della città portuale. Da lontano si notavano solo strani edifici, ma avvicinandosi si poteva vedere la totale distruzione subita, dove il legno nero per la consumazione del fuoco la faceva da padrone di quel ambiente, assieme alla perenne neve; a dare inquietudine fu pure il grande silenzio che si presentava, spezzato solo dal fischio del vento.
<Benvenuta nella città dei morti.>
Esclama Gaek appena arrivano in città e rallentano il passo dei cavalli. Diana trovava quasi assurda quella situazione, cercando di comprendere il perché di tale devastazione per una guerra infinita.
<E' questo il risultato della guerra che combattete?> Domanda la Lunari, senza girarsi a guardarlo e concentrandosi più che altro al tetro panorama che aveva davanti agli occhi.
<No, non sono stati quelli dell'Artiglio d'Inverno a compiere questo massacro. Loro razziano, certo, ma si limitano a quello.> Risponde il soldato, creando confusione nella mente della donna che si ferma, concedendo finalmente il suo sguardo all'uomo. <Allora chi?> Gaek sorride in maniera amara mentre si porta accanto al cavallo della targoniana. <Non vi viene in mente nessuno? Eppure il Re ve l'ha detto chi sono i nostri nemici. Ma tanto per non fare giri di parole, sono stati i demaciani.> <...perché?> Chiede Diana, volendo approfondire l'ostilità tra i due popoli. <Giustizia, così sostengono loro.>Dopo questa frase ritornano al silenzio, continuando con la loro ricerca in città e si fermano poco più avanti per via di un enorme pezzo di legno a bloccare la strada, obbligandoli a scendere dal cavallo per poter proseguire.
<Cosa puoi dirmi di questa città?> Domanda ancora Diana, riaprendo il discorso.
<Era una delle più importanti zone portuali di tutto il Nord, il commercio era la sua linfa vitale: cosa rara qui da noi.>
<Tu ci vivevi?>
<No, io sono nato nel villaggio della tribù dei Lupi Grigi più a Ovest da dove siamo noi, questa invece era la casa degli Avarosani.>
La Lunari si ferma socchiudendo gli occhi, dando un lungo sguardo ai resti degli edifici, per poi guardare il soldato in cerca di conferma. <Vorresti dirmi che-> <Sì, Ashe ha vissuto quel tragico evento; ci sono varie storie su di lei, ma nessuno sa con certezza cosa le è successo allora.>
La donna distoglie lo sguardo, sente dei sussurri, bisbigli, parole incomprensibili per le sue orecchie e non riesce a comprendere cosa stia accadendo, se non con la giustificazione che siano ancora i ricordi dei suoi predecessori a tormentarla; era da un po' infatti non aveva questa sensazione.
Scuote la testa come se volesse toglierseli e si massaggiala parte laterale della nuca.
<Tutto ok?> Chiede Gaek, notando lo strano comportamento ai suoi occhi.
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Il Ghiaccio e la Luna
FanfictionUn viaggio nelle terre più fredde e selvagge di Runeterra, dove una giovane straniera è alla ricerca di chiarezza di se stessa ed il suo ruolo, vivendo personalmente gli eventi di quel luogo, martoriato da una guerra tra tribù che non sembra mai fin...