Parte 5 Empatia

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La mattina nella capitale si fa già viva con la gente che apre i propri negozi e soprattutto un giovane ragazzo che fa baccano ad ogni caduta dal palo di legno: è da circa le quattro a provare di prendere la freccia bloccata in alto.

Diana si è appena svegliata, indossa vestiti fatti di pelliccia e strati di lana, datele in prestito dalla moglie di Deklan che nemmeno le stavano più bene vista l'avanzata età.

I suoi occhi d'argento si posano subito verso i vani tentativi di Lars che falliscono miseramente uno per uno; lei si avvicina alle due guardie occupate a controllarlo con una mezza addormentata, facendo qualche sbadiglio, e l'altra divertita di vederlo cadere ogni volta.

<Come se la sta cavando?>

Chiese la donna ai due, ricevendo un rapido sguardo da quella più sveglia che alza le spalle alla sua domanda.

<Il massimo che ha raggiunto, ad occhio, sono due metri e mezzo.>

Poco considerando l'altezza completa del palo che raggiunge i dieci metri. Diana fa un cenno di ringraziamento per l'informazione e rimane ad osservarlo per qualche minuto che ancora tenta e ritenta instancabilmente: nonostante sia un buono a nulla, ne ha di determinazione in corpo.

<Vedo che non si arrende.>

Arriva commentando Ashe, curiosa anche lei se il giovane riesca nel suo intento e lascia sorpresa Diana al suo arrivo, con la guardia che si mette in ginocchio per prostrarsi ai suoi piedi, dando una gomitata al sonnambulo per fare altrettanto ma con un cenno della mano e un sorriso la giovane monarca chiede di alzarsi, non pensando ci sia davvero il bisogno per tutta questa regalità ogni volta che passa.

La Lunari le da uno sguardo per cercare di comprendere il suo carattere: ancora non trova molto senso nelle sue azioni e parole, le sembra...strano.

Sospira e ritorna a vedere se Lars abbia fatto dei progressi: nemmeno uno.

<Il tuo accento mi è nuovo, da dove provieni Diana?>

La donna rimase ancora una volta sorpresa, si era sempre impegnata a parlare la lingua del territorio in maniera perfetta, nascondendo il tratto targoniano per evitare si capisca subito fosse straniera.

Com'è possibile invece che l'arciera l'abbia capito con le pochissime parole a lei rivolte nelle occasioni che si sono incontrate?

<Ho notato che sbagliavi alcune intonazioni.>

Risponde alla domanda che si poneva Diana in testa avendolo notato anche sul volto della Lunari. Lei fa un sospiro e distoglie lo sguardo altrove e le da una risposta.

<Da montagne più a Sud di qui.>

<La catena delle Ironspike?>

<No, altre molto più Sud.>

Ashe decide di non approfondire oltre, vedendo come la donna non sembri intenta a dire con esattezza le sue origini e quindi lei preferisce non disturbarla con altre domande a riguardo. Si sussegue un silenzio tra le due, interrotto dai tonfi delle cadute di Lars e anche da qualche passante di li.

<Perché?>

Stavolta la domanda la fa l'Aspetto.

<Perché cosa?>

<Perché gli avete risparmiato la vita? Ha cercato di uccidervi e voi gli state dando persino un'altra possibilità. Non capisco.>

A quella frase l'arciera sorride divertita, sa già bene che la sua scelta sia stata inusuale e capisce la confusione della straniera.

Il Ghiaccio e la LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora