C'è sempre qualcosa dietro quelle crepe
Sorride spensierata verso un volto mai conosciuto. Si sdraia sulle lenzuola profumate di rose e macchia con il suo onore un letto non suo, un posto che nessun altro potrà mai occupare come sta facendo lei. Ammira spensierata la finestra di fronte a lei e comprende quanto sia disperata se per vivere deve badare a uomini con carattere mischino e privo di personalità. I pensieri scorrono e non si ferma a constatare che può sempre scappare, fuggire verso un'altra vita. Miles la stringe ancora, nel frattempo e si accorge che è per questo che non è volata via dalla finestra. Ricorda ancora la prima sera che conobbe questo ragazzo.
Era una sera di Novembre, abbastanza fredda e priva di persone con dell'animo coraggioso, e camminava silenziosa nelle strade di una città che, purtroppo o per fortuna, non ricorda il nome. Si fermò ad un bar nella parte più alta della città più precisamente accanto a un bellissimo museo, dentro il quale stavano dando una mostra sui quadri dell'impressionismo. Ricorda come perlustrò le pareti del bar tutte sommerse da quadri di vari artisti: Van Gogh, Monet e altri personaggi amati e conosciuti da tutti, ma lei odia questa determinazione con cui tutti pensano di conoscere la vita degli artisti. Odiava come la sua coinquilina della sua, oramai, vecchia stanza in un grattacielo di New York le parlava di Vincent e della sua immensa arte, perché sapeva che non conosceva neanche il motivo della sua depressione e che adorava comunicare con suo fratello tramite le sue fantastiche lettere. Lo odiava profondamente al tal punto di rimanere arrabbiata tutta la giornata al sol pensiero. Fu in quel momento che Miles si avvicinò a lei e contestò ogni sua scelta sul cibo da ordinare, rovinando il momento di interazione che stava avendo con se stessa- uno dei tanti al dire il vero. Discussero molto a tal proposito e continuarono a litigare anche su come quegli artisti non meritassero di stare appesi lì, ma per lei dovevano solo essere ammirati nei loro musei. Riuscì ad andare a quella mostra, comunque, anche se non la visse a pieno.
Non si dimenticherà mai di come la sua nuvola di sole le girava intorno quando stava con lui e di come sorrideva ogni volta che parlava, ma adesso, sotto una luce diversa, capisce che in realtà è soltanto un lenzuolo di lino quello che li divide e che nessun altro le aveva detto talmente tante parolacce da farla vomitare. Comprese tra le altre cose che non bisogna vedere sempre quello che gli occhi ti illustrano, bisogna anche saper non vedere quello che si è abituati a osservare per lasciare alle spalle quello che c'è di vecchio e intraprendere quello che di nuovo verrà perché seppur le crepe del passato rimangono, la colla del futuro riesce a nascondere il tutto perfettamente.
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𝐃 𝐢 𝐚 𝐧 𝐚
General Fiction[ C O M P L E T A ] Sospira vicino al vetro di una macchina rubata e pensa a come potrebbe innamorarsi della vita che condurrà. Cammina e pensa a come potrebbe cadere senza farsi male, perché le ginocchia sbucciate le ha già avute. Fa innamorare e...