Di solito nei negozi ho comprato il tuo cuore
1st January 2015
Le campane suonano felici in quella cittadina chiamata "La grande mela", chissà perché, si chiede Corinne. Non riceverà mai una risposta in quel primo e freddo di gennaio. Il 2015 si prospetta un anno fantastico per lei. Una fidanzata che l'ama, un ex lasciato nella sua sporcizia e una scoperta allarmante, cosa chiedere di più. Lia la guarda sconvolta perché non assume mai un sorriso in sua presenza, mai.
"Cosa ti è successo?" Chiede indicando quella forma strana. Cosa ci farà mai una smorfia su un volto sempre triste?
"Sono tagliata, Lia." Lo dice come se non avesse un altro significato, come se fosse normale esprimerlo con naturalezza. La guarda stranita. Si compone per bene al suo posto, sul loro divano precisamente e comincia a fantasticare sul magnifico significato che potrebbe assumere quell'espressione. "Significa che ti amo." Il sorriso svanisce. Il suo cuore non batte più. I polmoni si rinchiudono nella loro gabbia. Corinne non sa più cosa fare. Sa che adesso arriva la bufera.
"È un modo stupido da autolesionista per esprimere questo sentimento, Corinne." La interrompe senza esitazione, quella insensibile.
"Ma, ma io." Crede di poter fermare quella vipera, ma ormai è partita.
"Io niente, Corinne. Sono stupide dicerie che inventi per essere diversa, ma la vuoi sapere la verità? Non sei diversa. Sei come tutte le altre persone che si tagliano e sai un'altra cosa, io non sono come te e non voglio esserlo. Cresci, Corinne che non sei l'unica che soffre." Vuole svegliarla così. Forse ha ragione, forse no, ma in quel preciso istante entra Diana con il suo cappotto perfettamente stirato e con il sorriso di una che è appena uscita dall'università. Ha sentito tutto prima di entrare, non è stupida lei. Si è innervosita, anche. Ci tiene ai sentimenti, soprattutto ai suoi, ma come dirlo senza rompere la bellezza che c'è tra loro due.
"A me piace. È davvero un modo carino per dirlo." La sua voce risuona felice solo perché, a quel tempo, lei era felice. Non crede mica a quello che sente, adesso. Gli occhi della ragazza presa di mira si riempiono di gioia, di colore. E sorride di nuovo, ma è l'ultima volta che sorride in presenza di Lia, l'ultima volta che riesce a dire qualcosa di suo.
Still November 2017
L'aria è calda nonostante sia un lunedì mattina. È un giorno che ama Corinne. Le ricorda cosa belle, le ricorda come giocava spensierata con i suoi sentimenti. Il lunedì era perfetto, si convinceva. Al negozio vende qualsiasi cosa, ma non il suo cuore, quello non è più al suo posto. Sa che le parole dette a Lorenzo erano troppe forti e lontane da poter essere ricordate, ma spera sempre che Diana si ricorda di quel lunedì. Vuole che il suo cervello sia ancora collegato con quella stanza. Desidera ardentemente di volerla indietro il martedì.
Il campanellino che indica la presenza di un cliente la risveglia da quei desideri indesiderabili. Non capisce dai passi chi è poiché è strano, quasi familiare, quasi intraprendente. Si distrae quando ne entra un altro e il buio cala quando capisce che è la solita Lia che sta comprendo il suo solito pacchetto di sigarette che dolgono ai suoi polmoni avari. Si cimenta ad ascoltare il passo di questo cliente così strano e si mette a cercare nel suo cervello una persona che ha lo stesso passo e poi, misteriosamente, lo rammenta.
"Diana." La chiama come se fosse la sua musa eterna, come se non aspettasse altro che pronunciare quel nome e, per un certo senso, è così. Si gira immediatamente perché riconosce quel suono, quel bisbiglio che nasce senza peccati. Lia gira gli occhi e spera di non vedere quella messa in scena che preparano ogni giorno, ma non possono comunque. Entra l'ennesimo cliente della giornata e, questa volta, è Diana a riconoscerlo.
"Lucien, cosa fai qua?" Chiede guardando di nascosto la commessa. Lo ispeziona perfettamente e cerca di comprendere come ha fatto ad uscirne ferita da un uomo così "perfetto" come lui.
"Di solito in un negozio si compra ciò che non si ha." E con tale frase fa ridere la ragazza insensibile a qualsiasi tocco. Parlano come se fossero vecchi amici sino a quando non sono costretti ad andare lasciando sole Corinne e Diana, la quale prima di voltarle le spalle un'altra volta le fa vedere una cicatrice e con un sorriso sul volto mima: "Sono estremamente tagliata."
STAI LEGGENDO
𝐃 𝐢 𝐚 𝐧 𝐚
General Fiction[ C O M P L E T A ] Sospira vicino al vetro di una macchina rubata e pensa a come potrebbe innamorarsi della vita che condurrà. Cammina e pensa a come potrebbe cadere senza farsi male, perché le ginocchia sbucciate le ha già avute. Fa innamorare e...