tredici

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"Dammi una sigaretta prima che bruci quella vipera."

2nd January 2015

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2nd January 2015

È stanca. È annoiata di tutti quei provini andati male, di tutti quei fantomatici viaggi mentali fatti solo immaginare qualche fottuta foto venuta bene con quella ragazza-noiosa-e-insopportabile. È stufa, letteralmente. E non può farci nulla perché Corinne ha più segni sulle braccia, il viso scavato e ha degli occhi vuoti peggio del suo stomaco a metà mattina. Non sopporta come faccia a sentire ancora qualcosa quando la tocca e non comprende, come tutti, in che modo faccia a stare senza mangiare un intero giorno e come faccia a sopravvivere solo guardando quel viso schifoso e per niente angelico di Diana, non riusciva a farlo, no no. Non si degna neanche ad immedesimarsi in lei - non se ne parla completamente - e non prova nemmeno a parlare con la sua "ragazza" tanto ha già trovato qualcuno che la rimpiazza, deve aspettare solo il momento giusto per dirle che non è più lesbica come se ci fosse un bottone nel nostro cuore che ci permette di scegliere il nostro orientamento, come se lei fosse la regina.

Si reca immediatamente a casa per dirglielo o almeno per provarci.
Sbatte la porta quando entra per affermare la sua presenza anche se non ce n'è bisogno, poiché sono poche le persone che non si accorgono che all'interno della casa nulla è lo stesso, però, lei è l'unica che non si accorge che nella stanza accanto c'è la sua amata che piange. Parte con il presupposto di soccorrerla subito, ma appena entra nel suo regno si accorge della posizione sbagliata della bilancia e di come segni qualche chilo in più rispetto ad una settimana fa.
Nota come il loro letto sia disfatto e per metà a terra accanto a Corinne e a del vomito. Immediatamente la sua faccia diventa disgustata e invece di pensare alla salute della ragazza, si reca in bagno e prende tutto ciò che le occorre per pulire. La sposta con un piede quando non arriva nei punti sporchi e dopo aver sistemato tutta la camera si sdraia per terra come se fosse lei a star male. Solo dopo qualche minuto si ricorda cosa ha visto un'ora prima e decide, finalmente, di degnarle almeno un sorriso. 

"Cosa ti è preso?" Dice all'inizio tutta calma e per niente arrabbiata. Poi osserva per bene il suo volto e nota dei graffi sul viso e dei lividi sulle cosce. "Perché hai vomitato? Perché ti sei ferita il viso? Perché non mi ascolti? Perché?" Parte a razzo e la tempesta di domande. La scuote per farla parlare, piange per impietosirla e continua a fare domande su domande e a farla diventare matta. Non entra Diana, questa volta. Non accade niente, solo dei pugni tirati sul corpo debole di Corinne e delle piccole lacrime colpevoli sul volto come segno di sconfitta.

11th November 2017

Luci che ti accecano, sorrisi ammiccanti, corpi nudi e sigarette mozzate. La sua camera può essere descritta in questo modo. È nuda sopra un ragazzo per dedicargli tutte le attenzioni che può avere. Appena venuti come si deve, Lia si reca con nonchalance in bagno. Lava con acqua fredda il suo corpo sporco e si abbassa piangente e desiderosa di una vita normale, di riavere la sua vecchia vita. Non rammenta nemmeno il nome di quel ragazzo che ormai se n'è andato. Non ricorda ciò che ha fatto ieri sera e se la mattina è andata a vedere quanto bella si è fatta Corinne, nonostante sappia che non sarà più sua. È al corrente che non potrà mai ricevere lo stesso sguardo che riserva a Diana e la odia più di prima, perché gliel'ha rubata, gliel'ha strappata con quel suo visino sempre sorridente e quel suo modo di fare che incanta tutti. È capace di capire tante altre cose, ma sotto quell'acqua che le congela il sangue rimasto non vuole comprendere nient'altro, vuole solo dare la colpa a lei perché, gira e rigira, è sempre per Diana che lei si scopa quel ragazzo dal sorriso dolce o quella ragazza dal volto sempre impeccabile. È a causa sua se la mattina si sveglia solo per vederla cadere e soffrire, se il pomeriggio si reca subito in quel fottuto negozio per vedere se Corinne non si è procurata qualche graffio volutamente mentre era in pausa pranzo o se la sera va a letto con la coscienza sporca e con qualcuno tra le gambe. Purtroppo il vero motivo è che la ragazza dalla pelle poco vissuta ha sempre conquistato tutti, anche il suo cuore tanto legato alla ragazza dagli occhi chiari, anche i suoi sogni sempre sporchi a causa del suo essere perennemente Diana.

E la vita non è più la stessa senza la luna che le dice cosa fare appena il suo cuore si ammala. La normalità non è più bella se non le riserva più quelle magnifiche parole che solo Corinne sapeva apprezzare e farle sue. La sua mente è spenta se non ci sono le sue labbra a ricordarle di premere quel bottone per farla ritornare in sé.

𝐃 𝐢 𝐚 𝐧 𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora