Capitolo 1

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Giulia Riddle è una ragazza del sesto anno, appartiene alla casata dei Serpeverde ed è nipote al vecchio Tom Marvolo Riddle.
È lunatica e ama la libertà, ma alcune volte quando qualcuno riesce a scioglierle il cuore, è davvero dolce; invece, quando qualcuno prova a ferirla, diventa peggio di Voldemort stesso.

GIULIA'S POV

Mamma: Tesoro, sbrigati che è tardi!
Io: Sì, mamma. Arrivo.

Oggi è il primo giorno di scuola del sesto anno ad Hogwarts. Non ho amici perché sono sempre stata abbastanza timida e non ho mai voluto avvicinarmi troppo alle persone.
Ma qualcosa in me è cambiato: vorrei trovare delle persone con cui condividere le mie cose, raccontare segreti, e ridere di sciocchezze. Vorrei trovare degli amici.
È tutta colpa di mio zio Tom Marvolo Riddle, nonché Voldemort, poiché il legame di sangue che ho con lui non mi permette di fare amicizia.
Lo odio come non ho mai odiato nessuno in vita mia.

Arriviamo al solito muro che attraversano tutti correndo.
Mi trovo al binario 9 3/4.

Mamma: Ciao, tesoro! Comportati bene, mi raccomando.- sorride.
Io: Non preoccuparti. Il mio gufo ti porterà una lettera appena saremo arrivati.- la saluto sventolando la mano.

Attraverso velocemente il muro con i miei bagagli e salgo sul treno per Hogwarts.
È un casino con tutti questi ragazzi che entrano negli spartimenti, e altri che rimangono in piedi.
Fortunatamente riesco a trovare un posto, ma c'è un ragazzo di fianco a me che fissa continuamente il finestrino. Ha i capelli biondo platino leggermente spettinati, una camicia con una cravattina da Serpeverde, dei pantaloni color nero scuro e delle scarpe lucidate per bene.
Dio mio, sta piangendo.

Io: Hey, ti serve per caso...- poggio la mia mano sulla sua spalla.

Il ragazzo si gira lentamente lasciando che un brivido percorra il mio corpo dopo aver notato i suoi occhi color ghiaccio. Oh, cazzo. È Malfoy! Con lui non ho avuto nessun modo di parlare, lo vedevo ogni tanto in corridoio e in Sala Grande, ma da ciò che diceva un gruppo di Grifondoro l'altro anno, non mi sembra sia un tipo simpatico.
Tutt'altro.

Draco: Non toccarmi.- dice alzando la voce, in un modo detestabile.
Io: Penso proprio che tu abbia bisogno di un aiuto. Non stai affatto bene.- lo guardo preoccupata.
Draco: Io non ho bisogno di aiuto, tantomeno da te. Andiamo, nemmeno ti conosco.- mi rivolge uno sguardo di scherno.
Io: Io sono Giulia Riddle, nipote di Tom Riddle. Ti fai aiutare da un Serpeverde?
Draco: Non me ne frega nulla. Voglio solo che tu te ne vada, ora.- si allontana di più continuando a guardarmi con odio e disprezzo.

Guardo per un'ultima volta gli occhi gonfi di lacrime del biondo e me ne vado cercando un nuovo posto.
Per quanto sia stato odioso in quel momento, mi interessa davvero sapere qualche informazione in più si di lui.
Trovo l'unico posto libero vicino ad Astoria Grengrass, impegnata a parlare con Pansy Parkinson.

Io: Posso sedermi qui?- indico il posto.
Astoria: Saresti?- mi guarda schifata.
Io: Giulia Riddle, nipote di Tom Riddle. Se ti interessa saperlo, sono una purosangue.
Astoria: Oh, certo!- esclama contenta.

Se non avessi sottolineato l'ultima frase, probabilmente mi avrebbe sputato in faccia.
Dopo essermi seduta, ascolto i pettegolezzi della Grengrass e della Parkinson:"Ultimamente Dracuccio non sta molto bene. A forza di piangere è diventato un lago."
Iniziano a ridere entrambe come due oche per una buona mezz'ora.
Quanto mi fanno arrabbiare le persone che parlano alle spalle.
Reagisco spontaneamente.

Io: Saranno affari suoi se sta male, no?Voi chi siete per giudicare? Eh? Siete semplicemente oche, ecco cosa. Tappatevi la boccuccia per piacere.- sorrido falsamente.

La Grengrass e la Parkinson hanno ancora le bocche spalancate, stupite dalla mia reazione.
Mettiamo tutti la divisa perché è ora di scendere dal treno.
Quanto è bella Hogwarts. Ho deciso che sfruttarò veramente il dono di trovarmi in questo meraviglioso castello. Non capita a tutti, ed io non ho fatto altro che rinchiudermi in stanza a leggere per due anni.
Adesso, invece, farò tutto quello che non ho mai fatto.
I professori ci hanno detto che oggi abbiamo il giorno libero per riposarci un po' dopo il viaggio stancante.
Stasera dobbiamo radunarci tutti nella Sala Grande dove il Capello Parlante deciderà se cambiare casata a qualcuno di noi che, in questi pochi mesi trascorsi fuori da Hogwarts, è cambiato caratterialmente.
Vorrei tanto andare nella casata Grifondoro, perché mi sembra che niente del mio carattere c'entri con Serpeverde.

Sono le 11.16
In queste otto ore voglio conoscere nuove persone, sistemare i bagagli e i miei vestiti, per poi fare una passeggiata e indagare su quel misterioso Malfoy.
Sei proprio testarda, eh.
Lo so, coscienza. Non serve che me lo ricordi.
E se nascesse una storia d'amore?
Non è il momento di scherzare. Ci sentiamo dopo.
Idiota, guarda che io sono sempre con te.
Ah, che felicità.

L'unica cosa che potrei fare è cercarlo nelle parti dove possiamo andare solo noi della casata Serpeverde, e vedere se è lì. È un po' da impiccione questa cosa, ma lo faccio solo per capire la causa della sua tristezza, cosicché io possa aiutarlo.
La verità è che, quando mi impunto, non cambio idea sul da farsi.
Dopo un po' mi ritrovo nei corridoi dei dormitori Serpeverde, e all'improvviso sento singhiozzare nei bagni maschili.
Sbircio e ne approfitto per scrutare ogni parte del suo corpo, senza accorgermi che lo sto fissando da fin troppo.

Tu non sei un assassino. | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora