Capitolo 20

5.4K 243 89
                                    


GIULIA'S POV

Mi avvicino a Narcissa e le infilo l'anello nel dito.
La guardo aspettando una reazione da parte sua, e sperando che torni in vita.
Draco mi tende la mano che trema leggermente ed io la prendo rassicurandolo.
La donna, dopo un po', apre lentamente gli occhi.
Sorrido.

Draco: Madre!- esclama abbracciandola.
Narcissa: D-draco.- accenna un sorriso.
Draco: Dio, sei viva.- dice incredulo e felice allo stesso tempo.

Narcissa si sfila l'anello dal dito e nel frattempo mi rivolge la parola.

Narcissa: Non mi presenti questa b-bella ragazza?
Draco: Certamente! Lei è Giulia, la mia ragazza.- mi stringe la mano ancora più forte.- è soprattutto merito suo se sei ancora qui.

Narcissa: G-grazie mille, Giulia.
Io: Di nulla, darei la vita per vedere suo figlio felice.- le prendo la mano sorridente mentre guardo Draco.

Draco: Ora sarebbe meglio andare, Giulia. Mia madre deve riposare. È molto stanca.

Annuisco sorridente e Draco va avanti uscendo dalla porta, dopo aver salutato sua madre.
Noto una curiosa lettera sul tavolino della stanza ed essendo un'impicciona vera e propria, decido di prenderla, piegarla e infilarmela in tasca senza destare alcun sospetto da parte di Narcissa.

Draco: Giulia?- mi chiama dal corridoio.
Io: Scusami, arrivo!- esclamo.- Arrivederci, signora.
Narcissa: Ciao, Giulia. Promettimi che ti prenderai cura di Draco.
Io: Certamente, perché quest...- vengo interrotta dalla donna.
Narcissa: Promettimelo!- scende una lacrima.
Io: Glielo prometto, signora.- la rassicuro e lei si asciuga la lacrima sorridendomi.

Esco pensierosa poiché la richiesta di Narcissa mi ha quasi spiazzato. Più che altro il modo in cui me lo ha chiesto. Certo che mi sarei presa cura di lui. Lo amo. Perché così tanta insicurezza da parte di quella donna? Ha forse paura che io non lo affianchi anche nei suoi sbagli?
Cammino per il corridoio fissando il pavimento, e scendo le scale.
Il biondo, davanti alla porta della villa, mi abbraccia lasciandomi un dolce bacio sulla fronte.
Mi sussurra all'orecchio:"Non so quante volte dovrò dirti grazie per sdebitarmi."
Sorrido vagamente pensando ancora a quella misteriosa madre che ama talmente tanto suo figlio da preoccuparsi che rimanga solo.
Io e Draco, dopo essere usciti dalla villa, ci smaterializziamo per tornare ad Hogwarts.

Poso lo sguardo sul pavimento a braccia conserte, finché incrocio il mio sguardo con il suo appena mi chiama.

Draco: Vado in Sala Comune. Vuoi venire?- sorride.
Io: Ahm...credo che andrò a fare una bella doccia. Questa giornata è stata stancante.- dico baciandolo sulle labbra.
Draco: Va bene, ma stasera voglio stare un po' con te.- ghigna malizioso.
Io: Vedrò se accontentarti.- rido allontanandomi da lui per poi entrare nel dormitorio femminile Serpeverde.

In realtà, non ho bisogno di fare la doccia. Vorrei vedere cosa c'è scritto su quella lettera. Chiudo la porta a chiave e finalmente mi siedo sulla scrivania. Sono sola e così dev'essere. Nessuna Parkinson o Greengrass nei paraggi. Che soddisfazione.
Tiro fuori la lettera dalla tasca e inizio a leggere attentamente.

Caro padre,

Albus Silente sta vivendo le sue ultime settimane al meglio, peccato che non sa cosa lo aspetta.
Il professor Piton, invece, ha promesso di fare il lavoro al mio posto in tal caso non ci riuscissi.
Io sono pronto, e sono stato scelto, non ho certo bisogno di lui per uccidere quel vecchio.
Per quanto riguarda la ragazza, si sta affezionando sempre di più a me, e non credo riuscirà mai a dubitare.
È quasi divertente vedere che lei crede in me, quando io ci ho provato solamente per non farmi scoprire.
L'amore mi ha sempre fatto schifo, e questo lo sai bene, padre.
Non manca molto al giorno in cui potrò finalmente sfoggiare il mio coraggio al Signore Oscuro. Poi vedremo se i Malfoy sono solo dei codardi.
Questo è il mio momento.

Con affetto,

Tuo figlio, Draco Malfoy


Chiudo la lettera in lacrime.
Mi ha preso in giro per tutto questo tempo? Non posso crederci. Mi sono innamorata di uno schifoso bugiardo che non ha mai provato nulla nei miei confronti.
Sento bussare alla porta.
È proprio lui: Draco Malfoy, complice di Lord Voldemort, con l'intenzione di uccidere l'uomo più saggio del mondo.

Draco: Giulia, voglio stare un po' con te.- dice come se nulla fosse fuori in corridoio.

Mi faccio coraggio aprendo la porta e guardandolo dritto negli occhi per mostargli la delusione e il disprezzo che provo oramai per lui.

Draco: Cos'hai?- chiede apparentemente preoccupato vendendomi in lacrime, e asciugandomi la guancia con la mano.
Io: Non mi toccare.- indietreggio verso il letto, mentre lui si avvicina non capendo la situazione.

Indico la lettera sulla scrivania con l'intento di rinfrescargli la memoria. La fissa per un attimo per poi chiedermi:"Come l'hai avuta?"

Io: Non è importante.
Draco: Oh, sì che lo è.- continua ad avvicinarsi.
Io: Sei un lurido bugiardo!- gli urlo contro.
Draco: Giulia, non è così.- tenta di toccarmi ma io mi scanso.
Io: Beh, allora spiegami tu. Ma non credo ci siano altre spiegazioni.- lo fisso con disprezzo.

Il biondo si tocca nervosamente i capelli mettendo le mani dietro la nuca. Guarda per terra e non dice nulla.

Io: Mi fai schifo, Malfoy!- continuo ad urlare spingendolo fuori, ma lui è più forte.

Draco cerca di tenermi ferma con le braccia. Stavolta non cascherò nei suoi tranelli, non succederà mai più nulla di simile.
Starò in guardia sempre, affinché nessuno possa più farmi del male.
Cerco di spingerlo fuori, mentre lui lascia la presa ritrovandosi in corridoio.
Chiudo di nuovo la porta a chiave, sperando che non venga nessuno a disturbarmi per i prossimi giorni.
Sento ancora la sua voce.
Bussa alla porta senza mai fermarsi.

Draco: Ti prego! Quella lettera l'ho scritta all'inizio quando lo pensavo veramente. Ora è diverso...- dice ad alta voce sperando di farsi sentire.

Continuo a non rispondere.
Draco Malfoy, per me, non esiste più.
Ricomincia a parlare.

Draco: Rispondimi, cazzo.- sta per un po' in silenzio.- Ora ho capito di provare qualcosa per te, Giulia! Perfavore, perdonami.

Mi alzo da letto e mi avvicino lentamente alla porta, sperando che senta queste ultime parole che gli rivolgerò.

Io: Sei solo un bastardo assassino.- sussurro ancora in lacrime.

Poco dopo vedo attraverso la serratura che il biondo ha deciso finalmente di andarsene.
Sento i suoi passi sempre più lontani.
Sospiro andando in bagno per sciacquarmi il viso, ma senza migliorare il mio stato sia fisico che morale, poiché ricomincio a piangere accasciata per terra.

Io lo amavo. Lui, invece, ha voluto giocare con i miei sentimenti.

Tu non sei un assassino. | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora