Capitolo 21

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GIULIA'S POV

Cazzo, ho perso la testa per un assassino mangiamorte.
È davvero troppo.
Dopo un po' penso che sia inutile rimanere accasciata sul pavimento a piangere, pensando a tutti gli errori che ho commesso fidandomi di Malfoy. Devo farmi forza.
Mi alzo dal pavimento per poi aprire la porta e uscire in corridoio.
Draco Malfoy, quel furetto platinato, non riuscirà mai a distruggermi.
Nessuno potrà più farlo.

Sono le 19.25
Fra cinque minuti dovrò dirigermi verso la Sala Grande per la cena e sono più che certa che lo ritroverò lì seduto in tavola a ridere di me e di tutte le prese in giro in queste settimane.
Entro a testa alta nella Sala, come se non mi importasse più nulla di ciò che mi è stato fatto.
Magari fosse veramente così, ma mi riprenderò. È una promessa che ho fatto a me stessa e non intendo infrangerla.
Vengo fissata da tutti gli studenti.
La McGranitt rompe il silenzio.

McGranitt: Signorina Riddle, è in ritardo.- mi guarda severa.
Io: Mi scusi, professoressa.
McGranitt: Non si preoccupi. Ora vada a sedere al suo tavolo.

Mi siedo accanto a Blaise, l'unico intelligente tra tutti i Serpeverde, e inoltre, molto divertente.
Draco si trova di fronte a Blaise, poco distante da me. Noto che vicino a lui c'è una nuova ospite. Wow, non è stato complicato trovarne un'altra, a quanto vedo. Tipico dei Malfoy: dopo aver perso una preda, hanno bisogno di una sostituta.
Quella ragazza non credo di averla mai vista ad Hogwarts. È magra con più forme ai fianchi di me, capelli biondi e mossi, occhi azzurri come Draco. Sarebbe perfetta per lui, poiché sono simili e mi sembra abbastanza oca da farsela dopo un giorno di conoscenza.
Il professor Silente prende parola durante la cena.

Silente: Perdonatemi per l'interruzione, ma sarei più che onorato di presentarvi una nuova studente, arrivata poco più di due ore fa.

La ragazza bionda di prima si alza dal suo posto e affianca Silente, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.

Silente: Date il benvenuto a Emily Nott, nuovo membro della casata Serpeverde!

Iniziano tutti ad applaudire in modo grandioso, neanche fosse arrivato il Primo Ministro della Magia.
Io, invece, applaudo normalmente.
Sento vociferare qualcosa tra i tavoli dei Corvonero:"È la sorella di Theodore Nott?"

Emily si dirige verso il suo posto facendo finta di sfilare in mezzo ai tavoli. Ma chi si crede di essere, una modella?
Si siede di nuovo vicino a Draco lasciandogli un bacio a stampo sulla guancia. Ignoro la scena e mi giro a parlare con Blaise.

Blaise: Giulia, come va?- mi chiede.
Giulia: Così e così.- sorrido.
Blaise: Ho saputo di te e Draco, e mi dispiace.
Giulia: Fa nulla, sono stata stupida io.- abbasso lo sguardo forzando un sorriso.

Il ragazzo dalla pelle scura sembra voglia dirmi qualcosa, ma alla fine decide di rimanere in silenzio.
Il biondo, nel frattempo, continua a parlare e a ridere con la sua amichetta, mentre io sbadiglio annoiata guardandomi intorno.
Ogni tanto percepisco i suoi occhi di ghiaccio puntati su di me, mi giro e distoglie lo sguardo all'istante.
Dopo tutto quello che mi ha fatto, ha ancora il coraggio di guardarmi?
Deve dimenticarmi, e farò in modo che questo accada.
Senza un motivo preciso fisso Draco ed Emily sentendo una sensazione strana nello stomaco e nel cuore, con la Greengrass e la Parkinson a farmi compagnia.
È ora di tornare nelle proprie stanze lasciando che la notte distribuisca il sonno ad ognuno di noi.
Quando rientro, trovo già in stanza Astoria e Pansy, sedute sul letto nervose e furiose come non mai.

Pansy: Hai visto quella Emily?
Astoria: Sì, che...oca. Ci vuole rubare il nostro Draco!
Pansy: Nostro? Lui è solo mio, mia cara.
Astoria: Ciao, Riddle.- dice sprezzante notandomi alla soglia della porta
Io: Salve, Greengrass.- rispondo indifferente.

Mi butto a peso morto sul letto mettendomi il cuscino sull'addome.

Pansy: Tesoro, sei triste per il fatto che Malfoy ti abbia sostituito?- fa il labbruccio fingendosi dispiaciuta.
Io: Cosa?- spalanco gli occhi.
Pansy: Oh, non mentire. Sapevo che stavate insieme!- esclama con aria accusatoria.
Io: Come lo sai, Parkinson?
Pansy: L'ho saputo proprio da lui, carina.- incrocia le braccia al petto.

Sbuffo girandomi dall'altra parte del letto e affondo la testa nel cuscino, in tal caso le due oche avessero continuato una conversazione che non avrei mai voluto ascoltare e sostenere con loro.
Poco dopo mi alzo finalmente dal letto per entrare in bagno.
Malfoy ha davvero parlato con la Parkinson di noi due? Probabilmente per ridere di me con lei, non c'è altra spiegazione.
Indosso il pigiama della casata Serpeverde per poi mettermi sotto le coperte.
Mi passano per la mente delle immagini di Draco ed Emily abbracciati, che si baciano, che si dicono cose sdolcinate.
Pian piano mi sale un senso di rabbia.
Oh, ma insomma! Che mi prende?
Provo ad addormentarmi invano.

DRACO'S POV

Mi trovo nella Sala Comune con il mio amico Blaise Zabini. È da mezz'ora che fisso il vuoto, seduto sul divano, a pensare che nella vita non ho commesso altro che errori imperdonabili. Ho perso, inoltre, la ragazza che ho capito di amare follemente.
Qualche ora fa cercavo di giustificarmi con lei dicendo:"Ora, invece, provo qualcosa per te."
La verità è che non ci sono spiegazioni per quello che le ho fatto.
Il mio amico Blaise mi richiama alla realtà.

Blaise: Draco?
Io: Sì?- dico ancora pensieroso.
Blaise: Stasera ho parlato un po' con Giulia, e non sta affatto bene.

Rimango per un po' in silenzio pensando a quanto mi faccia male vederla soffrire. Abbasso lo sguardo, e il ragazzo dalla pelle scura continua a parlarmi.

Blaise: Amico, lei tiene ancora a te.
Io: Sta già s-smettendo di tenerci, f-fidati.- rispondo sul punto di piangere.
Blaise: Cosa pensi di fare, Draco?- chiede dopo un po'.
Io: Non lo so, Blaise. L'ho già persa, quindi tanto vale che io faccia quello che dovevo fare da tempo. È per la mia famiglia.- sospiro tristemente.
Blaise: Non vorrai mica...- non finisce la frase.
Io: Devo farlo, non ho scelta.

Dopo cinque minuti mi avvio verso il dormitorio insieme al mio amico, ancora dispiaciuto per ciò che mi sta capitando.
Entro in stanza per poi addormentarmi nel giro di pochi minuti, a causa della mia stanchezza.

La mattina dopo, apro gli occhi di scatto. È l'ennesimo incubo che faccio in questi giorni, dal momento che si sta per avvicinare il giorno in cui dovrò uccidere il preside di Hogwarts: Albus Silente.
Nella mia mente raffiorano ricordi di qualche settimana fa quando conobbi Giulia per la prima volta.
Non riuscivo a sopportare più questa pressione da parte del Signore Oscuro riguardo l'assassinio di Silente, così il mio unico sfogo era il pianto.
Ricordo anche quel giorno in cui, non conoscendomi, mi disse:"Draco, tu non sei un assassino."
Mio malgrado, si sbagliava. Ora pensa che io sia solamente uno schifoso traditore, ed ha completamente ragione. Devo accettare il mio destino.
Dopo essermi preparato, vado a fare colazione in Sala Grande ritrovandomi Emily, per mia sfortuna, tra i piedi.
Io e lei ci conosciamo da quando siamo nati. Siamo cresciuti insieme, anche perché le nostre famiglie hanno uno strettissimo rapporto d'amicizia, contando il fatto che sono dei purosangue anche loro. Questo è un particolare a cui mio padre, il più spregevole dei mangiamorte, si interessa sempre.
Quando avevamo 10 anni abbiamo avuto una piccola e insignificante storia amorosa, una di quelle a cui non ci si fa più caso quando si cresce. Ora siamo niente più che amici, ma dal suo comportamente non sembra essere lo stesso per lei.
Vorrei tanto che il mio cuore non fosse già occupato per un'altra persona che ho deluso enormemente.
Forse, però, dovrei concentrarmi di più sulle persone che mi assomigliano caratterialmente. Devo dire che, dopo averla conosciuta, Giulia non ha niente a che fare con un lurido assassino.
Ed eccola lì, nella sua bellezza, entrare in Sala Grande. Rimango a fissarla per attimi più che infiniti.

Tu non sei un assassino. | Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora