52

279 23 9
                                    

-Dai Sofia, vai al punto, cosa devi dirmi?
Si gratta la nuca e mi guarda fisso negli occhi.
Solo ora noto i suoi occhi così tremendamente espressivi, che già solo guardandoli capisci cosa vuole dire, proprio come suo fratello.
Non per caso sono gemelli.

-Martinus io... aspetto un bambino.
Dico un pò titubante per paura della sua reazione.
Lui mi guarda e scatta a ridere.
Pensa sia solo uno scherzo.
Wtf Tinus.
Appena nota che sono serissima si ferma subito e cerca di parlare ma non ci riesce.
Lui sa benissimo che quando devo fare uno scherzo scatto sempre a ridere, perciò quando non rido vuol dire che sono seria e non voglio fare nessuno scherzo.
Mi conosce benissimo anche lui da questo punto di vista.
-Sofia.. tu... sarai mamma?
Dice quasi urlando.
Accenno un sorriso e dico "si"
-Oh my God Oh my God Oh My God Oh my... GODDDDDD!!!
Dice saltellando per la stanza tutto felice.
Sembra un bambino di due anni a cui è stato regalato un lecca lecca.
Corre verso di me e mi abbraccia fortissimo e ridacchio per la sua reazione, simile a quella di Lukas, se ci penso.

Poi si leva di scatto e mi guarda in modo severo.
-Aspetta... ma il padre è..
-Si Tinus, è Marcus
Dico ridacchiando
-AHHHH ok
Dice mettendosi la mano sulla fronte e facendo finta di asciugarsi il sudore in modo teatrale e poi scoppiando a ridere.
-ma.. lui lo sa?
Abbasso lo sguardo.
Lui capisce e dice
-beh, cosa aspetti a dirglielo?
-ho paura della sua reazione. Ti ricordo che siamo ancora litigati..
Dico tenendo sempre lo sguardo basso.
Lui mi alza lo sguardo e dice
-Sofia ma che dici. Lui non aspetta altro. Mi ha sempre detto che non vede l'ora di sposarti e fare una famiglia insieme a te. Ti ama tanto e ne sarà felicissimo
-Tu credi?
-No, io non lo credo, ne sono certo. Ora va a dirglielo subito!
-Ma io ho paura..
-Sofia vai o t'ammazzo
Dice ridendo
-eh ok ok non fare l'antipatico!
Dico scoppiando a ridere, seguita da lui.
Mi fermo di scatto e lo guardo.
-Si trova all'hotel Augusto, due isolati da qui
Dice ridendo
Rido anch'io e gli do un bacio nella guancia per poi andare verso questo hotel.
È incredibile quanto mi conosca anche lui.
Metto le cuffie e continuo a camminare
Dio mio l'ansia.

Mi incammino verso un vicolo pieno di alberi.
Com'è bella questa strada!
Mi è capitato svariate volte di venire qui, sedermi su una di queste panchine e osservare le persone passare o semplicemente perdermi nel silenzio e nella pace della natura.
Camminando, in una panchina, noto una figura che mi sembra abbastanza famigliare vista da dietro.
Continuo a camminare ignorandola, continuando ad ascoltare la musica e tenendo lo sguardo basso.
Passo questa panchina, senza aver visto la persona e continuo a camminare.
Fin quando non sono costretta a fermarmi di scatto per via di qualcosa che mi impedisce di andare avanti.
Una persona, infatti, mi ha bloccato il polso, facendomi così girare su di lei.
Girandomi, riesco ovviamente a vedere il volto dell'ononima persona.
Marcus.
Gunnarsen.
Il padre di mio figlio.
Marcus Gunnarsen.
Il mio Marcus Gunnarsen.
/
Wellà bella gente!
Come va? Devo scusarmi con voi per la milionesima volta delle mie sparizioni improvvise, lo so ahah
Ma purtroppo non è colpa mia.
Anyway, spero vi piaccia e che stiate bene!

You are my bad boy~ Marcus GunnarsenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora